Tutti gli articoli con tag: donne

Barbara Jatta: quando le donne ricoprono un ruolo “unico”

Barbara Jatta è la nuova curatrice dei Musei Vaticani. Una esperta del settore, con una solidissima competenza acquisita in oltre un ventennio di esperienza specifica. Insomma, un curriculum professionale coerente con il prestigioso ruolo. E allora la notizia dov’è? Nel fatto che per la prima volta nella loro centenaria storia i Musei vaticani saranno diretti da una donna. Per questo motivo, alla neo direttrice Jatta sono ovviamente piovute addosso richieste di interviste da tutto il mondo. Rispondendo alla rete spagnola Efe, quasi schermendosi da tanta improvvisa notorietà non strettamente connessa alle sue competenze, ha commentato: “Spero di essere stata scelta per i miei 20 anni nei Musei, e non perché sono una donna”. Una affermazione comprensibile, per chi ha l’orgoglio di aver dedicato alla propria professione serietà e dedizione costanti e quindi “pretende” che il raggiungimento di una meta importante sia riconducibile solo al proprio merito e al proprio valore. Quando viene nominato un uomo a capo di un ente di levatura internazionale, nessuno si domanda se è stato scelto in quanto uomo o in quanto competente …

Ma davvero il presidente della Repubblica in Italia non è un “mestiere per donne”?

Nel luglio scorso, per volere della presidente Boldrini, l’atrio che conduce alla Sala della Regina a Montecitorioè stato trasformato nella Sala delle donne:il nuovo spazio è un riconoscimento e un tributo alle donne protagoniste dei primi 70 anni della Repubblica. L’allestimento è sobrio, ma non perde in efficacia. Ci sono i ritratti delle 21 costituenti, su 556 eletti. Poi seguono le foto delle prime dieci sindache elette nel corso delle elezioni amministrative del ’46: una di esse parla modenese, quella che ritrae Elena Tosetti, sindaca di Fanano dal 1946 al 1950. Ci sono poi alcune immagini di Tina Anselmi, scomparsa il 1 novembre scorso, prima donna ministro nominata nel 1976 (a ben trent’anni dalla conquista dei diritti politici per le donne!); quelle della prima Presidente della Camera, Nilde Iotti, nel 1979 e della prima Presidente di Regione, Anna Nenna D’Antonio, nel 1981. E, poi, ci sono degli specchi a ricordare quei ruoli che, in Italia, non sono mai stati occupati da una donna: presidente del Senato, presidente del Consiglio, presidente della Repubblica. L’idea è che …

Violenza contro le donne, le ultime azioni compiute e le risorse stanziate

100mila donne, sabato pomeriggio, a Roma, sono scese in piazza all’insegna dello slogan “Non una di meno”. Per tutta la giornata sono stata impegnata, a Bologna, nel seminario nazionale promosso dal Partito democratico sui temi dell’università, se no, come certamente sa chi mi segue sul blog o su fb, sarei stata in piazza, insieme alle altre, per ribadire un no deciso alla violenza sulle donne. Una vera e propria emergenza nazionale, come anche gli ultimi dati ci dimostrano. Una emergenza sulla quale, comunque, anche se con fatica, cominciano a convergere azioni e risorse. Nelle ultime settimane sono arrivate a compimento alcune iniziative su cui il Governo e il Parlamento sono impegnati da tempo. E’ chiaro che c’è ancora tanto da fare, soprattutto per provare a cambiare una mentalità che è, purtroppo, trasversale alle classi sociali, alle etnie, alle fasce d’età, ma passi in avanti sono stati certamente compiuti. Provo a elencarne gli ultimi in ordine di tempo: Come previsto dal Piano nazionale, sono stati finalmente insediati e convocati la Cabina di regia e l’Osservatorio contro …

