Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

Nella scuola senza maestri “Qui ognuno impara da sé”, di Ursula Eichenberger

Una bimba di nove anni ha chiesto alla direttrice : «Rosie, mi presti le tue chiavi?». Con le sue amiche voleva andare a scuola anche nel fine settimana. Accade a Villa Monte, scuola privata che si ispira a Maria Montessori e Rebeca Wild nel Canton Svitto. “SE mi è permesso di fare solo il mio dovere, ma non posso mai farlo quando voglio, non mi va di farlo nemmeno quando devo. Se invece mi è permesso di farlo quando voglio, lo faccio volentieri anche quando devo. Perché per fare il proprio dovere bisogna poter aver voglia di farlo”. Citazione di anonimo accanto al telefono a Villa Monte, la scuola privata autorizzata e vigilata dal Canton Svitto, fondata nel 1983 dalla pedagogista Rosmarie Scheu e basata sul principio “ciascuno sa da sé”. “Già le quattro? Che palle!” I due bambini sono seduti sul pavimento in un angolo della stanza, ciascuno con una clessidra poggiata sul palmo della mano. Guardano quanto tempo impiega la sabbia a cadere. Le clessidre sono di dimensioni diverse e i bimbi vogliono …

5000 cantieri per la buona scuola

Il 28 marzo a Rivoli la Conferenza Nazionale sull’edilizia scolastica. Si terrà venerdì 28 marzo a Rivoli (Torino) presso il centro congressi del comune in corso Francia 98, la conferenza Nazionale del Partito Democratico sull’edilizia scolastica. La Conferenza Nazionale vedrà la presenza dei protagonisti dei processi decisionali e realizzativi del patrimonio di edifici che sono dedicati all’istruzione. Anche per questo sono previsti quatto gruppi di lavoro che avranno il compito di proporre indicazioni e misure, anche di carattere legislativo, per edifici sempre più accoglienti e capaci di corrispondere alle nuove esigenze della didattica. Il primo si occuperà degli investimenti in sicurezza, il secondo della sostenibilità ambientale, il terzo affronterà il delicato tema della responsabilità e il quarto quello della concezione dei nuovi spazi. Interverranno il Sindaco di Rivoli Franco DESSI’, Umberto D’OTTAVIO, Parlamentare PD, Commissione Istruzione Camera dei Deputati, Davide FARAONE, Deputato PD, Responsabile Scuola Segreteria nazionale PD, Vanessa PALLUCCHI, Responsabile nazionale Scuola e Formazione Legambiente, Paolo BUZZETTI, Presidente nazionale ANCE Associazione Costruttori Edili, Manuela GHIZZONI, Parlamentare PD, Vicepresidente Commissione Istruzione Camera dei Deputati, Elena …

“No ai corsi anti-omofobia” A scuola l’ultima battaglia tra i laici e i cattolici, di Vera Schiavazzi

L’ultimo episodio della battaglia risale a pochi giorni fa: il 20 marzo è arrivata a tutti i dirigenti scolastici di elementari, medie e superiori una circolare del ministero dell’Istruzione che “rinviava a data da destinarsi” i due giorni di corso di formazione per insegnanti previsti per questa settimana, confermando così una voce che circolava da tempo. A denunciare l’inconfessabile desiderio di lasciar cadere l’iniziativa era stata, a Montecitorio, la deputata Michela Marzano (Pd), con un’interpellanza, mentre Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’Istruzione, vicino a Angelino Alfano, si impegnava da tempo contro “l’indottrinamento dei giovani” nelle scuole, remando contro l’intervento delle associazioni gay. L’interpellanza di Marzano, insieme alla pronta reazione di una parte delle associazioni impegnate per i diritti glbt hanno rotto il silenzio. Rivelando veti incrociati e lotte intestine che risalgono ai governi Monti e Letta, e all’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni del dipartimento Pari Opportunità del governo. «Il 19 aprile del 2013 — ricorda Marzano nella sua interpellanza — il governo ha formalmente adottato una “Strategia nazionale LGBT 2013-2015”, un piano di azioni di risposta alle discriminazioni …

"Il decreto sugli scatti diventa legge n. 41", di R.P. da La tecnica della scuola

