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"Se volete essere creativi imparate ad annoiarvi", di Elena Meli – Corriere Salute 05.10.14

Leonardo Da Vinci è l’esempio più famoso di creativo a tutto tondo: ha realizzato capolavori di ingegno e maestria in innumerevoli campi. Musicisti, pittori, scrittori fanno della creatività un lavoro e sono creativi per contratto pure i pubblicitari. Ma creativa è anche la massaia che deve reinventarsi una ricetta perché le manca un ingrediente, o l’elettricista che trova una soluzione diversa dal consueto per far funzionare un impianto. Il pensiero creativo, insomma, sembra poter essere ovunque. Ma che cos’è davvero la creatività? La possediamo realmente tutti, o è un dono di pochi talentuosi? È legata a doppio filo con l’intelligenza? Ma soprattutto, è vero che è in crisi, come sostiene uno studio apparso di recente sul Creativity Research Journal ? Stando, infatti, ai risultati della ricerca, condotta su 300 mila persone sottoposte a uno dei test più usati per misurare la creatività, dal 1990 in poi c’è stato un chiaro declino dei punteggi, mentre gli analoghi test sull’intelligenza indicano una continua crescita del quoziente intellettivo: un ambiente molto ricco di stimoli come quello attuale pare …

"Una sola goccia di sangue ci dirà come stiamo. La sfida di Elizabeth", di Massimo Gaggi – Corriere della Sera 04.10.14

 Giovane (30 anni), bella, ricca (la «start up» che ha creato, per metà di sua proprietà, già vale 9 miliardi di dollari). E, soprattutto, capace di trasformare, se le promesse verranno mantenute, un intero settore della medicina: il modo di analizzare il sangue. Alla sua società, la Theranos , ne basta una goccia per tutti i test. Che vengono completati con grande rapidità e a costi bassissimi. Elizabeth Holmes può diventare una protagonista assoluta della Silicon Valley: la prima donna a imporsi in mezzo ai Larry Page e agli Zuckerberg. Puntando non sull’ information technology ma sulla genetica. L’idea che l’ha animata fin da quando, a 19 anni, abbandonò la Stanford University , è quella di trasformare il modo di analizzare il sangue ottimizzando alcuni processi chimici e usando di più i dati del Dna delle cellule. Il mercato le sta dando ragione e Walgreens , una delle tre grandi reti Usa di farmacie, ha adottato il suo sistema di analisi. Lei promette che entro qualche anno ci sarà un centro Theranos a meno di …

"Con lo «sblocca-Italia» a rischio i 150 milioni per le borse di studio" , di Eugenio Bruno – Scuola 24 03.10.14

Il decreto “sblocca-Italia” mette a rischio l’erogazione delle borse di studio. A sostenerlo è la commissione Istruzione della Camera che – nel parere consultivo sul provvedimento reso ieri – chiede al Governo di modificare la norma. Raccogliendo le sollecitazioni giunte nei giorni scorsi dal Pd, dal Movimento 5 Stelle e dalle associazioni studentesche. Nel mirino c’è l’articolo 42, comma 1, del decreto 133 del 2014 che ha eliminato l’esonero dal patto di stabilità interno per i contributi delle Regioni sul diritto allo studio universitario.  Ma l’impatto della misura è ancora più ampio visto che coinvolge anche gli stanziamenti per scuole paritarie, studenti disabili e libri di testo. La norma contestata  L’articolo 42, comma 1, dello sblocca-Italia interviene sull’articolo 46 del cosiddetto “decreto Irpef” che imponeva un contributo alla finanza pubblica da parte delle regioni di 500 milioni. Dando attuazione all’intesa sancita in sede di Conferenza permanente tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano del 29 maggio 2014, la disposizione sospendeva l’esonero dal patto di stabilità interno di una …

Università, Ghizzoni “Togliere le borse di studio dal Patto stabilità” – comunicato stampa 02.10.14

“Occorre ritornare allo spirito originario della norma”: la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, ha presentato un emendamento al decreto Sblocca Italia che chiede di ripristinare l’esenzione dal Patto di stabilità delle risorse relative al Diritto allo studio provenienti dal Fondo integrativo nazionale. Nel 2013 si era battuta per ottenere fondi da destinare a sostegno del Diritto allo studio, oggi continua a battersi affinché quei fondi, 150 milioni di euro, vengano esclusi dai vincoli del Patto di stabilità: la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, ha presentato un emendamento al decreto Sblocca Italia che chiede di ripristinare l’esenzione dal Patto di stabilità delle risorse relative al Diritto allo studio provenienti dal Fondo integrativo nazionale. “L’Italia è purtroppo fanalino di coda in Europa per investimenti a sostegno del Diritto allo studio – conferma Manuela Ghizzoni – meglio di noi fanno Paesi, come la Spagna, che pure attraversano un periodo di crisi altrettanto pesante. Nel 2013 in Italia sono state erogate 141.310 borse di studio, …

