Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

“La scuola allo sciopero breve”, di Alessandra Ricciardi

Quattro ore di sciopero con manifestazioni da gestire e mettere in campo da qui a met à novembre a livello territoriale. Mezza giornata di astensione dal lavoro per protestare contro la legge di Stabilità del governo Letta, trasmessa ieri dal governo al senato, che nella scuola potrà essere ridotta anche a una sola ora di sciopero, a inizio oppure alla fine delle lezioni. Si deciderà sempre sul territorio. Al centro delle contestazioni il blocco dei contratti dei dipendenti pubblici, di cui la scuola rappresenta con i suoi 900 mila dipendenti il settore più corposo. A proclamare la mobilitazione i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Obiettivo: ottenere la modifica della legge di Stabilità in parlamento, attraverso un pressing continuo della piazza. Nei prossimi giorni i sindacati chiederanno un incontro con i capigruppo di camera e senato per «spiegare le nostre ragioni e convincerli della necessità di introdurre dei cambiamenti». A metà novembre le tre sigle riuniranno i direttivi per fare il punto sugli esiti della protesta. …

Stupro, Ghizzoni “Serve l’impegno della scuola e della comunità”

Il commento della vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera dei deputati. “Il ruolo della scuola è fondamentale e deve essere rafforzato, ma non si può delegare alla sola istituzione scolastica il cambiamento di una mentalità radicata, occorre che tutti gli adulti sentano la responsabilità di essere parte di una comunità educante”: lo afferma Manuela Ghizzoni, vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera dei deputati, in relazione alla gravissima aggressione di cui è rimasta vittima una 16enne modenese. “Risorse sono state stanziate per la formazione dei docenti nel decreto contro la violenza sulle donne appena varato – ricorda l’on. Ghizzoni – come Pd stiamo lavorando affinché anche nel decreto “L’istruzione riparte”, che abbiamo appena cominciato a discutere, vengano rafforzate le competenze del personale della scuola in materia di educazione all’affettività e contro gli stereotipi di genere”. Ecco la dichiarazione di Manuela Ghizzoni: «Siamo agghiacciati dalla gravità di quanto accaduto e nel contempo perplessi da quella che sembra essere una sorta di incapacità degli aggressori, ma anche degli altri giovani presenti, di valutare appieno il peso del reato …

“Investire in conoscenza per uscire dalla crisi”, di Valentina Santarpia

L’Italia deve investire in conoscenza per cambiare il futuro: la ricetta è più o meno risaputa, è lo chef che la suggerisce stavolta a stupire: si tratta di Ignazio Visco, il governatore di Bankitalia, che parlando al Forum del libro di Bari ha lanciato un accorato appello per rilanciare la scuola e l’università italiana e contrastare quell’«analfabetismo funzionale» che ci mette agli ultimi posti della classifica per livello d’istruzione rispetto agli altri Paesi avanzati. «Il rendimento dell’investimento in conoscenza- ha ricordato il numero uno di palazzo Koch citando Benjamin Franklin – è pi ù alto di quello di ogni altro investimento. E’ la radice del progresso umano e sociale, la condizione per lo sviluppo economico». Per cui la chiave dell’Italia per ritrovare la forza di crescere e competere sui mercati globali, spiega il governatore, sta tutta nella capacità di investire in «capitale umano». I DATI – Vanno tutti nella stessa direzione: il livello di istruzione dei giovani italiani è «ancora distante da quello degli altri Paesi» e questo, sottolinea Visco, «è particolarmente grave». Nellaclassifica dell’Ocse, …

“I cinquant’anni della scuola media (in crisi d’identità)”, di Gianna Fregonara

La scuola media italiana compie cinquant’anni. Anzi li ha compiuti 18 giorni fa perché fu proprio dal primo ottobre del 1963 che tutti i bambini italiani poterono continuare la scuola dell’obbligo con tre anni di «Media Unica» che sostituiva la divisione, creata dalla riforma Bottai nel 1940 tra scuola di avviamento professionale e scuola media per chi avrebbe proseguito gli studi. «Una grande riforma democratica dopo la riforma Gentile», l’ha definita il ministro Maria Chiara Carrozza. Ma che cosa resta oggi, cinquant’anni dopo? Qualche dato: nel 1962 i bocciati furono il 16 per cento degli studenti, nel 2007 solo il 3 per cento. Le rilevazioni Ocse-Pisa però sono impietose e dimostrano che le medie sono diventate l’anello debole del sistema educativo italiano. A 15 anni sei ragazzi su dieci non sanno da che cosa dipende l’alternarsi del giorno e della notte. Secondo uno studio della Fondazione Agnelli, pubblicato due anni fa da Laterza, i risultati dei test di matematica tra la quarta elementare e la seconda media segnano un abbassamento dei punteggi del 23 per …

