Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

«Illegale pretendere soldi dalle famiglie degli alunni», di Leonard Berberi

L’ultima circolare lo scriveva chiaro il 7 marzo del 2013. E non cambiava, di una virgola, quello che aveva già sostenuto l’anno prima. «I contributi scolastici sono volontari». E ancora: «Nessun istituto può subordinare l’iscrizione degli alunni al preventivo versamento del contributo». In caso contrario «non solo è illegittimo, ma si configura come una grave violazione dei propri doveri d’ufficio». Più esplicito, non si può. E, invece, le cose non stanno proprio così. Decine di istituti scolastici continuano a fare finta di nulla. A volte cambiano il nome del «contributo», ma non la sostanza. In alcuni casi avvertono, usano toni da ultimatum. E per la famiglie si traduce in un costo di almeno 60 euro. In alcuni casi anche di 300. Su siti come Skuola.net continuano ad arrivare decine di segnalazioni. Una situazione inaccettabile, secondo il Miur. «Mettere la scuola al centro per il governo significa non solo restaurare muri e ridipingere pareti, come stiamo facendo — spiega al Corriere il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini —, ma anche tornare a investire per migliorare la qualità …

"Vecchie e pericolose, 24 mila scuole a rischio sismico", di Luisa Grion

Sono «vecchi» e spesso pericolosi, privi degli standard minimi di igiene, ma soprattutto scarsi anche quanto a sicurezza: eppure tutte le mattine ci mandiamo bambini e ragazzi. Gli edifici scolastici che il governo Renzi promette di voler mettere a posto – 3,7 miliardi d’investimenti chiedendo all’Europa di non conteggiarli ai fini del patto di stabilità – hanno bisogno di massicci e urgenti interventi. E per capire quanto, fino ad oggi, il problema sia stato rimosso basti dire che non esiste nemmeno un’Anagrafe ufficiale, pur prevista da una legge del 1996. A tracciare un quadro della situazione – l’unico disponibile, tanto che è su questi dati che il governo sta lavorando – c’è però il rapporto Ance- Cresme sullo stato del territorio italiano e sugli insediamenti a rischio sismico e idrogeologico (dati 2012). Già dalle premesse s’intuisce la gravità del caso: oltre la metà delle scuole italiane è stato costruito prima della entrate in vigore della normativa antisismica del 1974 (il 59 per cento delle comunali e il 65 delle provinciali), 24.073 scuole si trovano in …

"Se gli studenti stranieri diventano più bravi degli italiani", di Flavia Amabile

Li hanno emarginati, considerati elementi difficili per le classi, ma gli alunni stranieri iniziano a prendersi la loro rivincita quando si tratta di ragazzi nati in Italia, la cosiddetta seconda generazione. Secondo i dati raccolti dal Miur con la fondazione Ismu le loro performance si avvicinano a quelle degli italiani (in particolare nelle prove di lingua straniera) e sono nettamente migliori di quelle dei loro compagni nati all’estero. In alcune regioni le differenze tra gli italiani e gli studenti di seconda generazione tendono addirittura ad invertirsi: gli stranieri nati in Italia fin dalla scuola primaria stanno diventando più bravi. E si presentano sempre più in anticipo sui banchi. Quasi cinque alunni su cento (il 4,8%) iniziano la scuola primaria a cinque anni, un dato in aumento e in linea con la tendenza all’anticipo di tutti gli studenti. Ci sono poi alcune situazioni che hanno stupito gli analisti e che fanno pensare che il processo di rivincita è solo agli inizi. Durante le prove Invalsi in quinta elementare in Campania gli stranieri nati in Italia battono …

"I nostri insegnanti, eterni maltrattati", di Gianna Fregonara e Orsola Riva

Gli insegnanti italiani sono malpagati, come ha certificato l’Ocse. Sono maltrattati dalla politica, che a ogni cambio di governo modifica le regole. Sono poco considerati anche dai genitori, che mettono in dubbio l’istituzione e i metodi didattici. Infine, lavorano in condizioni di grave penuria quando non di emergenza. Nell’ultimo decennio, un docente su 10 ha lasciato la professione. Il malessere di una categoria di quasi 800 mila persone alle quali affidiamo per 6-8 ore i nostri figli. Sono malpagati: lo ha certificato l’Ocse, gli stipendi degli insegnanti italiani sono sotto la media dei Paesi sviluppati e dell’Unione Europea. Ogni anno «perdono» cinquemila euro rispetto ai loro colleghi. Sono spesso maltrattati, dalla politica che ad ogni cambio di ministro cambia le regole per questa «categoria» di quasi 800 mila persone alle quali affidiamo per sei/otto ore al giorno i nostri figli; e da noi genitori, che non siamo più così sicuri dell’istituzione e dei metodi di insegnamento e tra l’insegnante e nostro figlio siamo propensi a credere quasi sempre al secondo. Lavorano in condizioni di grave …

