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"Salvascatti all'esame del senato", di Antimo Di Geronimo

Il decreto salvascatti verso l’aula. Entro oggi la commissione istruzione dovrebbe completare l’esame degli emendamenti al disegno di legge 1254 di conversione del decreto-legge 3/2014, in materia di automatismi stipendiali del personale della scuola. Il testo è slittato di qualche giorno, per dare tempo al nuovo governo di insediarsi. E proprio dal neo ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, sono arrivate le prime stoccate agli scatti, che fanno pensare a una modifica ulteriore delle progressioni di carriera. Dopo il sì dell’aula al dl, che va convertito entro fine marzo pena la decadenza, il provvedimento andrà alla camera per il via libera definitivo. Il dispositivo servirà a cristallizzare gli aumenti corrisposti nel 2013 ai circa 80mila lavoratori della scuola che hanno maturato il gradone grazie alla valutazione del 2013. Che manterranno sia gli aumenti che la classe stipendiale successiva così maturata. Ma non servirà a recuperare il ritardo nella maturazione dei gradoni per tutti gli altri lavoratori. Anzi, se il governo non darà il via libera definitivo all’avvio della contrattazione in tempi brevi, il rischio che si corre …

"Salvascatti all'esame del senato", di Antimo Di Geronimo

Il decreto salvascatti verso l’aula. Entro oggi la commissione istruzione dovrebbe completare l’esame degli emendamenti al disegno di legge 1254 di conversione del decreto-legge 3/2014, in materia di automatismi stipendiali del personale della scuola. Il testo è slittato di qualche giorno, per dare tempo al nuovo governo di insediarsi. E proprio dal neo ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, sono arrivate le prime stoccate agli scatti, che fanno pensare a una modifica ulteriore delle progressioni di carriera. Dopo il sì dell’aula al dl, che va convertito entro fine marzo pena la decadenza, il provvedimento andrà alla camera per il via libera definitivo. Il dispositivo servirà a cristallizzare gli aumenti corrisposti nel 2013 ai circa 80mila lavoratori della scuola che hanno maturato il gradone grazie alla valutazione del 2013. Che manterranno sia gli aumenti che la classe stipendiale successiva così maturata. Ma non servirà a recuperare il ritardo nella maturazione dei gradoni per tutti gli altri lavoratori. Anzi, se il governo non darà il via libera definitivo all’avvio della contrattazione in tempi brevi, il rischio che si corre …

"Per il «piano scuole» modifica immediata al patto di stabilità", di Giorgio Santilli

Matteo Renzi conferma di voler puntare sulla centralità della scuola («coinvolgere gli insegnanti dal basso per ogni processo di riforma») e sulle scuole anche per far ripartire l’edilizia, garantendo al tempo stesso la sicurezza dei nostri figli. Il premier ha dato ieri cinque indicazioni precise e operative sul piano che è pronto a lanciare. La prima novità – la più importante anche sotto il profilo politico generale e di rapporto con l’Unione europea – è che per far funzionare il piano di edilizia scolastica «va cambiato subito il patto di stabilità interno». Dopo anni di rimpalli e cautele, l’assalto esplicito al patto che in altre occasioni aveva definito, da sindaco, «sciocco», segna una svolta netta. «Come si può pensare – ha detto Renzi – che il Comune, la Provincia abbiano competenza sull’edilizia scolastica senza però avere la possibilità di spendere soldi che sono lì bloccati perché esistono norme che si preoccupano della stabilità burocratica ma non si rendono conto della stabilità delle aule in cui vanno a studiare i nostri figli?». Le altre novità non …

"Più studenti meno prof. Crescono le classi", di Nicola Luci pollaio

L’anno scolastico è ancora lontano ma i sindacati già lanciano l’allarme sulle le classi. Il fatto è che a settembre le scuole italiane si troveranno con 34mila studenti in più che si siederanno sui banchi scolastici. Non che questo sia un fatto negativo in assoluto. Per anni si è parlato di una diminuzione degli studenti legato alla decrescita della natalità. Questa tendenza non c’è più, anche grazie alla presenza degli immigrati. Semmai, da anni, esiste il problema contrario: che a una crescita seppure modesta degli alunni non corrisponde una crescita similare del corpo degli insegnanti. Cosi’ soprattutto in qualche grande città del Nord si rischiano «classi-pollaio» con oltre trenta alunni. L’Anief, associazione sindacale del settore scuola ha messo in evidenza come «tra il 2007 e il 2012 l’amministrazione abbia soppresso oltre 100mila cattedre». Nel dettaglio per il prossimo anno scolastico sono previsti 33.997 allievi in più: l’incremento più consistente sarà nelle classi superiori con +25.546 allievi (+ 1,03%); in aumento anche gli scolari della primaria (+9.216, +0,36%). Previsto invece un lieve decremento nella scuola media: …

