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“Se la via giudiziaria alla salute alimenta le false speranze di chi soffre”, di Elena Cattaneo*

Si sa tutto di Stamina. Che è un’operazione che non ha nulla di medico o scientifico, guidata da persone senza competenze e credibilità; un’infusione che non si sa cosa contenga — di certo non staminali che fanno neuroni — e che non ha i requisiti per rientrare tra le “cure compassionevoli”. Anche se ci sono giudici che prescrivono il “trattamento” — come se i medici facessero i processi o scrivessero sentenze — si tratta di un inganno ai danni dei malati e un ricatto allo Stato: soldi per somministrare l’inganno vengono sottratti ai trattamenti veri. Come previsto dai testi di psichiatria, l’inganno è difeso dalle stesse vittime e da immancabili esaltati, incitati a scendere in piazza con atti eversivi. Quasi un esperimento di persuasione di massa che intrappola parte dell’Italia, e che potrebbe trasformarsi in un’ecatombe per il nostro Servizio sanitario nazionale. Dovesse questa follia non essere fermata da un decreto legge o dal magistrato, più intelligenti speculatori sono pronti a sostituirsi a Stamina, con cellule “meglio fabbricate” ma sempre senza prove circa un loro …

“Buone idee e meno piagnistei”, di Piero Bianucci

Da due giorni all’ospedale Georges Pompidou di Parigi un uomo vive con un cuore artificiale totalmente autonomo. Il direttore dell’azienda che ha costruito questo dispositivo d’avanguardia è italiano: Marcello Conviti. L’azienda invece è francese. Fondata nel 2008, si chiama Carmat. È nata da un investimento del gruppo industriale Matra Defence e dalle idee di Alain Carpentier, cardiochirurgo oggi ottantenne, con una laurea «honoris causa» all’Università di Pavia. Bastano questi pochi dati per concludere che gli italiani sanno padroneggiare tecnologie avanzate e i francesi sanno finanziarle. Di conseguenza gli italiani in gamba vanno dove ci sono i finanziamenti. Cioè all’estero. Un cuore artificiale totalmente autonomo e impiantabile non si improvvisa. Carpentier ci lavorava da decenni. Chi ha una certa età ricorda che negli Anni 50 un cuore artificiale incominciarono a svilupparlo a Torino anche Achille Mario Dogliotti e un giovane ingegnere del Politecnico. I tempi non erano maturi, materiali biocompatibili e microelettronica erano di là da venire. Però l’idea c’era. Neppure l’industria è del tutto latitante: a Saluggia abbiamo la Sorin Biomedica Cardio, specializzata in valvole …

“Storia di una crudele illusione”, di Pietro Greco

Cronaca di un rapporto annunciato. La rivelazione de “La Stampa” sul rapporto top secret elaborato lo scorso 4 dicembre dai medici degli Spedali Civili di Brescia sulle cartelle cliniche dei 36 malati trattati con il cosiddetto «metodo Stamina», pone fine – si spera in maniera definitiva – a una vicenda che, vista dall’estero, è risultata persino difficile da credere. Un signore, laureato in psicologia, senza esperienza scientifica e/o medica nel settore, sostiene di aver messo a punto un metodo, a base di cellule staminali mesenchimali, capace di curare decine di malattie degenerative. Chiede di essere creduto sulla parola, perché non rivela né i risultati di test e neppure il contenuto della sua pozione. Incredibilmente un ospedale, quello di Brescia, applica il metodo a un certo numero di pazienti. I genitori di due bambini e un adulto sostengono di aver ottenuto miglioramenti dopo la cura. Ma ora gli stessi Spedali Civili rivelano che nessun medico ha trovato il minimo riscontro a queste affermazioni. I documenti pubblicati da La Stampa rivela che gli stessi medici degli ospedali …

“Cervello e salute, l’età non si misura in anni”, di Edoardo Boncinelli

Avere quarant’anni, cinquantacinque, settanta o ottantacinque, sembra che siano oggi solo espressioni verbali, utili ma non decisive, orientative ma non descrittive. «Ognuno ha l’età che si sente addosso», si sente anche dire spesso e se questa frase viene presa con spirito e parsimonia sembra essere quella che meglio descrive la situazione. Non stiamo parlando ovviamente di gravi patologie, e soprattutto stiamo parlando del nostro tempo, nel quale la vita si sta allungando di più di un trimestre ogni anno che passa. Molti anziani vivono così una vera e propria «età guadagnata». Con un bonus particolare per le donne, che vivono in media sei-sette anni più dei maschi. Lo conferma una recente ricerca pubblicata dalla Population and Development Review , rivista scientifica americana che ha messo in relazione l’età anagrafica con altri fattori che contribuiscono a determinare l’«età reale»: salute, tasso di disabilità, funzioni cognitive. E lo confermano anche i risultati di una ricerca pubblicata poco tempo fa sul British Medical Journa l, relativa a coppie di gemelli: dei due viveva di più quello che si …