"Scuola, il record di pigrizia degli studenti italiani “Ecco perché hanno brutti voti”, di Salvo Intravaia

L’impegno paga più del talento, almeno nello studio della matematica. E i quindicenni italiani risultano tra i più demotivati del mondo. Piazzandosi in fondo alla classifica stilata dall’Ocse, precedendo su 65 paesi soltanto Argentina, Colombia, Costa Rica e Albania. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha di recente rielaborato i dati dell’indagine Pisa 2012, il Programma di valutazione delle competenze degli studenti in Lettura, Matematica e Scienze, approfondendo gli aspetti dello studio della matematica. “Successo scolastico: gli alunni sono motivati?”, il titolo del focus che mette in relazione i risultati nel test con il livello di impegno dichiarato dagli stessi studenti nell’affrontare lo studio di questa materia. Secondo gli esperti dell’istituto di Parigi, sono sacrificio e perseveranza a portarli in alto nelle classifiche internazionali — dove Corea, Norvegia e Finlandia svettano su tutti — più del corredo genetico e della predisposizione. Ma perché i nostri quindicenni sono così demotivati quando a scuola affrontano teoremi e problemi? «Più che demotivati, gli studenti mi sembrano scoraggiati», dice Angela Schirru, docente di Matematica in un liceo …

"Scuole: già 5mila lettere dai sindaci, al via 500 interventi", di Massimo Frontera

«Sono oltre 500, su 692 in totale, gli appalti di edilizia scolastica assegnati alle imprese, tra quelli finanziati dai 150 milioni del decreto “Fare”». Intanto, sulla scrivania di Matteo Renzi sono arrivati 5mila nuovi progetti inviati dai sindaci in risposta all’invito del premier a segnalare “una scuola da finanziare in ogni comune”. Roberto Reggi, ex sindaco di Piacenza e sottosegraterio all’Istruzione, in predicato per ricevere la delega sull’edilizia scolastica dal ministro, Stefania Giannini, riferisce gli ultimi aggiornamenti sul “cantiere scuola” cui sta lavorando il governo. E annuncia anche una novità: lo sblocco, dopo una lunga quiescenza, del programma di scuole da realizzare con i fondi immobiliari: quasi 38 milioni da assegnare a 18 comuni per realizzare nuovi e moderni complessi con l’aiuto della finanza immobiliare. «Il decreto è pronto per la firma», assicura Reggi. Cominciamo dal programma dei 150 milioni, i cui cantieri vanno affidati entro il 30 aprile, pena la revoca dei fondi. «Il ritmo delle assegnazioni è elevato – conferma Reggi – quindi non faremo ulteriori proroghe, dopo quella che ha posticipato al …

"Tornano gli scatti d’anzianità nella scuola ma è “incubo esodati” per 4000 insegnanti", di Rosaria Amato

Resta lontana la pensione per gli “esodati della scuola”. La Ragioneria dello Stato ha bocciato la proposta di legge di Manuela Ghizzoni (Pd) e Maria Marzana (M5S) che avrebbe risolto la questione “quota 96”, permettendo di andare in pensione a circa 4.000 insegnanti bloccati due anni fa dalla riforma Fornero. Il problema sono le coperture (300 milioni di euro suddivisi in 35 nel 2014, 105 nel 2015, 101 nel 2016, 94 nel 2017 e 82 nel 2018): il Parlamento le aveva individuate nel “Fondo esodati”. Ma per la Ragioneria si tratta di una copertura inidonea, perché finanzia «oneri certi con economie di entità eventuale ed incerta. «È il solito rito — commenta il segretario della Cgil Scuola Domenico Pantaleo — l’ennesima proposta di legge che non viene accolta per la copertura finanziaria. E anche l’ennesima dimostrazione che la riforma Fornero è iniqua». Eppure la giornata in Parlamento si era aperta bene per gli insegnanti: la Camera ha infatti approvato in via definitiva il cosiddetto decreto salva-scatti, che proroga gli automatismi stipendiali del personale della scuola. …