Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Il Paese che non ha imparato a prendersi cura della scuola" di Gian Arturo Ferrari

Consiglia, un amico psicoanalista, di guardare le cose «da un ramo più alto». Non dal più alto, dalla vetta, ma insomma provare un po’ a salire. Parla, ovviamente, del suo mestiere e si riferisce dunque ai travagli interiori. Ma il metodo (meno semplice di quel che sembri) si presta a interessanti applicazioni. Per esempio alla scuola, alla politica scolastica, all’istruzione, pubblica e no, alla formazione, a tutto quel malinconico viluppo di problemi che ogni settembre torna di attualità insieme con il rituale allarme sul peso dei libri che ingobbisce i bambini. Ora, arrampicandosi un po’ su questo tronco e mettendo la testa fuori dal fogliame si vede, nudo e crudo, il nodo fondamentale e insieme il bandolo dell’intera matassa. E cioè che istruzione e formazione non sono mai stati e continuano a non essere la priorità della politica nazionale. O, per meglio dire, della politica nazionale nell’Italia repubblicana. All’indomani dell’Unità infatti, con un Paese di ventidue milioni di abitanti, più di tre quarti dei quali analfabeti, l’istruzione fu la priorità o una delle priorità. Per …

"Una scuola su tre a rischio sicurezza", di Luciana Cimino

In una scuola su tre (su due al sud) mancano i certificati di sicurezza. Migliaia stanno su territori a rischio sismico o idrogeologico. Non è solo l’intonaco che cade, l’infiltrazione d’acqua, l’umidità. Lo stato dell’edilizia scolastico nel nostro Paese è drammatico, al punto che in alcune città le amministrazioni si trovano nel dilemma se aprire una scuola non a norma o lasciare a casa i bambini. Casi come quello di Catanzaro, dove 5 scuole hanno chiuso perché inagibili negli ultimi due anni e dove solo questa estate il prefetto ha sospeso l’ordinanza che avrebbe impedito le attività in altre due primarie del centro, o come quello di Campobasso, dove il sindaco qualche giorno fa ha minacciato di rinviare l’apertura delle sue 30 scuole se non avesse avuto dal ministero la deroga sulla certificazione anti incendio, fotografano una realtà al limite dell’emergenza. Una situazione con la quale il governo Monti ha iniziato a fare i conti: fra pochi giorni il Ministero dell’Istruzione presenterà un rapporto sulle condizioni degli edifici scolastici, una sorta di mappatura ufficiale con …

"Una scuola su tre a rischio sicurezza", di Luciana Cimino

In una scuola su tre (su due al sud) mancano i certificati di sicurezza. Migliaia stanno su territori a rischio sismico o idrogeologico. Non è solo l’intonaco che cade, l’infiltrazione d’acqua, l’umidità. Lo stato dell’edilizia scolastico nel nostro Paese è drammatico, al punto che in alcune città le amministrazioni si trovano nel dilemma se aprire una scuola non a norma o lasciare a casa i bambini. Casi come quello di Catanzaro, dove 5 scuole hanno chiuso perché inagibili negli ultimi due anni e dove solo questa estate il prefetto ha sospeso l’ordinanza che avrebbe impedito le attività in altre due primarie del centro, o come quello di Campobasso, dove il sindaco qualche giorno fa ha minacciato di rinviare l’apertura delle sue 30 scuole se non avesse avuto dal ministero la deroga sulla certificazione anti incendio, fotografano una realtà al limite dell’emergenza. Una situazione con la quale il governo Monti ha iniziato a fare i conti: fra pochi giorni il Ministero dell’Istruzione presenterà un rapporto sulle condizioni degli edifici scolastici, una sorta di mappatura ufficiale con …

