Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

Aumentano gli alunni, ma non gli organici, di Reginaldo Palermo

Aumentano gli alunni, ma gli organici resteranno stabili: lo ha comunicato il Ministero ai sindacati nel corso dell’incontro svoltosi nella giornata del 29 gennaio. “L’incontro – sottolinea la Uil-Scuola in una propria nota – e’ stato interlocutorio e l’informativa ministeriale ha preso in considerazione solo una prima previsione degli alunni, sulla base di un modello matematico che tiene conto di alcuni indicatori e della serie storica”. Il Ministero ha fornito alcuni dati previsionali relativi al prossimo anno scolastico: gli alunni aumenteranno di oltre 26.000 unità, con una situazione diversificata tra ordini di scuola. Si dovrebbe infatti registrare infatti un incremento di oltre 21.000 unità nella scuola primaria, un calo di quasi 8.000 nella secondaria di primo grado e un incremento di oltre 13.000 unità nel secondo grado. Il Ministero ha precisato che, pur in presenza di un incremento di alunni, l’art. 19 della legge 111/2011 non consente un incremento di organico di diritto, fotografando la situazione dell’epoca che prevedeva un organico di 600.839 di posti comuni e di 63.348 di sostegno. Ovviamente si sta parlando …

Scuola, Bersani a Monti "Apriamole tutto il giorno"

Il duello a distanza tra Mario Monti e Pierluigi Bersani prosegue ormai su base quotidiana, trovando ogni giorno un diverso oggetto del contendere. L’ultimo è la scuola e, in particolare, l’idea di chiuderla d’estate solo per un mese. Proposta da ieri al centro della polemica: data come parte integrante dell’agenda Monti, inserita nella bozza della nuova riforma del mercato del lavoro, ricostruzione poi smentita da Mario Sechi, responsabile della campagna elettorale di Scelta Civica. Ma intanto, la sola idea di un simile progetto aveva registrato l’immediata reazione negativa dei sindacati. Il giorno dopo, Mario Monti si fa sentire via Twitter, con abbondanza di punti interrogativi. “Ma chi ha mai parlato di taglio delle vacanze scolastiche??? – scrive il Professore sul suo profilo -. Abbiamo proposte sulla scuola”. Proposte sulla scuola, per una modernizzazione del sistema, che ancor prima di essere svelate trovano sulla loro strada Pierluigi Bersani. Il candidato premier del centrosinistra, ancora via Twitter, attacca ricollegandosi all’idea della chiusura estiva degli istituti. “Prima di parlare di allungare o accorciare vacanze estive, teniamo le scuole …

Perché Istruzione e Lavoro saranno decisivi Contro la crisi, di Antonio Cocozza

Negli ultimi giorni tre dati hanno messo in evidenza la necessità di pianificare un intervento strategico decisivo sulle tematiche dell’istruzione, dell’alternanza scuola-università-lavoro e dell’apprendimento permanente, ispirato al nuovo paradigma della lifewide learning, già sperimentato positivamente in diversi Paesi europei. Tali dati sono: la previsione dell’Organizzazione internazionale del lavoro sull’andamento negativo della disoccupazione a livello mondiale, ipotizzata a quota 200 milioni nel 2013, un trend preoccupante riconducibile all’ espansione del modello dello jobless growth (crescita senza occupazione) anche nei Paesi Brics; la ricerca Istat sulla partecipazione alle attività di formazione permanente dei lavoratori italiani, pari al 6,2% della popolazione di riferimento. Un risultato che inchioda l’Italia al 17° posto nella graduatoria dei 27 Paesi dell’Unione europea, lontano dal traguardo del programma Education and Training 2020; la ratifica da parte del Consiglio dei Ministri dell’Accordo raggiunto nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni sul complesso iter di attuazione della delega dellarRiforma del mercato del lavoro in materia di apprendimento permanente, che istituisce il sistema nazionale di certificazione delle competenze, i Centri/Reti territoriali per l’apprendimento permanente, il sistema nazionale di orientamento. …

