"La scuola non può escludere", di Marco Rossi Doria
Mentre la metà dei giovani italiani ha un lavoro incerto o non lo ha, vi è il 20% di tutti i ragazzi tra i 15 e i 25 anni che non hanno completato la scuola superiore. Né hanno ottenuto una qualifica professionale spendibile. Il loro fallimento a scuola è precoce, si vede presto. Ha bisogno, per essere vinto, di supporto speciale e costante lungo gli anni – dalla prima infanzia fino a tutta l’adolescenza. Un supporto che oggi non c’è. Anche perché l’offerta di istruzione è troppo standardizzata per poter affrontare un’esclusione sociale e culturale multi-dimensionale, che ha bisogno di azioni flessibili, mirate, innovative e concordate tra le scuole e fuori. Sono tutti ragazzi poveri che vengono da famiglie povere. Sono due milioni. Sono spesso analfabeti funzionali: parlano, scrivono, leggono male, non conoscono i loro diritti; pur esposti ai media non hanno strumenti di lettura del mondo, delle informazioni, delle opportunità. Sono concentrati nelle aree urbane, nelle periferie sempre più abbandonate soprattutto del Mezzogiorno, ma non solo. Spesso hanno alle spalle storie di profonda frustrazione …