""Rose e libri" per rinnovare la scuola", di Alessandro D'Avenia

La verità bisogna chiederla ai poeti, e questo verso potremmo impararlo a memoria, noi che lavoriamo nella Scuola. Ma, si sa, i poeti dicono verità troppo semplici perché qualcuno le ascolti. Inizia un nuovo anno di scuola, con ouverture tragicomica tra concorsi annullati per buste trasparenti, esami di Tfa degni delle serate Trivial e concorsoni per il reclutamento basati su un criterio rivelatosi insufficiente già da anni. Pazienza. Tutto ciò non ci esime dal lavoro quotidiano, che questa settimana ricomincia. A tal proposito consiglio la (ri)lettura di un libro del 1932: Il mondo nuovo di A. Huxley. Se non avete tempo basta il primo capitolo, nel quale è descritto il modo in cui i bambini vengono educati nel nuovo sistema di controllo che garantisce l’equilibrio – basato sui consumi – del Nuovo Mondo. I bambini, che non nascono più nelle famiglie ma nelle provette con una selezione adeguata, sono educati in gruppo e obbligati ad odiare due cose che minano il consumo continuo di beni. Introdotti in stanze piene di rose e libri colorati, non …

""Rose e libri" per rinnovare la scuola", di Alessandro D'Avenia

La verità bisogna chiederla ai poeti, e questo verso potremmo impararlo a memoria, noi che lavoriamo nella Scuola. Ma, si sa, i poeti dicono verità troppo semplici perché qualcuno le ascolti. Inizia un nuovo anno di scuola, con ouverture tragicomica tra concorsi annullati per buste trasparenti, esami di Tfa degni delle serate Trivial e concorsoni per il reclutamento basati su un criterio rivelatosi insufficiente già da anni. Pazienza. Tutto ciò non ci esime dal lavoro quotidiano, che questa settimana ricomincia. A tal proposito consiglio la (ri)lettura di un libro del 1932: Il mondo nuovo di A. Huxley. Se non avete tempo basta il primo capitolo, nel quale è descritto il modo in cui i bambini vengono educati nel nuovo sistema di controllo che garantisce l’equilibrio – basato sui consumi – del Nuovo Mondo. I bambini, che non nascono più nelle famiglie ma nelle provette con una selezione adeguata, sono educati in gruppo e obbligati ad odiare due cose che minano il consumo continuo di beni. Introdotti in stanze piene di rose e libri colorati, non …

"Profumo: fino al 2015 un concorso a cattedra ogni anno", di Alessandro Giuliani

Il ministro dell’Istruzione lo ha detto durante un intervento (tra qualche contestazione) a Unitalia: l’obiettivo è ristabilire la normalità. Tornando quindi ad assumere non più quasi solamente dalle Gae, ma anche attraverso prove di merito dirette. Un concorso l’anno per i prossimi tre anni. A prometterlo è stato il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, partecipando a Unitalia, l’iniziativa organizzata da l’Unità e Left. Durante l’intervento del responsabile del Miur, contrassegnato dalla insistita protesta di qualche decina di docenti sindacalizzati, in prevalenza aderenti ai sindacati di base, sono stati toccati vari argomenti. Tra quelli più importanti non poteva non esserci il concorso a cattedra, in procinto di essere bandito dopo un “vuoto” di 13 anni. Profumo ha ribadito che la sua indizione “non lederà i diritti di nessuno”, perché darà la possibilità di parteciparvi in larga parte agli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento e di merito, in modo da poter dare modo loro di “accelerare il percorso di inserimento in ruolo senza dover abbandonare la graduatoria stessa”. Il Ministro ha difeso strenuamente la scelta di non aprire …

"Profumo: fino al 2015 un concorso a cattedra ogni anno", di Alessandro Giuliani

Il ministro dell’Istruzione lo ha detto durante un intervento (tra qualche contestazione) a Unitalia: l’obiettivo è ristabilire la normalità. Tornando quindi ad assumere non più quasi solamente dalle Gae, ma anche attraverso prove di merito dirette. Un concorso l’anno per i prossimi tre anni. A prometterlo è stato il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, partecipando a Unitalia, l’iniziativa organizzata da l’Unità e Left. Durante l’intervento del responsabile del Miur, contrassegnato dalla insistita protesta di qualche decina di docenti sindacalizzati, in prevalenza aderenti ai sindacati di base, sono stati toccati vari argomenti. Tra quelli più importanti non poteva non esserci il concorso a cattedra, in procinto di essere bandito dopo un “vuoto” di 13 anni. Profumo ha ribadito che la sua indizione “non lederà i diritti di nessuno”, perché darà la possibilità di parteciparvi in larga parte agli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento e di merito, in modo da poter dare modo loro di “accelerare il percorso di inserimento in ruolo senza dover abbandonare la graduatoria stessa”. Il Ministro ha difeso strenuamente la scelta di non aprire …