Nuove classi nelle sabbie mobili, di Alessandra Ricciardi

I vertici ministeriali hanno concesso di procedere con gruppi tecnici ad hoc su aree disciplinari omogenee, dovrebbero essere 4 o 5, per superare le criticità. Ma intanto i sindacati non nascondo come la riforma proposta sia molto politica, e dunque meglio aspettare un ministro con pieni poteri. Il provvedimento consentirebbe di ridurre le classi di concorso, ovvero gli ambiti delle discipline che insegnano i singoli prof, per i quali dunque sono formati, reclutati, assegnati alle cattedre, trasferiti e sostituiti, da 122 a 56, di cui 6 sono di nuova istituzioni (danza classica, moderna, logistica, calzature, sostegno per secondaria di primo e secondo grado). I docenti tecnico-pratici erano 55 diventano 26, di cui una classe di nuova istituzione. Obiettivo dell’accorpamento proposto dal ministero attraverso decreto (proprio per riuscire a fare prima, evitando il parere delle commissioni parlamentari) è di evitare l’eccessiva parcellizzazione degli organici, dare maggiore flessibilità ai docenti, rivedere la formazione universitaria. Ma nelle pieghe del decreto, e soprattutto delle tabelle di confluenze delle vecchie classi nelle nuove maxi classi di concorso, i sindacati hanno …

Che fine ha fatto il federalismo scolastico, di Osvaldo Roman

Con il voto del 24-25 febbraio si rinnovano oltre alle Camere anche tre Consigli regionali. Questa circostanza avrebbe dovuto rappresentare l’occasione per una rinnovata considerazione delle modalità di realizzazione del Titolo V della Costituzione. Ciò a partire da quelle, in gran parte impantanate, che nella scorsa legislatura avevano tentato di definire il cosiddetto federalismo fiscale. Non sembra che finora il tema risulti in qualche modo presente nel dibattito elettorale che si è avviato anche perché esso latita o risulta troppo genericamente indicato nelle diverse piattaforme elettorali. Probabilmente ciò accade perché l’aggravarsi della crisi economica e finanziaria di carattere internazionale ha consentito di scaricare una buona parte delle misure di austerità proprio sul sistema delle autonomie locali a torto o a ragione considerato fonte e causa di sprechi assai rilevanti. Hanno finora sicuramente contribuito a tale oscuramento del tema in questione nella campagna elettorale anche i numerosi scandali che in questi ultimi tempi hanno investito certe amministrazioni regionali e locali. I tagli agli enti locali presenti nelle diverse manovre realizzate dal governo Monti (in particolare per …

L’Italia migliora ma non prepara al mondo reale, di Sara Ricotta Voza

La ripresa? I Paesi più lungimiranti puntano sul capitale umano, cioè sui ragazzi e sulla scuola. È lì che investono, convinti che l’istruzione cambi la vita dei singoli e delle nazioni . È l’opinione di Andreas Schleicher, vicedirettore Ocse per l’istruzione e direttore del programma Ocse/Pisa, uno dei massimi esperti mondiali sui sistemi scolastici internazionali, a Milano per «Arte e Scienza in Piazza». Che non boccia la scuola italiana perché, pur restando sotto la media, fa progressi in termini di efficienza e svecchiamento. Certo, il limite principale è sotto gli occhi di tutti: «Il fatto che tanti laureati non trovino lavoro e tanti imprenditori non trovino personale: la spiegazione è che la scuola non prepara al mondo reale». In un secolo è cambiato il modo d’intendere l’istruzione. «Prima era un processo di selezione – spiega Schleicher – l’economia aveva bisogno di poche persone benissimo istruite e tanti con livello e medio basso». In passato, poi, i contenuti erano validi per tutta la vita, ora cambiano continuamente. Quali sono, quindi, gli ingredienti nuovi da prendere qua …

un fallimento in 7 giorni Quella mia laurea online, di Viviana Mazza

È il fenomeno del momento, con milioni di studenti Prof stellari, con un difetto: mai contatti neanche via email Mi ero iscritta con entusiasmo. Volevo sperimentare in prima persona questa rivoluzione (dal buffo acronimo MOOC) dei «massive open online courses», corsi di alta qualità aperti alle masse diventati popolarissimi dall’anno scorso e in crescita più rapida di Facebook, come ama ripetere il fondatore di Coursera, una delle tre principali piattaforme che li offrono (le altre sono edX e Udacity). Frequentare un corso universitario online forse non «suona» molto rivoluzionario. Ma immaginate centinaia di migliaia di studenti di tutto il mondo che seguono la stessa lezione, gratis e — aspetto non trascurabile — tenuta da docenti di atenei prestigiosi, come Harvard, MIT, Stanford, Princeton, Columbia (soprattutto americani; tra gli inglesi non si sono finora convinti né Oxford né Cambridge). E dunque ho aperto il browser, digitato Coursera.org (che è stato creato nel 2011 da due professori di Stanford) e ho cominciato a scorrere la lista dei corsi disponibili, dalla medicina all’informatica, dalla musica alla finanza, immaginando …