Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"La scuola che vogliamo: un posto dove crescere, maturare, migliorarsi", di Sofia Sabotino*

Viaggio nelle associazioni studentesche. Sofia Sabatino (RdS): una scuola che possa diventare un punto di ritrovo sociale e che possa rivoluzionare ogni singolo quartiere e quindi, scuola per scuola, tutta l’Italia. E’ difficile entrare nell’ottica di una scuola completamente nuova, ma il modello che immaginiamo in realtà può sembrare utopico e irraggiungibile solo se lo paragoniamo alla scuola Italiana, in altri paesi europei quello che descriviamo è già la normalità. Prima di tutto la scuola che immaginiamo è pubblica e gratuita, per d’avvero come dice la nostra Costituzione. Lo studente e la famiglia che gli sta alle spalle non dovrebbe sborsare nemmeno un euro per far studiare il proprio figlio, in questo modo tutti potrebbero veramente accedere all’istruzione, cosa che purtroppo oggi non è ancora garantita a una fetta ampissima di studenti. La Scuola che vogliamo esce fuori dagli schemi attuali ed è un sistema istruzione che forma non solo lo studente per l’università o per il mondo del lavoro consegnandogli determinate conoscenze, ma è una scuola che pone come sua priorità la formazione degli …

"Al via i test INVALSI fra le critiche. Dal 2013 ci sarà anche l'inglese", di Salvo Intravaia

Sindacati sul piede di guerra per le prove che iniziano oggi. Ma il ministro Profumo li difende: “Serve una cultura della valutazione”. E dal prossimo anno in arrivo nuove sperimentazioni. Tra polemiche e “novità” annunciate partono i test Invalsi. Da oggi, due milioni e mezzo di alunni italiani si cimenteranno nei test di Italiano e Matematica, ma come avviene ormai dall’anno scorso la prova è oggetto di mille polemiche: i Cobas e gli studenti la boicottano, mentre Flc Cgil e la Gilda denunciano le pressioni dei capi d’istituto perché le cose vadano per il verso giusto nei giorni in cui è prevista la somministrazione delle prove. Ma il ministro dell’istruzione Francesco Profumo difende il test nazionale. “L’Italia – dice Profumo – ha bisogno della valutazione: solo guardandosi allo specchio il paese può migliorarsi. La carenza di cultura della valutazione” di cui soffre il paese “ci sta penalizzando nei confronti internazionali”. Oggi, sarà la volta dei bambini di seconda e quinta elementare alle prese con la prova di Lettura e di Italiano. Domani, gli studenti della …

"Quanti sono i distacchi e i comandi? Tanto rumore per poco, forse", di Pasquale Almirante

Anche una interpellanza parlamentare è partita per sapere “quali accorgimenti il ministro dell’istruzione abbia posto o intenda porre in essere per contenere il fenomeno dei distacchi del personale”. Ma forse si esagera un po’. Sarebbero circa 10mila i docenti in giro, cioè fuori dalle loro classi, in ottemperanza alle disposizioni che consentono loro distacchi e comandi assegnati a vario titolo e all’interno dei quali si trovano pure 4.500 professori esonerati per motivi di salute. Un gruppo inoltre di quasi 1.000 professori sarebbe in esubero per causa dei tagli alle cattedre e che andrebbe ricollocato. Cifre dunque di poca consistenza ma che sono sufficienti per mettere in campo lamentazioni di sprechi, assai lontani tuttavia dai veri buchi neri dove la spesa pubblica si perde nella sua vasta immensità. Alcuni altri, di questi 10mila, lavorano distaccati all’estero o preso altri ministeri o presso altri enti o associazioni, mentre un migliaio sarebbero i sindacalisti distaccati, secondo legge, per svolgere la loro attività a favore dei colleghi della scuola, almeno così dovrebbe essere. Eppure su questi numeri (dove sarebbero …

