Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Contro l'ignoranza attiva", di Dario Antiseri

La storia della filosofia esiste perché esistono i problemi filosofici. Problemi come questi: Dio esiste o è solo un’invenzione per usi disparati? Il tutto-della-realtà è solo quello di cui parla o può parlare la scienza o si danno anche validi argomenti a difesa dell’idea che tutto non è destinato a finire in questo nostro mondo? È proprio vero che l’ateo è più scientifico del credente oppure si può ben dire che l’ateismo è una pura e semplice fede non di rado camuffata da teoria razionale? L’uomo è libero o determinato? E cosa è cambiato o cambia, per l’immagine dell’uomo, con l’avvento della teoria dell’evoluzione? Problemi carichi di conseguenze morali e politiche sono quelli che i filosofi hanno affrontato con la proposta delle diverse filosofie della storia: la storia umana è da sempre un campo aperto all’impegno morale, creativo e responsabile degli esseri umani oppure è una imponente realtà che si evolve seguendo ineluttabili leggi di sviluppo? E ineludibili problemi filosofici sono quelli relativi alla «migliore» organizzazione della convivenza umana — problemi, dunque, di filosofia politica. …

"Decreto ripristino scatti: la Commissione approva e lo invia all'aula", di R.P.

Brusca accelerata sulla conversione in legge del decreto n. 3 in materia di automatismi stipendiali del personale della scuola. Fino a ieri pareva che la Commissione Cultura avrebbe impiegato ancora un paio di giorni per chiudere i lavori e inviare il testo emendato all’aula e invece nella mattina di martedì 4 c’è stata la svolta: la maggioranza ha trovato un accordo e il provvedimento è stato approvato, con una piccola sorpresa (positiva) per il personale Ata. Il decreto interviene sulla questione del blocco degli scatti stipendiali per i dipendenti pubblici negli anni 2010, 2011 e 2012, disposto dal decreto n. 78 del 2010, prorogato però di un ulteriore anno con il DPR 122 del 4 settembre 2013. In Commissione Cultura è stato più volte sottolineato che quest’ultimo decreto risulta particolarmente iniquo per il personale della scuola al quale, a causa dell’ effetto retroattivo delle norme in esso contenute, il MEF ha intimato di restituire gli scatti percepiti legittimamente nel corso dell’anno 2013. Nel pomeriggio di martedì il provvedimento è arrivato in aula dove è stato …

"Dagli alunni ai prof in crisi, vademecum per Renzi e Giannini sui mali della scuola", di Salvo Intravaia

Matteo Renzi ha messo al centro del suo mandato la scuola, come leva strategica per fare ripartire il Paese. Nel corso dei due discorsi alla Camera e al Senato in occasione del voto di fiducia al nuovo governo, il premier ha più volte citato la scuola e gli insegnanti. E, qualche ora dopo l suo incarico, anche la neoministra Stefania Giannini ha fatto sentire la sua voce con diversi interventi. Ma quale scuola ereditano Renzi e il suo governo? Cosa sarà realmente possibile fare per migliorare la situazione in cui operano insegnanti e alunni? Edilizia scolastica. Il primo punto che intende toccare il nuovo governo è quello dell’edilizia scolastica: 36mila edifici scolastici mezzi sgarrupati e con incidenti, anche di una certa gravità, quotidiani. Il Piano prevede di spendere almeno i 2,5 miliardi di euro già stanziati dal 2004 ma non ancora spesi. E, secondo la Giannini, si potrebbe arrivare anche a 4 miliardi sfruttando i fondi già disponibili, ma bloccati dal patto di stabilità, in tantissimi comuni. Dispersione scolastica. E’ una delle emergenze più gravi …

"Sbaglia chi pensa di essersi finalmente liberato del trio Tremonti, Gelmini, Sacconi", di Fabrizio Dacrema

Sbaglia chi pensa di essersi finalmente liberato del trio Tremonti, Gelmini, Sacconi. Se i primi due, almeno per il momento, sono fuori dalla maggioranza di governo, l’ex ministro del lavoro invece è transitato nel raggruppamento di Alfano e dalla presidenza della commissione lavoro del Senato cercherà di influire sui provvedimenti del nuovo governo della cui maggioranza fa parte a pieno titolo. A questo fine ha raccolto in un disegno di legge un concentrato delle ricette ideologiche del governo Berlusconi in tema di lavoro e formazione. In materia di lavoro l’obiettivo principale è la demolizione del contratto nazionale di lavoro attraverso la sua derogabilita’ anche individuale. In materia di formazione si propone il contratto di apprendistato a partire da quattordici anni e l’abrogazione della norme sul diritto all’apprendimento permanente. Il centro destra italiano ritiene sia inutile (e forse anche politicamente dannoso) innalzare il livello di istruzione del paese (obiettivo UE di almeno il 40% di laureati nella fascia di età 25-34 anni entro il 2020) perché il nostro sistema produttivo (95% di piccole imprese) domanda poche …