“L’insostenibile incertezza del diritto”, di Marco Cattaneo*

È di venerdì scorso l’ultimo editoriale di «Nature» sulla vicenda Stamina. E come al solito non lesina critiche a quanto sta accadendo da quasi un anno a questa parte, se è vero che si intitola Stem-cell fiasco must be stopped. Prende spunto dalla recente sentenza del TAR del Lazio con cui è stato sospeso il decreto di nomina del Comitato scientifico del Ministero della Salute che ha bocciato il metodo Stamina, per invocare un atto del ministro: “Lorenzin should bring a stop to this uncertainty”. Il ministro Lorenzin, dunque, dovrebbe mettere fine a questa incertezza. Forse i colleghi di «Nature» non ne sono consapevoli, ma hanno messo il dito su una piaga che è tra le ferite più dolorose di questa infelice stagione del nostro paese. L’incertezza. Che è sì quella della crisi economica, ma pure quella in cui per settimane, per mesi, non si sapeva che cosa sarebbe diventata la tassa sulla casa, giusto per limitarsi a un esempio. A margine tutto questo c’è anche un’incertezza, insostenibile e forse pure inaccettabile, del diritto. Che …

“Le università online non passano l’esame”, di Corrado Zunino

Diciannove pagine del ministero dell’Istruzione seppelliscono le undici università telematiche italiane. Sei mesi di lavoro della commissione interna dedicata (due professori emeriti più il vicecapo di gabinetto), tre riunioni, diverse audizioni, i pareri del Cnsu (Consiglio degli studenti) e i dossier dell’Anvur (i valutatori). A fine ottobre la sentenza, attesa in verità: le università telematiche italiane hanno pochi (o più spesso nessuno) insegnanti a tempo indeterminato, hanno pochi studenti, pochi immatricolati e spesso un numero di lauree incongruo rispetto agli iscritti. A volte hanno problemi infrastrutturali. Chi non risolverà presto queste assenze, queste chiare mancanze, dovrà chiudere. «Pena l’estinzione dell’università stessa», aveva già scritto l’Anvur. Dice ora il ministro Maria Chiara Carrozza, a sintesi del lavoro: «Basta alle deroghe per le telematiche. Devono avere regole certe come le università tradizionali, devono seguire criteri stringenti per l’accreditamento e il reclutamento del personale docente. Dobbiamo poter valutare, con gli stessi criteri validi per le università tradizionali, l’efficacia e l’efficienza dei corsi impartiti. Lo faremo nel prossimo piano triennale». Fino ad oggi i corsi sono stati valutati prima, …

«Quindici miliardi per la ricerca, l’Italia non resti indietro», di Carla Attianese

Patrizia Toia, vicepresidente a Bruxelles del Gruppo S&D e vicepresidente della commissione Industria dell’Europarlamento. Quindici miliardi di euro in arrivo dalla Ue per il biennio 2014-2015 per la ricerca e l’innovazione attraverso Horizon 2020, il programma che stanzia fino al 2020 oltre 70 miliardi di euro per le Università, la ricerca, le industrie e le Pmi. Ne parliamo con Patrizia Toia, vicepresidente a Bruxelles del Gruppo S&D e vicepresidente della commissione Industria dell’Europarlamento. Un anticipo più sostanzioso di quanto avvenuto in passato. «Sì. La scelta era di solito quella di anticipare poco nei primi anni del settennato, per poi aumentare. Come Parlamento e come Gruppo S&D ci siamo invece battuti affinché questa volta l’approccio fosse inverso». Come sarannodistribuiti i fondi? «Si sono già aperti molti dei primi 64 bandi, concentrati nel settore scientifico e della ricerca, dell’industria soprattutto energia e Pmi e dell’ambito sociale agricoltura, trasporti, ambiente. È la prima volta che la Commissione Ue indica le priorità di finanziamento con un orizzonte temporale di due anni, fornendo a ricercatori e imprese una certezza sulla …