Tutti gli articoli relativi a: università | ricerca

“Atenei ricchi e poveri, l’errore del turn over”, di Pietro Greco

Premiate o penalizzate le università non sulla base del merito formativo, ma solo sulla base “dei conti in ordine”. Imposto un notevole trasferimento di«punti organico»dalle università del Sud alle università del Centro e del Nord. E poiché,nel linguaggio ministeriale,un«punto organico» equivale a un docente, significa che, come se ad agire fosse un Robin Hood alla rovescia, molte risorse umane vengono sottratte agli «atenei poveri» del Mezzogiorno d’Italia e conferite agli «atenei ricchi» del Centro e del Settentrione. Diciamolo chiaramente. C’è un duplice errore nel processo che ha portato alla elaborazione della tabella che il ministero dell’Istruzione ha reso pubblica nei giorni scorsi che riduce in numeri le disposizioni contenute nel decreto ministeriale «Decreto criteri e contingente assunzionale delle Università statali per l’anno 2013» del 9 agosto scorso che regola il turn over dei docenti negli atenei pubblici. Si tratta di due grossi errori che il ministro, Maria Chiara Carrozza, si è detto disponibile a correggere, che giungono a valle di uno sbaglio ancora maggiore deciso dai governi che hanno preceduto quello di Enrico Letta: il …

“L’Italia in ritardo cambi marcia sull’innovazione”, di Carlo Buttaroni

In Italia la spesa per ricerca e sviluppo rappresenta l’1,3% per cento del Pil, un valore assai distante da quello dei Paesi europei più avanzati. Investiamo molto meno di Francia, Slovenia e Belgio; meno di Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda, Estonia Portogallo, Repubblica Ceca, Lussemburgo e Spagna. Per non parlare dei più virtuosi: Svezia, Danimarca, Germania e Austria investono in R&S più del doppio, la Finlandia più del triplo. Siamo lontani dai Paesi-locomotiva dell’innovazione anche per quanto riguarda la quota di imprese che innovano, di addetti in ricerca e sviluppo e di intensità brevettuale. Investiamo poco per l’istruzione e la formazione e siamo in fondo alla classifica per nu- mero di laureati in discipline tecnico-scientifiche.Stiamo accumulando un ritardo via via crescente, tagliati fuori dal potente effetto schumpeteriano di «distruzione creatrice», che evidenzia l’importanza della nascita di nuove strutture economiche sulle ceneri di quelle antiche. È ciò che sta accadendo. Le maggiori economie cercano di far vivere ai loro Paesi la crisi come un’opportunità, dando una forte spinta al cambiamento e preparandosi a cogliere le nuove …

“Atenei, in pochi possono assumere Bari e Napoli perdono più prof”, di Gianna Fregonara

Si tratta dell’assunzione di poco più di 400 docenti universitari che per quest’anno dovranno sostituire i 2.300 professori che sono andati in pensione. Ma si sta trasformando in una vera e propria guerra degli atenei pugliesi e sardi contro il Nord e contro il ministro Maria Chiara Carrozza. In mezzo la Crui, la conferenza dei rettori, che con il suo presidente Stefano Paleari cerca di riportare la calma. Il tutto in un groviglio di norme che si sono succedute dal decreto Tremonti, che nel 2009 impose i primi tagli consistenti all’Università, passando per la spending review di Monti approvata l’anno scorso. E già si parla di ricorsi al Tar. Mentre i politici pugliesi sono sul piede di guerra, pronti a difendere le loro università che risultano, secondo i criteri applicati nell’ultima ripartizione delle assunzioni, le meno virtuose e dunque le più penalizzate nel ricambio dei docenti. «In linea di principio sono i conti che governano il reclutamento e non il contrario — spiega Stefano Paleari invitando a guardare avanti, al fatto che dall’anno prossimo, per …

“Il valore dell’equità”, di Luca Landò

Ho visto un film. E chi se ne frega, direte voi. Vero, se non fosse che il regista è Robert Reichm ex ministro del Lavoro di Clinton e oggi professore di Economia a Berkeley. Si intitola «Inequality for all» (diseguaglianza per tutti) ed è nelle sale americane dal 29 settembre. Avete letto bene: nei cinema di quello strano Paese proiettano una pellicola che parla di economia e di società, di politica insomma. La tecnica è quella di Michael Moore, con l’autore che gira per gli States a mostrare quello che non va dal punto di vista sociale. Cammina per Wall Street, passa sotto i grandi palazzi del potere che conta, quello economico, mostra tabelle e grafici, va nei sobborghi e nelle periferie, entra negli ospedali pubblici e nelle scuole statali, che non sono la stessa cosa delle cliniche private e dei licei più esclusivi. E’ un film di denuncia, ma anche di proposta. Perchè il messaggio è chiaro: siamo il Paese più ricco del mondo, dice Reich, ma questa ricchezza è nelle mani di pochi, …

