Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

Tullio De Mauro "Da Monti serve un cambio di passo", intervista di Giuseppe Grasso

Tullio De Mauro, 80 anni compiuti il 31 marzo scorso, non ha bisogno di presentazione. Linguista di fama internazionale e già ministro dell’Istruzione del Governo Amato II per tredici mesi, è da sempre sensibile ai temi che riguardano la Scuola e l’Università. Con lui parliamo di alcuni di questi argomenti cercando delle indicazioni che siano da orientamento nella generale confusione mediatica che parifica “Grande Fratello” e “Report”, televisione commerciale e televisione d’inchiesta. Come sempre le sue considerazioni, di una lucida nitidezza, sono molto sottili e penetranti, sostenute da quello “spirito critico” e da quell’acume tipici dei Grandi Maestri. Professore, recentemente lei ha rimarcato che, mentre in Francia Hollande e Sarkozy fanno a gara per investire sull’istruzione, da noi il governo Monti non capitalizza affatto sulla scuola. Quali, secondo lei, le ragioni? E qual è il suo giudizio sull’attuale governo di tecnici? Il governo Monti non viene da Marte o da terre aliene. È composto da persone, spesso professionalmente esimie, espresse da un ceto dirigente come l’italiano che, salvo rare eccezioni enumerabili quasi per nome, non …

La sfida di Monasterace comincia dalla scuola», intervista a Marco Rossi Doria

Il sottosegretario all’Istruzione: «Contro le mafie e a sostegno del sindaco Lanzetta. Siamo pronti a partire con attività concrete e costanti sul territorio». Andremo a Monasterace senza fanfare ma con progetti concreti. Che hanno la caratteristica e l’ambizione di continuare nel tempo. E di provare a cambiare le cose». È stato e resterà sempre un maestro di strada, nonostante l’incarico ministeriale, nonostante la prospettiva adesso profondamente diversa. Conosce l’importanza insostituibile di quella che è la «politica del mestiere» -una citazione del padre Manlio, celebre meridionalista e membro del partito d’azione alla Costituente – che significa specializzarsi in un campo indicando soluzioni. Marco Rossi Doria, sottosegretario alla Pubblica Istruzione, è uno che sa, perché lo ha praticato, che la politica deve restare nelle strade e non nei palazzi. Sottosegretario,il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri chiama a Raccolta il governo per dare al sindaco di Monasterace Carmela Lanzetta le risposte che pretende per continuare a fare il sindaco sotto scorta e sotto minaccia. I primi interpellati siete voi, la Pubblica Istruzione. Siete pronti? «Siamo contenti di questo richiamo …

"L’Italia iniqua inizia nelle scuole", di Mila Spicola

Scuola e dispersione scolastica: quello italiano è un sistema dell’iniquità? Le funzioni storiche della scuola sono largamente note e generalmente condivise: garantire a tutti un buon livello d’istruzione, trasmettere valori e saperi della cultura nazionale e dell’umanità, offrire contesti formativi per la socializzazione e l’integrazione nel rispetto delle differenze. Proprio per queste sue funzioni di istruzione e educazione la scuola è un diritto umano, un organo costituzionale, un’istituzione sociale. E ancora, la scuola in quanto fonte di investimento sulle giovani generazioni è allora motore dello sviluppo della società. Questi obiettivi e mete istituzionali compaiono nella grande maggioranza delle carte costituzionali dei paesi europei e del mondo, per essere garantiti come diritti inalienabili dell’umanità: tuttavia troppo spesso si sono trasformati in slogan politici. Il cuore del problema è presentato da una semplice domanda: queste funzioni, obiettivi e finalità sono davvero raggiungibili? Oppure sono pure mete e obiettivi per il futuro? In altre parole, le azioni e strategie di intervento puntano davvero al contrasto della dispersione scolastica, al raggiungimento di equità nei sistemi di istruzione, a portare …