"Classi sempre più multietniche: un alunno su dieci di origini straniere, ma la metà è nata in Italia", di Salvo Intravaia

Il documento di analisi del Ministero: a otto anni dalla prima stesura sono quasi raddoppiati, e sono ormai 200mila nelle scuole superiori. Rendendo non più rinviabile la questione dello jus soli. Aule scolastiche italiane sempre più multietniche e adesso quasi un alunno su dieci è di origini straniere. La presenza di alunni nati da genitori stranieri quest’anno ha raggiunto le 830mila unità. A certificarlo è lo stesso ministero dell’Istruzione. Un dato, quello comunicato da viale Trastevere in occasione dell’emanazione delle nuove Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, che fa segnare l’ennesimo record di presenza straniera tra le mura scolastiche. Ma dalle ultime ricognizioni sulla presenza straniera nelle scuole italiane emerge che metà degli alunni censiti come stranieri sono in realtà nati nel nostro Paese. Bambini e ragazzi che parlano con inflessioni di tutte le regioni italiane. E che contribuiscono a rendere non più rinviabile la questione dello jus soli, il riconoscimento della cittadinanza italiana a coloro che nascono nel nostro Paese. “A otto anni di distanza dalla prima stesura – spiegano da …

"Tanto a pochi e poco a tanti, prof compresi nel poco", di P.A. da La Tecnica della Scuola

Lavoce.info fa il punto sulle retribuzioni nel pubblico impiego, dimostrando, dati alla mano, che in Italia le retribuzioni dei parlamentari, dirigenti ministeriali, diplomatici, e dei giudici della corte costituzionale tendono ad essere ben più alte di quelle dei loro colleghi britannici o tedeschi: agli alti livelli, la pubblica amministrazione italiana è una fonte di notevoli privilegi. E le retribuzioni ai bassi livelli? Basse. I confronti internazionali, specificano gli espert della Voce.info, non sono facili, perché è spesso complicato trovare due persone con esattamente le stesse qualifiche e le stesse mansioni. La Voce considera due categorie di dipendenti pubblici i cui livelli stipendiali sono quasi perfettamente comparabili in Italia e Gran Bretagna: insegnanti e vigili del fuoco. Noi riportiamo solo la categoria dei docenti In Italia la remunerazione dipende solo dall’anzianità. In Gran Bretagna vi sono 6 livelli all’interno della “Main Scale”, e 3 livelli all’interno dell’ “Upper Pay Scale”. Al contrario dell’Italia, il passaggio di livello è condizionato a una valutazione. Il confronto è fatto esaminando lo stipendio medio tabellare italiano di un insegnante delle …

Le “patate bollenti” del nuovo Governo, di P.A. da La Tecnica della Scuola

Sono diverse le questioni che dovranno essere affrontate dall’Esecutivo di Matteo Renzi: dalla copertura degli scatti di anzianità ai decreti attuativi mancanti del decreto Istruzione, dai problemi per l’avvio di Pas e del secondo ciclo Tfa alle questioni del Regolamento sulla formazione iniziale dei prof, degli ex Lsu e della Costituente. Sullo sfondo c’è poi la grana più grande: il rinnovo del contratto. La contrattazione per la copertura degli scatti di anzianità dei docenti, i decreti attuativi del decreto Istruzione, i nodi da sciogliere sui Pas, l’avvio dei nuovi corsi abilitanti, la questione degli ex Lsu, il Regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti, la Costituente. Sono solo alcune fra le questioni spinose e più urgenti del mondo della scuola e dell’università che dovranno essere affrontate dal nuovo Esecutivo guidato da Matteo Renzi. Rimane in “sospeso” sicuramente il destino del decreto ‘scatti’, che è in discussione al Senato. Così come entro giugno va chiusa all’Aran la contrattazione proprio per la copertura degli scatti degli insegnanti. Ci sono poi da approvare alcune decine di decreti attuativi della …