“Il balletto delle coperture mette a rischio il Dl istruzione”, da La Tecnica della Scuola

Il provvedimento (n. 104 del 12 settembre scorso) che prevede tra l’altro il cosiddetto welfare dello studente, norme da hoc per i dirigenti scolastici, fondi per ridurre la spesa per i libri di testo, la lotta alla dispersione scolastica e la tutela della salute a scuola, dovrebbe essere licenziato questa settimana dalla commissione Cultura della Camera per poi passare all’Aula di Montecitorio con il rischio di lasciare al Senato solo due settimane per la seconda lettura e la conversione in legge, che dovrà arrivare prima dell’11 novembre prossimo. Tuttavia, a parte questo travagliato iter “temporale”, il Sole 24 ore pubblica che ci sono ben altri nuvoloni. Tra questi da riparare c’è quello della copertura del decreto legge in parte assicurata dall’aumento delle aliquote di accisa sulla birra, sui prodotti alcolici intermedi e sull’alcol etilico. Un aumento che, secondo quanto prevede la relazione tecnica all’articolo 25 del decreto d’urgenza, dovrà garantire maggiori entrate erariali per 13,3 milioni nel 2013, 147,8 milioni nel prossimo anno, nonché 229,4 milioni per l’anno 2016 e 224, 6 milioni a decorrere …

“Una Maastricht per la ricerca”, di Pietro Greco

«Una Maastricht per la ricerca». È il manifesto programmatico che hanno lanciato, giovedì scorso a Bruxelles, due europarlamentari italiani, Amalia Sartori presidente della Commissione industria, ricerca ed energia e Luigi Berlinguer, già ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca del governo italiano alla fine degli anni 90. La proposta non è nuova. E andrebbe rafforzata. Ma, oggi più che mai, ha un valore strategico. È una priorità assoluta. L’unica che può far ripartire l’economia creare nuovi posti di lavoro e puntare a uno sviluppo ecologicamente oltre che economicamente sostenibile. Viviamo – e non è un vezzo accademico ricordarlo – nell’era della conoscenza. In Italia pochi se ne sono accorti, ma ormai i due terzi della ricchezza prodotta nel mondo è ad alto contenuto di conoscenza aggiunto. Non c’è possibilità di crescita economica e neppure di «dolce decrescita» la prospettiva che ha (incredibilmente) proposto di recente per il nostro Paese un noto industriale senza ricerca, scientifica e umanistica, e senza innovazione. L’Europa o, almeno, parte di essa è l’area che più di ogni altra al mondo …

«In Senato per dire ai politici: non strumentalizzate la ricerca», di Giovanni Caprara

«Che forza c’era in Rita Levi Montalcini, che entusiasmo per la scienza, che determinazione nelle sue idee». Elena Cattaneo, illustre ricercatrice e neosenatore, ricorda la grande scienziata con passione. «Se penso alla sua scoperta, sono ammirata perché nel suo tempo aveva davanti due sfide: il deserto della conoscenza nel quale si inoltrava e la solitudine in cui agiva, pensava, esplorava. Non era come oggi che con Internet è facile scambiare pareri, comunicare, vedere ciò che di nuovo continua a emergere. Immagino quali fatiche quotidiane deve aver affrontato per far fronte al desiderio inarrestabile della sua ricerca, delle idee che la sua mente coltivava in maniera inarrestabile. Esile nella figura ma che grande esempio per tutti noi». C’è un’ altra scienziata rimasta indelebile nei ricordi di Elena Cattaneo ed è Margherita Hack. Anche lei ci ha lasciato, come Rita Levi Montalcini, nei mesi scorsi creando un vuoto perché entrambe erano parte attiva della società oltre che della scienza. «Era un personaggio pluridimensionale — rammenta — non guardava solo le stelle ma condivideva senza sosta e grande …