"Una scuola ripensata a misura di Lucignolo", di Elisabetta Rosaspina

Cura anime ferite, il professor Francesco Dell’Oro. Pazienti fragili che, fino a non molto tempo prima, sarebbero stati liquidati genericamente e irrevocabilmente come «lavativi». Li incontra ogni giorno. In genere, li riconosce al primo colpo d’occhio, quando entrano riluttanti o strafottenti nel suo ufficio, tappezzato di disegni umoristici, al Servizio orientamento scolastico del comune di Milano. Altre volte li individua nella platea attenta che lo aspetta nelle scuole milanesi per lasciarsi guidare nei misteriosi meandri dell’istruzione secondaria: genitori, insegnanti. E, ovvio, studenti. Ma lui preferisce definirli soltanto «adolescenti». Perché è dalla loro parte che si colloca, sempre, questo ex «pelandrone», predestinato una cinquantina d’anni fa a incidere targhe, medaglie e trofei dalle parti di Lecco. Più o meno quando una professoressa diagnosticò senza esitazioni, agli scrutini finali di terza media: «Francesco, la scuola non fa per te», e qualcuno gli indicò la via salvifica di una bottega. Della scuola, il professor Dell’Oro è diventato invece un esperto. Da quel giudizio affrettato e sofferto, ha tratto utili cognizioni per trasformarsi nell’uomo-bussola che almeno mezzo migliaio di …

"Senza l’aiuto dei pensionamenti, gli esuberi sfioreranno le 11 mila unità", da Tuttoscula

3.638 docenti in più al sud, 3.153 nelle Isole, 1.491 nelle regioni centrali e 2.004 in quelle del Nord. Notizie ufficiose sui pensionamenti del personale docente statale a decorrere da settembre danno in uscita dal servizio 21.114 persone. Se si considera che vi sono 10.443 docenti in soprannumero da sistemare, aritmeticamente l’operazione per assegnare un posto a chi l’ha perso sembra facile, con un avanzo addirittura di 10.700 unità circa di posti. Le cose non stanno proprio così, perché i conti non si fanno sui dati nazionali, bensì su quelli territoriali per ogni provincia; si fanno anche settore per settore; e nella secondaria di I e di II grado si fanno sulle classi di concorso. A questa quadratura del cerchio si aggiunge anche il fatto che nella determinazione degli organici del personale docente per l’anno prossimo, anche se rispetto all’organico di quest’anno non viene tolta o aggiunta nemmeno una unità di personale (il confronto finale dà zero), nei singoli territori c’è chi riceve posti e chi ne cede. Ad esempio, in Sicilia, dove vi sono …

"Bocciare costa. Eliminiamo l’esame di terza media?", di Pasquale Almirante

Sul sito del Pd un articolo pone il problema: se si applica il curricolo di istruzione obbligatorio verticale, continuo e progressivo di dieci anni, con l’esame di terza media non si concludono gli studi perché i nostri alunni devono ancora assolvere l’obbligo per altri due anni. E allora l’esame può essere eliminato. Una riforma che si può fare subito. “A che serve una licenza media oggi, quando il minimo che si richiede a un cittadino è la certificazione di un obbligo decennale? Gli insegnanti della scuola primaria e media potrebbero più semplicemente adoperarsi perchè i traguardi per lo sviluppo delle competenze – quelli di cui alla Indicazioni di Fioroni – venissero raggiunti o avvicinati, in funzione di quelle competenze che i loro colleghi del successivo biennio avranno cura di far acquisire e di certificare. Questa riforma semplice, si può fare subito.” A queste conclusioni l’articolo sul sito del Pd arriva dopo avere esaminato sia il ruolo del docente, che non può essere considerato una sorta di sergente che elargisce pene e premi, e sia quello …

"Dire stop ai tagli non basta!", di Pippo Frisone

Prima la buona notizia, contenuta nel decreto semplificazioni: stop ai tagli degli organici docenti e conferma delle 600.000 cattedre del 2011/12. Nessun posto in più ma neanche in meno, dopo gli 87mila posti sottratti alla scuola dal duo Tremonti-Gelmini, con l’art.64 della L.133/08 . Altri 2.200 erano i nuovi tagli previsti per il 2012/13 nella primaria e nella secondaria superiore per trascinamento dei nuovi ordinamenti, voluti dalla Gelmini. Poi, le prime sorprese contenute nelle tabelle allegate allo schema di D.I. sugli organici 2012/13. Si, perché un conto sono i dati sugli organici a livello nazionale , un altro è l’andamento degli organici a livello regionale o provinciale. Il primo dato da cui partire è lo sviluppo della popolazione scolastica che ha un dato nazionale in forte crescita con oltre 9.000 alunni in più. Mentre nel Mezzogiorno continua il trend negativo degli ultimi anni, nelle regioni del centro Nord (Piemonte,Lombardia,Veneto ma anche Toscana e Emilia Romagna) si registra anche per il 2012/13 una costante crescita. Mantenere gli organici dell’anno precedente come fa il Governo, in presenza …