Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Ai test per i prof domande sbagliate. Passano tutti", di Flavia Amabile

Il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, era armato di ottime intenzioni quando ha deciso di ammettere gli errori commessi durante la realizzazione dei test per la preselezione al Tfa, il Tirocinio formativo attivo. Nel comunicato del 5 agosto, dove si chiedeva scusa per quanto accaduto, c’erano la voglia di trasparenza, il coraggio di non nascondersi, il desiderio di andare oltre e di garantire il funzionamento della macchina messa in moto. Tutto sacrosanto. Anche perché la media complessiva dei quesiti errati è stata del 18,8% e in alcune classi di concorso si arriva a oltre 4 quiz su 10 errati. È stato più difficile, però, per molti digerire il passo successivo, vale a dire la sanatoria che ha reso corrette le domande che una commissione nominata dal ministero ha considerato errate o, comunque, di ambigua interpretazione. All’improvviso il numero degli ammessi è cresciuto a dismisura, in alcuni casi addirittura decuplicato, facendo andare su tutte le furie chi aveva risposto in modo esatto alle domande. Il Sussidiario.net ha pubblicato una lettera dai toni molto duri firmata da «Un …

“Basta con il 3 in pagella” la battaglia dei voti che divide la scuola, di Maria Novella De Luca

Incoraggiano. Scoraggiano. Servono. Non servono. Sopra il 4, sotto il 4, a volte c’è anche il “meno-meno”, in mezzo ci sono gli studenti frastornati, le famiglie ancora di più, e un sistema di valutazione, quello italiano, più contraddittorio che mai. Voti alti, voti bassi: la discussione dura esattamente da 35 anni. Da quando nel 1977 i “numeri” della pagella scolastica vennero sostituiti dai giudizi, per riapparire però pochi anni dopo, riveduti, corretti e accompagnati da asterischi e postille, in una contabilità di meriti e demeriti ancora più complicata. E se negli anni la battaglia ha riguardato prima il sei politico e poi il diciotto garantito, oggi al centro del contendere c’è il quattro. E molto di più, come ha raccontato su Repubblica la scrittrice (e insegnante) Maria Pia Veladiano, spiegando perché è inutile, anzi controproducente, mettere agli studenti voti troppo bassi, sotto il quattro appunto, sotto quell’asticella simbolica che spesso i ragazzi traducono con «io non valgo, io non sono». Trasformando a volte un’interrogazione fallita in un disagio esistenziale. Ed è da qui infatti che …

“Quota 96”: il giudice del lavoro di Torino riconosce la specificità della scuola, di Pasquale Almirante

Un sicuro diritto sarebbe stato violato, quello della specificità della scuola rispetto al resto del pubblico impiego e quindi ci sarebbe evidente conflitto fra le norme della riforma Fornero e le norme speciali della scuola. Dopo Oristano anche Torino apre ai pensionandi. Il giudice del lavoro di Torino, al quale altri gruppi del comitato “Quota 96” si erano rivolti per ottenere giustizia rispetto al blocco imposto dalla riforma sulle pensioni della ministra del lavoro, la cui legge blocca i benefici pensionistici delle quote al 31 dicembre 2011, ha riconosciuto la violazione del diritto del personale della scuola di ottenere lo spostamento dei benefici al 31 agosto 2012. Dopo la sentenza del giudice del lavoro di Oristano, che però aveva intimato all’Usr di mandare in pensione i docenti che hanno maturato il diritto al 31 agosto a decorrere dal 1 settembre 2012, arriva ora anche quella di Torino che tuttavia si discosta solo nell’urgenza. Infatti il giudice di Torino sposta il riconoscimento del diritto al 31 agosto, ma non riconosce l’urgenza del giudice di Oristano e …

"Maturità, perchè non si fa 100", di Marina Boscaino

Qualche giorno fa Elena Ugolini,sottosegretario all’Istruzione ha replicato a Italia Oggi che le ricordava i risparmi derivanti da una riduzione delle bocciature che gli insegnanti durante lo scrutinio non hanno in mente le casse statali. Quest’anno, peraltro, è stato promosso alla classe successiva il 95,7% degli studenti delle medie e il 62% delle superiori, con un aumento dello 0,4% nel primo caso, e addirittura dell’ 1,2% nel secondo. Eurostat stima in 6728 euro la spesa annuale per studente: l’incremento di promossi, circa 50 mila, produrrebbe quasi 336 milioni e mezzo di risparmio per lo Stato. Per Education at a Glance 2011 pubblicazione dell’Ocse la spesa pubblica per studente nel 2008 era invece di 9315 dollari (7552 euro): secondo questi dati il risparmio supererebbe i 38lmln di euro. E l’ultimo evento dell’anno scolastico, la maturità? Il Miur ha licenziato il documento sugli adempimenti per gli esiti finali un mese fa, ma a tutt’oggi i risultati non sono stati ancora pubblicati. PIÙ IN generale il servizio statistico del ministero è aggiornato al 2007, mentre Il sito dell’Istituto …