Violenza sulle donne, necessaria educazione affettiva nelle scuole di ogni grado

In occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con le colleghe Pd in Commissione Cultura Mara Carocci, Titti Di salvo, Irene Manzi, Simona Malpezzi, Gianna Malisani, Tamara Blazina e Maria Grazia Rocchi, abbiamo senalato l’avvio del lavoro su una serie di proposte sull’educazione affettiva. La violenza contro le donne è uno dei drammi più grandi dei nostri tempi. La politica deve dare delle risposte lavorando, soprattutto, alla realizzazione di progetti che coinvolgano le studentesse e gli studenti. Per questo, oltre le iniziative positive messe in campo dal Governo, vorremmo segnalare il lavoro avviato dalla commissione Cultura della Camera attraverso l’esame di una serie di proposte sull’educazione affettiva. E’ fondamentale, infatti, che le ragazze e i ragazzi imparino a scuola sin da piccoli a rispettare il diverso e la parità di genere. Esperienze e buone pratiche già esistono – proseguono le deputate dem -, tuttavia, mancano ancora gli strumenti di formazione adeguati per le studentesse e gli studenti ma anche per le insegnanti e gli insegnanti. Per questo stiamo lavorando …

25 novembre, donne non tacete, dal circuito della violenza si può uscire

“Vengo lì e ti brucio”: in queste parole, terribili, c’è tutta la violenta possessività dell’uomo che considera la compagna un oggetto di proprietà a cui non è consentito di rescindere unilateralmente il rapporto, anche se del tutto malato. “Vengo lì e ti brucio”: è quanto ha minacciato di fare un uomo a Castelfranco bussando alla porta della sua ex compagna, madre di suo figlio, che già lo aveva denunciato come stalker. Minacce che, quasi mai, rimangono tali: lo conferma la recente condanna a 18 anni di Paolo Pietropaolo, l’uomo che tentò di uccidere la compagna incinta all’ottavo mese dandole fuoco. In questo #25novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della #violenza sulle #donne, faccio mia la sollecitazione delle forze dell’ordine e delle donne dei centri anti-violenza: donne non tacete, denunciate gli uomini violenti, non c’è rabbia né malessere né difficoltà personali o economiche che possano giustificare percosse o minacce di ritorsioni sui figli o abusi psicologici e sessuali. Fatelo prima che la situazione possa ulteriormente degenerare, fatelo innanzitutto per voi, dal circuito della violenza si può uscire. …

Tutte insieme a spingere sul soffitto di cristallo

Il soffitto di cristallo esiste e resiste e la parità di genere è ancora di là da venire, anche nelle società più aperte e culturalmente avanzate. La sconfitta di Hillary Clinton nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti ha riacceso l’attenzione su un tema critico per l’avanzamento della società, qualunque società: il gap persistente tra uomini e donne, nel mondo del lavoro, nella vita pubblica e in quella familiare. Certo la situazione è progressivamente migliorata, ma non poi tanto quanto vorremmo credere. Lo testimonia uno studio americano messo a punto da The Boston consulting group: le donne giovani, che si affacciano alla vita lavorativa, sono entusiaste e convinte di potersi confrontare alla pari con gli uomini; le donne più anziane sono, invece, molto più diffidenti e soprattutto disilluse. Non è solo una questione di atteggiamento mentale e di fiducia in se stesse. E’ la dura realtà dei fatti. Uno studio del World Economic Forum, riportato nei giorni scorsi da L’Unità, conteggiava in 170 anni il tempo necessario affinché, a livello globale, si raggiunga la parità …

Perchè Hillary non ha vinto? La misoginia della più grande democrazia del mondo

Gli analisti, a caldo, hanno cercato di spiegare perché, alle presidenziali Usa ha vinto Trump. Altrettanto importante (soprattutto da un punto di vista femminile), è, però, provare a capire perché non ha vinto Hillary. Dino Amenduni ricorda come Trump abbia avuto un milione di voti in meno rispetto a Romney nel 2012, ma Hillary ha raccolto ben sei milioni di voti in meno rispetto a quanto fatto da Obama nel 2012 (secondo mandato). Quindi – dice Amenduni – è la sconfitta di Hillary, prima ancora della vittoria di Trump. Le ragioni di un tale tonfo sono molte e articolate, non ultimo un sistema elettorale che premia il voto frammentato su più Stati, piuttosto che grandi masse di consensi aggregate in alcuni punti del Paese. Ci sono, però, alcune considerazioni fatte da artisti e giornalisti che sto leggendo in queste ore e che mi hanno colpito per la loro lungimiranza, da un lato, ma anche perché, dati alla mano, si ricostruisce il volto di un Paese che, noi, continuiamo (e credo anche a ragione) a definire …