Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Anche l'Emilia-Romagna ricorre contro il dimensionamento", da Tuttoscuola

La Regione spiega di ritenere che “la materia dell’organizzazione scolastica sia oggetto di potestà normativa concorrente e che allo Stato spetti la sola emanazione delle norme di principio, mentre alle Regioni competono le disposizioni di dettaglio”. Come anticipato in una precedente notizia, che riprendeva le dichiarazioni di Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega all’Istruzione (nonché presidente della Commissione Istruzione all’interno della Conferenza delle Regioni), la Regione Emilia-Romagna in una nota dà conto del proprio ricorso alla Corte Costituzionale contro la Manovra del Governo del 15 luglio, nella parte che riguarda l’organizzazione scolastica e che impone la creazione di istituti scolastici comprensivi costituiti da un numero minimo di mille alunni, 500 nelle scuole di montagna. Nel comunicato, la Regione spiega di ritenere che “la materia dell’organizzazione scolastica sia oggetto di potestà normativa concorrente e che allo Stato spetti la sola emanazione delle norme di principio, mentre alle Regioni competono le disposizioni di dettaglio”. “La Corte Costituzionale già in passato ha confermato la nostra interpretazione sul tema”, ha spiegato l’assessore regionale alla Scuola Patrizio Bianchi, …

""Asili e buoni scuola per i veneti doc" Pd e Udc contro Zaia: discrimini i bimbi", di Nicola Pellicani

“Prima i veneti” è lo slogan che ha accompagnato Luca Zaia in tutta la campagna elettorale, che l´ha incoronato governatore con percentuali bulgare. Un motto che, nei mesi successivi, non ha mai smesso di echeggiare nel Palazzo della Regione a guida leghista. Tant´è che adesso lo slogan si sta trasformando in un progetto di legge. Anzi tre progetti di legge, che hanno ricevuto il primo via libera in Commissione affari istituzionali del consiglio regionale, e prevedono la precedenza assoluta nelle graduatorie di accesso ad asili e servizi per la prima infanzia, buoni scuola e case popolari a chi risiede in Veneto da almeno 15 anni. Si tratta solo del primo passo, ma ce n´è abbastanza per scatenare un mare di polemiche e l´indignazione di tanta parte della popolazione veneta e non. Il provvedimento d´iniziativa del Carroccio è passato anche con i voti del Pdl. Contrari ovviamente il centrosinistra e l´Udc che in Regione Veneto, come a Roma, sono all´opposizione. Ma anche nel Pdl c´è chi ha detto no, come l´ex sindaco socialista di Venezia Nereo …

"Basta lamentarsi la scuola la salviamo noi", di Marco Rossi Doria

Al di là dell’interpretazione delle cifre, i soldi investiti nella scuola scendono da anni. Non c’è dirigente, docente o genitore che non lo avverta. Ma c’è una novità nell’aria: le scuole si domandano se questo non sia comunque il tempo di smettere di lamentarsi e innovare coi mezzi che ci sono. Da dove partire? Basilicata Lo chiedo a Pancrazio Toscano. Da poco in pensione. Maestro elementare fin da giovane e ricercatore di geografia. È di Tricarico, Basilicata, paese del quale è stato anche sindaco. Da maestro aveva inventato, negli anni Settanta, la classe itinerante. Portava i bimbi a esplorare e studiare i territori dal punto di vista geografico, storico, scientifico, letterario. Con un accordo con l’Alitalia li ha persino portati gratuitamente a volare «per vedere e disegnare l’Italia dall’alto». E’ stato dirigente scolastico a Como, in una difficile periferia romana, nei paesini e nelle città lucane. «Si parte da cos’è la scuola dell’ obbligo, che è “il luogo intenzionalmente organizzato per apprendere insieme ad altri, non consanguinei». Il che significa che anche noi che insegniamo …

"«Scuola estrema» a Fucecchio. 41 alunni nella stessa aula", di Francesco Sangermano

