Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Bologna, giudice risarcisce insegnanti precari Il ministero dovrà pagare un milione di euro", di Davide Marceddu

Un maxi-risarcimento per i precari che potrebbe valere quasi un milione di euro. Il Tribunale del lavoro di Bologna ha condannato in primo grado il ministero dell’Istruzione al risarcimento di 31 insegnanti precari della provincia, che la scorsa primavera avevano presentato un ricorso patrocinato dal sindacato autonomo degli insegnanti, Gilda. Una decisione, quella delle toghe emiliane, che potrebbe costare al dicastero di Viale Trastevere tanti soldi, ma (e questa è la brutta notizia per i docenti) non lo costringerà a stabilizzare gli stessi precari. A rendere nota la sentenza (le cui motivazioni verranno depositate nei prossimi giorni) è stato il segretario provinciale del Gilda, Giovanni Cadoni, che in un comunicato ha parlato anche delle prossime decisioni in arrivo da parte della magistratura. Altri cinque ricorsi sono infatti pendenti da parte di 206 insegnanti in totale. Se tutte queste azioni fossero accolte positivamente dal Tribunale del lavoro di Bologna i costi per il risarcimento da parte dello Stato potrebbero essere molto pesanti. A Genova, nella prima sentenza di questo genere del marzo 2011, a 15 insegnanti …

Rossi Doria: "E ora voglio Cesare Moreno nella mia squadra", di Ottavio Ragone

Prima intervista al neo sottosegretario all’Istruzione del governo Monti e annuncia che coinvolgerà l’esperto impegnato come lui nel progetto dei maestri di strada. Sabato visita ufficiale in città con il ministro Profumo per incontrare Caldoro e de Magistris. Il sottosegretario con lo zainetto non può avere un portaborse. Non gli si addice nemmeno la grisaglia, è un maestro di strada con le suole consumate dalla trentennale traversata nel disagio giovanile. «Dai Marco, prendimi al ministero, sarò il tuo portazainetto», scherzano gli amici del bar quando entra Marco Rossi Doria, nominato una settimana fa nel governo Monti, come sottosegretario all’Istruzione del ministro Francesco Profumo. Ha un anno di tempo e vorrebbe spenderlo in primo luogo per combattere la dispersione scolastica, «perdiamo per strada il 21 per cento dei ragazzi, sono i figli dei poveri ed è uno scandalo. La mia esperienza è a disposizione del ministro, sono felice di poter collaborare con lui». Domani Profumo è a Napoli per la prima visita ufficiale in compagnia di Rossi Doria. Incontrerà il sindaco de Magistris e il governatore …

"Com'è triste la scuola dei numeri", di Roberto Carnero

Anch’io,come altri 37mila insegnanti, ho partecipato nei giorni scorsi alle prove di accertamento linguistico indette dal Ministero degli Affari Esteri per la selezione dei docenti da inviare all’estero, nelle scuole e nelle università. Comegli altri colleghi che si erano iscritti, alla vigilia dell’inizio dei test, ho ricevuto dalla Farnesina una cortese lettera, in cui leggevo: «La Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri, malgrado la difficile congiuntura economica, nell’organizzare queste prove, ha voluto tener fede agli impegni che le norme contrattuali le impongono nella consapevolezza di dover rendere ai cittadini ed alle scuole italiane all’estero un servizio di primaria importanza». Peccato che queste buone intenzioni si siano infrante contro il caos che è scoppiato già dalla mattina del primo giorno. Alla prova di lingua frances eun docente ha protestato vivacemente per il sistema adottato: tutti i candidati convocati a Roma, in un’unica sede (un hotel che per la capienza dei suoi spazi viene spesso utilizzato per i concorsi pubblici), a batterie di migliaia per volta, per rispondere a 40 …

"Ma a qualcuno interessa educare noi insegnanti?", di Christian Raimo

Ci sono due rischi quando si parla di scuola. Il primo è di venir abbacinati dall´emergenza, le legittime proteste per gli edifici fatiscenti, le classi pollaio, gli stipendi miserrimi… Il secondo è che la crisi dell´educazione passi per un tema da addetti ai lavori e non per una responsabilità di tutti. Capita così che le zone in penombra non si percepiscano nemmeno. Un esempio? Una delle questioni più urgenti di cui però non si sente mai parlare è questa: chi forma i formatori? Faccio l´insegnante in un liceo da quattro anni, mi sono abilitato nel penultimo ciclo delle famigerate Scuole di specializzazione, ed è finita lì: quello è stato l´ultimo momento in cui qualcuno mi ha richiesto di imparare a educare. E il mio è più o meno il destino di qualunque docente, la cui preparazione didattica è affidata al suo buon cuore. Certo, i sedicenti corsi di aggiornamento esistono, ma ci si può imbattere in persone preparate e di buona volontà, come in docenti riciclati in vena di qualunquismi d´antan, o peggio ancora in …