"Renzi chiede ai sindaci info che il Miur ha già", di Emanuela Micucci

​L’edilizia scolastica passa attraverso lo scambio epistolare tra il presidente del consiglio Matteo Renzi e gli 8 mila tra sindaci e presidenti delle province, a cui il premier ha scritto per conoscere le condizioni dell’edilizia scolatica. Ma le informazioni che si cercano a mezzo lettera, il Miur già le possiede, anche se a volte incomplete. L’anagrafe dell’edilizia scolastica, nata nel 1996, proprio censire il patrimonio scolastico e il suo stato di conservazione utilizza i dati forniti da comuni e province a cui ora Renzi chiede le stesse informazioni. Non solo. Il mese scorso l’ex ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza ha dato il via alla riforma dell’anagrafe creando il Sistema nazionale delle anagrafi dell’edilizia scolastica (Snaes), costruito sulla base delle anagrafi regionali, quelle che 11 regioni già si erano date. Un’esigenza nata perché l’anagrafe nazionale non decollava, tanto che l’assenza di dati ufficiali e completi determinava balletti di cifre anche sul numero degli edifici scolastici: per l’Istat 49.990, mentre la commissione cultura della Camera ne conta 42mila. O discrepanze tra i 10mila edifici che andrebbero abbattuti …

Tullio De Mauro ricorda Mario Lodi: "Addio al maestro che giocava"

Il bambino impara giocando da quando nasce”, scriveva Mario Lodi, il maestro elementare, che ieri si è spento a 92 anni. “I suoi strumenti sono i sensi e la mente”, proseguiva introducendo, con molta semplicità, in una rivista per insegnanti, un bell’articolo di Luciana Bertinato sull’apprendimento di concetti scientifici nella scuola elementare. “Con i primi raccoglie i dati della realtà: i rumori, le forme, il tepore del seno materno, il sapore del latte, gli odori della casa, i colori, le voci. Con la mente confronta, riflette, ricorda. Conserva le sensazioni in ripostigli segreti dove possono restare per tutta la vita. Il suo metodo è corretto perché raccoglie dati, li confronta, li seleziona, formula ipotesi, le verifica, ricava sintesi. Restituiamo ai bambini la possibilità e il piacere di scoprire – giocando – concetti scientifici e abilità tecniche che li aiutino ad ampliare la loro cultura”. La sua meta è indubbia: aiutare i bambini e le bambine a conquistare i concetti più astratti e potenti. La via però non è quella, ancora non scomparsa, di un insegnamento …

"Scuola: gli esclusi e i forzati di un sistema schizoide e schizzato", di Anna Maria Bellesia

I docenti giovani, formati e idonei restano fuori. I docenti vecchi, lasciati senza “merito” e senza “scatti”, non hanno via d’uscita. Ma così la scuola non ha futuro. Rilanciare l’istruzione non sarà possibile senza puntare su capitale umano più giovane e dinamiche di turn over. Un sistema schizoide e schizzato. Con contraddizioni al limite del non senso. Da un lato ci sono i 17mila idonei all’insegnamento usciti dal concorso a cattedre, bandito da Profumo nel 2012. Concorso molto selettivo. Hanno preparazione, energia, titoli, voglia e diritto di lavorare. Aspirano all’insegnamento, protestano e reclamano il loro diritto ad essere assunti. Poi ci sono 13mila abilitati tramite Tfa ordinario, con formazione specifica e aggiornatissima. E stanno per essere “formati” altri aspiranti docenti tramite i Pas. Senza contare quelli che da lustri stanno nelle GaE, sballottati precariamente ogni anno di qua e di là, sfruttati, lasciati magari senza stipendio per mesi. Con una esperienza formativa e pratica fatta con fatica sul campo. Sono arrivati alla soglia dei quarant’anni e non intravedono ancora il traguardo del ruolo. Dall’altra parte …