L’aula si affaccia sul corridoio di sinistra del piano terra. E la seconda porta sulla destra. Sulla porta rossa frangi fuoco un ritaglio di carta bianca: II A Igea. Dentro, la cattedra e la lavagna fronteggiano una distesa di banchi nuovi che fanno impressione. Sono 38 ma qui dentro, nella stanza piu grande di questa scuola di mattoncini rossi e finestre di metallo marrone, dovrebbero starci addirittura in 41. «NOI NON CI STIAMO» All’Itc Igea Checchi di Fucecchio, ultimo comune della Valdelsa fiorentina prima di entrare in territorio pisano, la sorpresa e arrivata al suono della prima campanella, tre giorni fa. Perche tra nuove iscrizioni e bocciati degli esami di riparazione a settembre, quella seconda si e popolata oltre ogni attesa. E i ragazzi hanno deciso di mobilitarsi. Da subito e in prima persona. Cosi martedi hanno scelto di non entrare in classe e di portare il loro malcontento in Comune dove sono stati ricevuti dall’assessore alla pubblica istruzione Emma Donnini e da imembri della commissione scuola. ≪A queste condizioni non ci stiamo. Chiediamo solo …

"Disabili abbandonati e classi smembrate. Tanti genitori in lotta", di Mariagrazia Gerina

Classi con troppi alunni, bambini che restano senza insegnante di sostegno. Sulla carta, non dovrebbero esistere. Basta scorrere quello dicono le circolari emanate dallo stesso ministero. I criteri fissati per formare le classi sono peggiorati, ma non cosi tanto. E pero poi gli organici che gli uffici scolastici regionali assegnano alle scuole sono insufficienti per dare gli insegnanti di sostegno ai bambini che ne hanno bisogno, per formare tutte le classi che servono, per garantire ai bambini il tempo pieno. Perche? Cosa sta succedendo nella scuola italiana? La risposta e molto semplice e insieme molto grave, ci spiega Cristina Maltese, che con la questione ci si e scontrata come madre e come avvocato. ≪Il livello di spesa attribuito al ministero none sufficiente a garantire il numero di docenti a cui studenti e famiglie avrebbero diritto secondo gli stessi criteri fissati da viale Trastevere e il ministro invece di impugnare le cifre del bilancio in consiglio dei ministro sta costringendo di fatto gli uffici scolastici regionali ad assegnare degli organici illegittimi ≫. Stando cosi le cose, …

Scuola, Pd: Gelmini riferisca alla Camera su avvio anno scolastico

Ghizzoni: grave che ministero continua ad occultare dati su istruzione: “Il ministro Gelmini riferisca in parlamento su tutti i problemi che hanno riguardato l’avvio di questo nuovo anno scolastico. Dalla riduzione del tempo scuola al sovraffollamento delle classi, dalla carenza di cattedre all’assenza di presidi e all’ straripante numero di reggenze che renderà impossibile la gestione ordinaria. Chiediamo al ministro Gelmini di presentarsi munita di cifre e numeri da lasciare agli atti parlamentari per superare quello scandaloso occultamento dei dati che riguardano l’istruzione, che solo tre anni fa si potevano consultare online”. Lo dichiara la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni. Roma 14 settembre 2011 AVVISO: Questo messaggio ed i suoi eventuali allegati sono rivolti esclusivamente ai destina

"Poveri prof e poveri studenti. L'OCSE boccia la scuola italiana", di Mariagrazia Gerina

Ci sono altri numeri, oltre a quelli della borsa, che dovrebbero preoccupare l’Italia e spingere il governo a invertire la rotta o il paese a cambiare governo. A scandirli è l’ultimo rapporto sull’educazione (Education at glance 2011) appena pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo Economico. Partiamo dal numero dei diplomati, che è uno dei primi indicatori dello sviluppo di un paese. In Italia, anche nella popolazione giovane, tra i 25 e i 34 anni, è ancora molto basso: 70,3% contro una media Ocse dell’81,5%. E se è vero che, nel passato, c’è stato un balzo in avanti, per cui nella generazione dei 25-34enni i diplomati sono il 30% che nella generazione tra i 55- 64enni, tra i giovanissimi negli ultimi anni si registra addirittura un arretramento. Il numero dei diplomati tra coloro che cominciano la scuola superiore passa dall’84% del 2008 all’80,8% del 2009 contro una media Ocse dell’82,2%. Ancora peggio va per il numero dei laureati. Appena il 32,6%, nella popolazione giovane, contro una media Ocse del 38,6%. Investire di più per …