"Torna la scuola reale", di Fabrizio Dacrema

Archiviato l’ultimo governo Berlusconi, la nuova fase politica si giocherà su questa affermazione del nuovo premier: “Il vero costo della politica è aver guardato per decenni al consenso e non al futuro delle nuove generazioni”. Se, sull’orlo del baratro, il paese troverà il coraggio di accantonare la prevalenza degli interessi a breve termine, allora, nonostante l’emergenza finanziaria, si riscoprirà il buonsenso contadino secondo il quale, quando le cose vanno male, si tira la cinghia ma non si smette di seminare. La conoscenza è, per eccellenza, un investimento a redditività differenziata, i suoi ritorni sociali e individuali sono certi e superiori a qualsiasi altro tipo di investimento, ma gli effetti si manifestano solo nel medio e lungo periodo. Le stanze dei bottoni sono oggi popolate da persone che queste cose le sanno bene, non solo perché le hanno studiate, ma perché hanno promosso, realizzato e divulgato ricerche tese a dimostrare che investire in conoscenza conviene sempre. Penso all’Ufficio Studi della Banca d’Italia o alla recente pubblicazione dell’attuale Governatore Ignazio Visco significativamente intitolata “Investire in conoscenza. Per …

"Il ministro Profumo alla sua prima uscita", di Antonio Valentino

E Il mondo della scuola? Liberato di una presenza inadeguata e rovinosa a capo del Ministero, è nella necessità – e forse anche nella condizione – di recuperare un suo ruolo positivo e propositivo. Nella sua prima apparizione pubblica (convegno ANP a Fiuggi, dei giorni scorsi), il neo Ministro Profumo ha presentato alcuni orientamenti sulle questioni di politica scolastica che risulteranno probabilmente centrali nella sua azione ministeriale. E questo, ovviamente, se il governo riuscirà a superare i giudizi – finora in gran parte problematici – del Parlamento e dei sindacati e ad arrivare a fine legislatura (Come probabilmente, sarebbe auspicabile, se si guarda allo sfascio degli ultimi tre anni del governo Berlusconi e ai problemi economico-finanziari che il Paese, con l’Europa, si troverà ad affrontare). Prima di considerare alcuni aspetti del discorso che più anticipano le linee programmatiche del Ministro, vale la pena rimarcare due passaggi che attengono, sì, a questioni di cornice, ma il cui richiamo probabilmente esprime una preoccupazione significativa e speriamo preluda ad un impegno nel merito. Mi sto riferendo a quella …

"Crolla la formazione professionale", di Emanuela Micucci

Meno abbandoni. Pochi iscritti alla formazione professionale. Calo dei frequentanti e delle risorse alle scuole per adulti. Il Censis fotografa la dispersione scolastica italiana nel 45° Rapporto annuale, presentato venerdì a Roma (www.censis.it). Mentre dal Parlamento europeo arriva la ricetta per contro gli abbandoni nell’Unione: obbligo d’istruzione a 18 anni, scuole di seconda opportunità, coinvolgimento di enti pubblici, servizi sociali e sanitari. Lontani dall’obiettivo europeo del 10% di dispersi nel 2020, in Italia i 18-24enni con la sola licenza media non inseriti nei percorsi formativi sono scesi nel 2010 dal 19,2% al 18,8%, tranne al Centro (14,8%). Tuttavia, punti critici e discontinuità d’intervento influiscono sulla prevenzione e lotta alla dispersione. Eppure, spiega l’UE, già una riduzione dell’1% degli abbandoni permetterebbe all’economia europea di avere 500mila giovani lavoratori qualificati in più al giorno. Nel biennio delle superiori i dispersi sono saliti dal 15,6% nel 2006-07 al 16,7% nel 2009-10, in misura maggiore nei professionali. Disomogenea la sinergia tra scuola e i soggetti che lottano il disagio giovanile. Il 57% dei 1.000 presidi intervistati dal Censis conta …