Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

“Aule sicure? Non caricare i docenti di responsabilità”, di Marco Accossato

La responsabilità della sicurezza nelle scuole dev’essere divisa in modo equilibrato. I docenti, che non sempre hanno competenze specifiche, non possono essere caricati di responsabilità: devono essere affidate a vari livelli, enti locali compresi». Nel giorno del corteo studentesco a Rivoli per ricordare i 5 anni dal crollo di un soffitto al liceo Darwin sotto il quale perse la vita Vito Scafidi, il sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, parla di un «momento di incontro importantissimo». In che senso? «Nel senso che alla manifestazione erano presenti tutti, dal governo a Libera, dai sindaci ai parlamentari piemontesi, dagli insegnanti agli studenti del liceo, fino ai familiari di Vito e dell’altro ragazzo rimasto ferito. Tutti mossi nella stessa direzione». Una partecipazione all’unisono che segue però tante polemiche per una sentenza ritenuta ingiusta. Come giudica la sentenza Darwin? «Le sentenze non si commentano. Posso dire che sulla sicurezza stiamo riflettendo: chi ha maggiori responsabilità e competenze dovrebbe rispondere a un maggior numero di compiti. Questo è un Paese in cui c’è molto da riparare, anche negli stati d’animo. Il …

“Riforme, stavolta Carrozza sentirà le categorie interessate”, di A.G. da La Tecnica della Scuola

Le rassicurazioni giungono dal sottosegretario all’istruzione, Gianluca Gallettì: ferma restando la necessità di un intervento legislativo, è intenzione del Ministro coinvolgerle. Largo, quindi, ad un’ampia consultazione prima di presentare un disegno di legge di riforma. “Il Governo non ha alcuna intenzione di ledere le prerogative del Parlamento” in tema di istruzione, università e ricerca ma intende proporre un ddl che riguarderà soltanto la materia universitaria per l’elaborazione di un testo unico. A sostenerlo, il 21 novembre, è stato il sottosegretario all’istruzione, Gianluca Gallettì, rispondendo alla Camera ad un’interpellanza in tema di riordino normativo del settore e di delega legislativa. Galletti ha ricordato che un primo testo, al quale fa riferimento l’interpellanza, è stato “oggetto di confronto nelle sedi tecniche, ma non è stato discusso dal Consiglio dei ministri. Uno schema di disegno di legge sarà invece esaminato in una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri. Esso riguarderà soltanto la materia universitaria e prevederà una delega legislativa solo per l’elaborazione di un testo unico in materia. Non si tratterà di un disegno di legge collegato …

“La riforma che serve”, di Benedetto Vertecchi

Quanto il marchese Casati propose al Parlamento piemontese la sua riforma della scuola, alla vigilia dell’Unità nazionale, cercò di prevedere tutti gli aspetti, anche quelli più minuti, del suo funzionamento. Il quadro normativo che il nuovo Stato italiano ereditò nel 1861 era dunque costituito da una legge monumentale (oltre 450 articoli), che, in effetti, dava forma al sistema scolastico. Nessuno dubitava del fatto che le norme contenute nella legge fossero adempiute, per la semplice ragione che il piccolo sistema che Gabrio Casati aveva in mente era caratterizzato dalla stabilità di riferimenti. La legge supponeva che l’educazione dei figli non fosse sostanzialmente diversa da quella dei padri. Di conseguenza, l’intento degli ordinamenti era quello di assicurare, con la continuità fra le generazioni, l’omogeneità delle proposte culturali. L’impostazione e i criteri seguiti dal marchese Casati nell’elaborazione della riforma non erano sostanzialmente diversi da quelli che si andavano affermando altrove, e in particolare in Francia: si trattava di una scuola di impianto centralistico, volta ad ottenere profili culturali omogenei, caratterizzata da una elevata condivisione del ruolo che l’educazione …

“Ripartono gli investimenti: 40 milioni per 30 anni”, di Massimo Frontera

La riattivazione di un canale di finanziamento costante e di lungo è periodo è la principale positiva novità del Dl Istruzione a favore dell’edilizia scolastica e dell’edilizia universitaria, cui sono dedicati gli articoli 10, 10-bis e 10-ter. La novità sta nella possibilità di attivare mutui trentennali agevolati con le banche, a cominciare dai tre istituti indicati nel Dl e cioè la Banca europea per gli investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa e la Cassa depositi e prestiti. Quaranta milioni l’anno La somma di 40 milioni di euro all’anno per 30 anni rappresenta una iniezione di risorse che l’Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili), applicando un modello di calcolo sperimentato per investimenti infrastrutturali, ha quantificato in una dote di 850 milioni al settore. Una boccata d’ossigeno non da poco, anche perché il contributo copre per intero l’ammortamento dell’investimento (cioè capitale e interessi). Nella versione iniziale del Decreto 104, la possibilità era riservata a interventi di ristrutturazione straordinaria e messa in sicurezza di scuole esistenti. Nella versione modificata dalla Camera (e ratificata dal Senato) la …