"Riforma Brunetta: è ora di cambiare", di Pippo Frisone

Il 4 maggio governo e sindacati hanno firmato un’ipotesi d’accordo sul lavoro pubblico che verrà definitivamente sottoscritta nel corso di questa settimana. In stretta connessione con la riforma Fornero del mercato del lavoro, si gettano le basi per una sostanziale revisione della cosiddetta riforma Brunetta, alias dlgs.150/09. A dire il vero, il primo colpo sotto la cintura all’ex Min.della Funzione Pubblica glielo aveva sferrato il suo collega di governo Tremonti, neanche un anno dopo l’approvazione della riforma epocale del Pubblico Impiego. Premialità, fasce di merito, performance e guerra ai “travet” fannulloni, finirono subito in soffitta col blocco del contratto nazionale, assieme agli scatti d’anzianità e al rinnovo delle Rsu. Rimaneva sul campo la faccia feroce di quella riforma con l’inasprimento delle sanzioni disciplinari e il tentativo di mettere all’angolo le organizzazioni sindacali, indebolendo la contrattazione integrativa e le relazioni sindacali. Il tentativo di far prevalere in questi tre anni una sorta di autoritarismo contrattuale, spostando i poteri a favore del datore di lavoro pubblico, si è infranto prima che nelle aule dei tribunali, negli stessi …

Anche la scuola ha i suoi "esodati", da La Tecnica della Scuola

Con le leggi e riforme approvate dal governo Monti possono ritrovarsi già tra due anni senza stipendio e pensione. Il pericolo è reale: l’ex ministro Damiano ha inserito prof e Ata tra le categorie a rischio. Centinaia di dirigenti potrebbero esserlo già da settembre. Intanto il Miur torna a dare lo stipendio ai docenti inidonei di Lazio, Lombardia e Piemonte rimasti senza assegno per via della burocrazia. Per fortuna non figurano tra i 65.000 esodati conclamati, tutti i dipendenti vicini al pensionamento che usufruendo delle vecchie regole previdenziali avevano accettato esodi incentivati ma che per effetto della riforma pensionistica Fornero-Monti hanno ora alte possibilità di rimanere, anche per diversi anni, senza stipendio e pensione. Però c’è anche il personale della scuola tra i dipendenti che potrebbero, nel futuro prossimo, annoverarsi tra quelli privati della possibilità di avere l’assegno lavorativo o pensionistico a fine mese: a seguito sempre delle norme dell’inasprimento dei requisiti per lasciare il servizio, ma soprattutto dell’applicazione della Legge di Stabilità 2012, attraverso l’approvazione della Legge 183/11, in vigore da dicembre, è infatti …

"Troppe insufficienze fanno male", di Mario D'Adamo

Rapporto Eurydice: l’Italia è tra i pochi paesi ad avere ripristinato la valutazione in decim. Nella maggior parte dei sistemi scolastici europei le scale di valutazione, organizzate per lo più su cinque – sei gradi alfabetico-numerici o per serie di giudizi, prevedono un maggior numero di voti positivi rispetto a quelli negativi, di solito uno o al massimo due. È un modo per graduare meglio giudizi favorevoli ed evitare nei confronti di quelli negativi gli inutili e scoraggianti accanimenti del nostro sistema di valutazione in decimi, che dal 2008 è stato esteso anche alla scuola primaria e secondaria di primo grado con la riforma del ministro Gelmini. Un conto, infatti, è giudicare semplicemente non sufficienti i risultati di un alunno in una materia o in un elaborato di quella materia, un conto, ben più pesante, qualificarli con voti al di sotto del cinque. Inevitabilmente un voto molto negativo viene caricato di effetti emotivi e implicazioni che non aiutano lo studente a risollevarsi. Per trent’anni, fino all’anno scolastico 2007/2008 compreso, abbiamo giudicato generazioni di studenti della …

"Concorso a tre punte per il ruolo", di Emanuela Micucci

Un modulo a tre punte, con maxiconcorso e abilitazione riservata ai docenti precari con 360 ore di servizio. Questa la formazione messa in campo da mister Profumo per arruolare nuovi docenti e combattere il precariato. In attesa della riforma del sistema di reclutamento, il ministro dell’istruzione Francesco Profumo ha annunciato nei giorni scorsi due tornate di concorsi. La prima sarà bandita «entro l’anno», ha detto, per un numero di posti tra 5.000 e 8.000, in base a quanti ne autorizzerà il ministero dell’economia. Vi potranno partecipare i docenti abilitati e i vincitori saliranno in cattedra nell’anno scolastico 2013-14. Così da far fronte alle esigenze delle classi di concorso con le graduatorie effettivamente esaurite. «Ma già nella prossima primavera faremo un altro bando», annuncia , «al quale potranno accedere anche i nuovi abilitati», cioè i 20.067 che avranno frequentato con successo i corsi di tirocinio formativo attivo (Tfa). I vincitori di questa seconda più consistente tornata di concorsi entreranno in servizio nel 2015-16. «La mia idea dopo è quella di dare una cadenza biennale ai concorsi, …