“Gli studenti: una class action contro le classi-pollaio”, di Salvo Intravaia

Studenti contro le classi-pollaio e questa volta sono i singoli presidi a rischiare di persona. “Abbiamo lanciato una class actioncontro le classi-pollaio e stiamo pensando di denunciare i singoli capi d’istituto per una situazione che ci sembra ormai intollerabile”, dichiara Daniele Lanni, portavoce della Rete degli studenti medi. In questi giorni i ragazzi delle scuole superiori sono alle prese con il calcolo del numero massimo di alunni che, in base alle norme vigenti, può contenere l’aula dove svolgono giornalmente le lezioni. E le segnalazioni di aule fuori norma giunte all’indirizzo bastaclassipollaio@gmail. com predisposto dalla Rete degli studenti medi sono già tantissime. “Siamo stanchi – continua Lanni – di continuare a vivere nelle nostre scuole situazioni di questo tipo. Per questo abbiamo deciso di muoverci per vie legali, per denunciare il tema e accendere i riflettori sulle troppe situazioni di disagio che siamo costretti a vivere nelle nostre scuole”. “Allesuperiori – conclude il portavoce degli studenti – buona parte delle aule non rispetta le norme di sicurezza. La nostra campagna invita tutti gli studenti a controllare …

“Chi insegna agli insegnanti”, di Massimo Razzi

Solo uno studente italiano su tre (32%) sa che esistono dei programmi di studio all’estero ai quali si può partecipare individualmente e solo il 53% delle scuole italiane aderisce a un progetto internazionale. La percentuale di scuole coinvolte è decisamente più alta negli altri Paesi europei: 97% Germania, 89% Spagna, 88% Polonia, 81% Francia, 79% Svezia. E la conoscenza dei programmi da parte degli studenti è più radicata in Germania (59%), Svezia (57%), Spagna (54%) e Francia (42%). È il quadro (piuttosto preoccupante) che emerge dal rapporto elaborato dall’Osservatorio nazionale dell’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca della Fondazione Intercultura e promosso dalla Fondazione Telecom. In sintesi, per il quinto anno consecutivo, le due fondazioni hanno tastato il polso al mondo della scuola per verificare se e come, nell’istituzione scolastica italiana, il concetto di internazionalizzazione prende piede. Se, cioè, insegnanti, studenti e scuole dedicano sufficiente tempo e interesse alla promozione e realizzazione di programmi di mobilità individuale. Per avere un metro di paragone, Intercultura e Telecom hanno affidato a Ipsos il compito di analizzare la …

“Corsi di sostegno, i tempi si allungano”, di Alessandro Giuliani

Nell’incontro di giovedì prossimo con l’amministrazione, i sindacati chiederanno di attuare una nuova rilevazione delle candidature dei prof sovrannumerari: quella attualmente in mano al Miur è infatti superata. Le operazioni porteranno però via alcune settimane, rimandando la pubblicazione dei bandi universitari per la selezione dei 6.398 abilitati che non versano in questo stato. Per i corsisti di ruolo senza cattedra il corso dovrebbe essere gratuito. Avviare con celerità i corsi di riconversione per soprannumerari. Ma realizzando prima una nuova rilevazione nelle scuole, perché quella attuata un anno fa è ormai superata. E non prevedere costi per i corsisti. Sono le richieste principali che i sindacati presenteranno giovedì mattina, in occasione dell’incontro programmato al Miur all’amministrazione sulle modalità di avvio dei corsi di specializzazione , da realizzare nell’anno accademico 2013/2014 e con priorità rispetto alle attività formative omologhe rivolte a 6.398 docenti abilitati. L’incontro si svolgerà a quasi due settimane dalla pubblicazione della nota n. 10402, con cui viale Trastevere ha invitato Usr e atenei a far partire i corsi di sostegno. Nella nota il Miur …