“Macroregioni? La scuola parte per prima”, di Alessandra Ricciardi

Da tempo ormai, a destra come a sinistra, si prefigura una nuova forma di federalismo, in cui la polverizzazione di funzioni e centri di spesa tra gli enti locali è ridotta attraverso l’accentramento dei poteri decisionali presso regioni capofila. Una riorganizzazione dello stato pensata innanzitutto per la sanità dove sono macroscopiche le differenze di costi tra le prestazioni sul territorio. E che a breve potrebbe partire proprio nella scuola. Con il decreto di riorganizzazione del ministero dell’istruzione, che ItaliaOggi ha letto, si accorpano 8 regioni, assegnando il compito di guida a quelle con maggior popolazione studentesca. Perderanno la direzione generale Friuli Venezia Giulia, Umbria, Molise e Basilicata. La struttura organizzativa sul territorio sarà la stessa salvo non avere più un proprio direttore generale. Nascono così le direzioni interregionali di Veneto e Friuli, Marche e Umbria, Abruzzo e Molise, Puglia e Basilicata. Le proteste e i distinguo non hanno tardato a farsi sentire. Per tutti, la governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha rivendicato la specificità del proprio territorio. Facile immaginare il fuoco di sbarramento …

“Meno di uno studente su 10 fa la formazione in azienda”, di Leonard Berberi

In teoria dovrebbe servire ai ragazzi per orientarsi meglio. E per avere un primo approccio con il mondo del lavoro. Del resto, «laddove è stata introdotta», l’esperienza funziona. Nella pratica, però, è una realtà che stenta a decollare. E coinvolge ancora pochi studenti. Per non parlare dell’occupazione, un tema che «non è visto come parte integrante del percorso formativo». Alternanza scuola-lavoro, nuovo capitolo. A certificare che la strada è ancora lunga sono i dati elaborati da Indire per il ministero dell’Istruzione. Cifre e analisi che saranno presentate dal ministro Maria Chiara Carrozza giovedì al «Job&Orienta 2013» di Verona. I numeri, innanzitutto. Dicono che nell’ultimo anno scolastico gli studenti coinvolti dall’alternanzascuola-lavoro sono stati quasi 228 mila. In aumento rispetto ai 189 mila del 2011/2012. Ma comunque pari all’8,7 per cento — meno di uno su dieci — tra tutti gli iscritti alle scuole superiori. Se poi si va a guardare più da vicino i percorsi formativi, l’alternanza l’hanno fatta poco più di due liceali su cento, il 6,3 per cento degli studenti degli istituti tecnici e …

“Alunni stranieri, non è più boom. E la maggioranza è nata in Italia”, di Salvo Intravaia

Cambia la presenza degli alunni stranieri nelle scuole italiane. Il boom dei primi anni del terzo millennio è un semplice ricordo e gli alunni stranieri nati in Italia si apprestano al sorpasso sui coetanei nati all’estero. Il fenomeno, che ha fatto tanto discutere in passato per l’approccio ideologico di alcune formazioni politiche, si sta modificando. A certificarlo è l’ultima pubblicazione del ministero dell’Istruzione sugli “Alunni stranieri nel sistema scolastico italiano”, con dati aggiornati all’anno scolastico 2012/2013. I 786.630 alunni che siedono tra i banchi di tutte le scuole italiane rappresentano l’ennesimo record per il nostro Paese: più 30.691 unità rispetto all’anno scolastico precedente. Ma, questa volta, l’incremento (più 4,1%) è il più piccolo degli ultimi 10 anni. Agli inizi del nuovo millennio, l’incremento annuo si aggirava attorno al 15%. Tanto che alcuni studiosi prevedevano il ‘sorpasso’ nell’arco di pochi decenni. Ma i dati forniti da viale Trastevere sembrano andare in direzione diversa. E nell’arco di pochissimi anni la popolazione scolastica di origini straniere potrebbe assestarsi attorno al milione di alunni. Oggi, gli allievi non italiani …