E’ stata pubblicata nella G.U. del 24 marzo ed entra in vigore il 25. Adesso non ci sono più motivi per aspettare ancora: nei prossimi giorni dovrà prendere avvio la contrattazione fra Aran e sindacati per chiudere la vicenda. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 marzo il testo della legge n. 41 che recepisce, con modifiche, il decreto n. 3 del 23 gennaio scorso in materia di disposizioni temporanee e urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola, Il provvedimento di legge, come è ormai noto, dà soluzione alle difficoltà intervenute dopo l’entrata in vigore del DL 122 (il cosiddetto “decreto D’Alia”) che aveva prorogato di un anno il blocco della progressione di carriera legata all’anzianità di servizio previsto dal “vecchio” decreto 78 del 2010. In sede di conversione in legge il decreto ha subito una importante modifica in quanto è stato inserito un comma che impedisce il recupero delle somme erogate al personale Ata destinatario delle cosiddette “posizioni economiche”. La copertura finanziaria per questa disposizione normativa arriva da un taglio …

"Quota96. Dietro il no ragioni di bilancio, e non solo Ma così la scuola italiana continua a invecchiare", di Manuela Ghizzoni

Il personale della scuola italiana è il più maturo d’Europa, con la percentuale più alta di insegnanti ultracinquantenni e quella più bassa di under trenta. Occorre riflettere sull’invecchiamento di docenti e di personale Ata. Infatti, se è vero che possono contare su un’esperienza professionale ragguardevole, hanno sempre più difficoltà a stare al passo con il dinamismo della comunità scolastica e ad affrontarne le sfide: dall’inclusione dei ragazzi con disabilità a quella degli alunni non italofoni, dall’innovazione didattica alle esigenze dei nativi digitali, dall’apprendimento informale all’insegnamento per competenze. Pertanto, chi può lascia e, contrariamente al passato, presenta domanda di pensionamento appena raggiunti i necessari requisiti. Magari lo fa con rammarico, ma consapevole che a raccogliere il testimone ci saranno giovani motivati e preparati a sostenere le nuove prove della scuola. Un avvicendamento indispensabile e più urgente rispetto a qualsiasi altro settore del pubblico impiego, per ridurre la distanza anagrafica e generazionale tra docente e discente. Ma non tutti possono lasciare: per un «errore» contenuto nella riforma Fornero – scattata il 1 gennaio 2012 – 4000 tra …

"I giovani in fuga dalle università del Sud", di Pietro Greco

I giovani stanno lasciando il sud. E quelli che restano, stanno lasciando gli studi. La nuova divaricazione è drammatica, perché è sia tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, sia tra il Mezzogiorno e l’alta formazione. La conferma viene dal Rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca 2013 reso pubblico nei giorni scorsi dall’Anvur, l’Agenzia nazionale per la valutazione dell’università e la ricerca. La crisi dell’università riguarda l’Italia intera. Perché se il numero di laureati dal 2005 al 2011 è stabile intorno ai 300.000 l’anno, il calo delle immatricolazioni è netto. Dalle 338.000 raggiunte nell’anno accademico 2003/2004 si è scesi ad appena 270.000 nel 2012/2013, con una perdita sec- ca del 20%. È un’autentica fuga dall’università. Un dato allarmante per l’intero Paese. Vi- sto che, secondo l’Ocse, il numero dei laureati in Italia raggiunge appena il 20% della popolazione in età compresa contro i 25 e i 34 anni; contro il 40% della media Ocse; il 60% circa di Giappone, Canada e Russia; il 64% della Corea del Sud. Certo, la frase …

"Nel 2013 hanno lasciato le superiori in 160 mila", dal Corriere della Sera

È come se fossero scomparsi, nell’ultimo anno, tutti gli abitanti di una città grande come Livorno o Ravenna. Ha infatti queste dimensioni il buco nero della dispersione scolastica nel quale, nel 2013, sono precipitati 160 mila studenti che hanno abbandonato la scuola secondaria superiore statale. Più di uno su quattro non ce l’ha fatta a reggere il passo con i compagni di classe. A ritirarsi è stato il 27% di chi aveva iniziato il ciclo formativo dei cinque anni. Un piccolo miglioramento rispetto alla precedente rilevazione con 20 mila drop out in più, pari al 29,7%. Ma resta intatto l’allarme per una emergenza formativa che colloca l’Italia in fondo alla media Ue, con ben due milioni e 900 mila studenti — più degli abitanti di Roma — che negli ultimi 15 anni hanno lasciato istituti tecnici e licei senza diploma in tasca. I calcoli di questa emorragia che «indebolisce il sistema Paese» li ha fatti Tuttoscuola , elaborando i dati del Miur. Solo una parte dei dispersi — osserva il report — ha continuato gli …