"Sì significa sì", la lezione della California contro gli stupri – Manuela Ghizzoni 30.09.14

Lo stupro è forma di violenza le donne antica. Una violenza che si nutre degli stereotipi patriarcali e sessista,  diffusi nelle società democratiche occidentali più di quanto non siamo portati a credere, perché è più comodo per la nostra coscienza credere che la libertà e la dignità delle donne sia oltraggiata solo dalle “altre culture”. Non c’è dubbio sul fatto che la  violenza alle donne sarà sconfitta grazie ad un profondo lavoro culturale, in grado di rimuovere stereotipi e modelli che pongono la donna in un ruolo subordinato.  Ma il cammino è lungo e per accelerarlo ben vengano anche strumenti giuridici “estremi”, come la legge Usa  contro gli stupri nei campus universitari. Pronunciare un no e un si è un atto di libertà e autodeterminazione, tanto che provenga da una donna o da un uomo. Ma poiché questo facile principio non pare sia condiviso da tutti, allora è giusto che sia la legge a sancirlo. La Repubblica 30.09.14 Sacramento. Il provvedimento contro le violenze sessuali nei college si chiama “Sì significa sì” Mette fine a insabbiamenti …

"Da Bolzano a Catania, centinaia di eventi per la notte dei ricercatori", di Alessandra Dal Monte – Corriere della Sera 26.09.14

Da Milano a Roma, da Bolzano a Catania, venerdì 26 settembre torna in 23 città italiane la Notte europea dei ricercatori, appuntamento annuale promosso dalla Commissione europea per far conoscere al grande pubblico il lavoro degli scienziati. L’Italia parteciperà con cinque diversi progetti e centinaia di eventi organizzati dalle università locali. Con il progetto «Dreams» undici centri (Roma, Frascati, Trieste, Milano, Pavia, Cagliari, Bari, Ferrara, Pisa, Bologna, Catania) mostreranno al pubblico quali sono i sogni dei ricercatori: attraverso spettacoli, talk show, dimostrazioni pratiche, laboratori per bambini. Il focus di quest’anno sarà sulla «sostenibilità», argomento fondamentale che riguarda tutte le discipline. Bolzano invece ospiterà il progetto «Luna 2014»: 13 location e cento posizioni interattive per far capire che cosa succede all’interno dei laboratori di ricerca. A Perugia, L’Aquila e Ancona andrà in scena il progetto «Sharper»: caffè scientifici, performance dal vivo, giochi di ruolo sempre per illustrare la passione e la curiosità dei giovani studiosi. I capoluoghi del Piemonte (Torino, Asti, Alessandria, Verbania, Biella e Cuneo) ospiteranno il progetto «Tracks»: cento eventi per raccontare scoperte ed esperimenti in matematica, biologia, ingegneria, scienze …

Sulla ricerca si faccia chiarezza – Manuela Ghizzoni 26.09.14

Serve un chiarimento urgente. Sui quotidiani odierni appaiono due notizie contrastanti. E non mi riferisco alle posizioni interne al PD sull’art.18 (mentre sugli altri e non meno importanti contenuti della delega, cioè le politiche attive di reinserimento al lavoro ed l’ estensione a tutti i lavoratori delle tutele sociali, cala un silenzio assordante), bensì alle risorse per la ricerca. Da un lato si apprende, positivamente, della imminente approvazione del Piano nazionale della Ricerca. Scomparso dai radar della politica da oltre 8 mesi, oggi assurge ai titoli dei quotidiani. In esso si stabiliscono gli assi prioritari e le linee strategiche per fare ricerca e innovazione nel nostro Paese, da qui al 2020. Il Governo si impegna ad azioni concrete per portare le risorse pubbliche e private, da investire in ricerca e sviluppo dall’attuale infimo 1,1% del PIL ad un più europeo 2,5%. Si annuncia di fare affidamento anche sulle ingenti risorse europee. Ma come pensiamo di accaparrarci questi finanziamenti se abbiamo un terzo dei ricercatori e rispetto a paesi nostri vicini la percentuale cala paurosamente? Sarebbe …