"Cari prof, non date mai meno di 4 agli studenti", di Mariapia Veladiano

E poi bisogna anche parlare dei voti. Perché se i test non hanno vita felice qui da noi in Italia, e il perché lo ha raccontato per bene Stefano Bartezzaghi domenica, poi però tutti i test, proprio tutti, diventano numeri che danno idoneità, promozioni, accessi all’università o a selezioni. Sì e no ai nostri progetti di vita. Un test è un bivio: di qua o di là. Per questo non può essere sbagliato, sciatto, ambiguo. E anche quando è perfetto, è solo un puntino nello scorrere dei giorni e delle esperienze di una persona. Niente di più. Dovrebbe. Soprattutto a scuola, dove i test dilagano, importati all’ingrosso dal mito dell’oggettività del valutare. E diventano voto. E allora parliamo del voto. E quindi della valutazione, della scuola che vogliamo, del mondo in cui viviamo. Tutto si tiene quando si parla di scuola e di ragazzi. Dopo decenni ormai di letteratura sulla valutazione, il voto incendia sempre ancora le discussioni più scomposte. È così sovraccarico d’altro che quando è negativo per legge sparisce dai tabelloni finali, quasi …

"Niente più premi ai prof Controriforma di Profumo", di Alessandra Ricciardi

Non li darà ai prof migliori e neanche alle scuole migliori. Nel rush finale pre vacanziero, oggi approda al consiglio dei ministri un decreto, di cui ItaliaOggi è in grado di anticipare i contenuti, che manda definitivamente in soffitta i premi agli insegnanti e alle scuole più capaci. Il decreto ridisegna il sistema di valutazione delle perfomance: rispetto alla riforma Gelmini non sarà più collegato a forme di premialità, servirà esclusivamente a individuare i punti di carenza delle scuole e dare un aiuto ai docenti in classe. Come? Con un nucleo di esperti-osservatori che saranno inviati, sotto l’indirizzo e il coordinamento dell’Invalsi, l’istituto nazionale di valutazione, nelle scuole per capire e individuare i miglioramenti possibili, sia nella didattica che nella gestione amministrativa. Gli esperti saranno individuati dal ministero in un secondo momento. Ma non ci sarà nessuna penalizzazione per chi rende di meno, così come nessun premio a chi eccelle. Perché la retromarcia rispetto ai proclami di meritocrazia del precedente governo? Premiare il merito è stato il vessillo degli ex ministri della funzione pubblica, Renato …

"Immissioni in ruolo, una su tre potrebbe andare ai soprannumerari!", di A.G. da La Tecnica della Scuola

Lo stabilisce il Miur attraverso la circolare sulle istruzioni operative che regola le assunzioni: prima di assumere i precari, gli Usp dovranno verificare se gli oltre 7.300 docenti senza titolarità e alcune centinaia di Itp C999 e C555 posseggano titoli di studio abilitanti (si sorvolerà sull’abilitazione!) spendibili sui posti assegnati. Nelle stesse ore in cui la Camera approvava la spending review, come da noi annunciato nei giorni scorsi è stato il Miur a lanciare una ormai insperata ciambella di salvataggio ad alcune centinaia di Itp C999 e C555, altrimenti destinati a transitare (assieme agli inidonei) negli organici del personale Ata. Attraverso la circolare sulle istruzione operative sulle immissioni in ruolo, alla firma del direttore generale Luciano Chiapetta, viale Trastevere ha indicato agli Usr che “ l’ utilizzazione prioritaria deve essere esperita, verificando l’eventuale possesso di altro, idoneo titolo di studio, prima del previsto transito nei ruoli del personale Ata, anche nei riguardi del personale docente attualmente titolare nelle classi di concorso C999 e C555 di cui la comma 14 dell’art. 14 del DL n. 95/2012 …