Tutti gli articoli relativi a: memoria

Polonia, non possiamo chiudere gli occhi sul nostro passato

Una legge assolutoria di revisionismo di Stato. Sarà reato dire che singoli polacchi o gruppi di polacchi si siano resi complici dell’Olocausto. E’ questo il contenuto della legge appena approvata dal Senato polacco e voluta dall’attuale governo nazionalconservatore, nonostante le proteste delle comunità internazionali, non solo ebraiche. Alcuni grandi campi di sterminio voluti dai nazisti erano sul territorio polacco, ed è un dato che, avendo il Terzo Reich cancellato la Polonia come Stato, essi fossero campi di sterminio nazista. Ma questo evidentemente non cancella l’esistenza di un diffuso sentimento antisemita e di altrettanto diffuso collaborazionismo. Lo stesso ex presidente della Repubblica Aleksander Kwasniewski, in un discorso alla Knesset, alcuni anni fa, aveva riconosciuto la responsabilità di singoli cittadini polacchi nella scelta di perseguitare gli ebrei. Come d’altronde, dopo l’emanazione delle leggi razziali in Italia, singoli cittadini italiani hanno collaborato nel denunciare vicini di casa o compagni di lavoro di religione ebraica. Non si può riscrivere la Storia, la si può solo studiare e approfondire per cercare di capire come certi crimini, per quanto abnormi, possano …

Buon compleanno, Costituzione!

La nostra Costituzione compie oggi 70 anni. Fu, infatti, promulgata il 27 dicembre 1947 dall’allora capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola (diventerà presidente della Repubblica dal 1° gennaio 1948, giorno dell’entrata in vigore della Carta costituzionale, proprio grazie alla prima delle Disposizioni transitorie e finali). A controfirmare l’atto furono il presidente dell’Assemblea Costituente Umberto Terracini, quello del Consiglio Alcide De Gasperi e il guardasigilli Giuseppe Grassi. In questi mesi, in un clima di sottovalutazione verso rigurgiti neo-fascisti e neo-nazisti, celebrare i momenti cardine della nostra, recente, democrazia significa ribadirne non solo il valore e i significati generali, ma anche il percorso di conquista. Non in maniera ideologica, non per farne un’epopea: ma ricordare le migliaia di donne e uomini che seppero scegliere, pur nelle dure avversità e nel pericolo per la propria persona, di stare dalla parte della libertà e dei diritti, contro la sopraffazione e la discriminazione ci indica ancora oggi la strada da percorrere. Apprendere dalla Storia è esercizio difficile, ma è nostro compito riflettervi.

Ex campo Fossoli, per la prima volta fondi in Legge di bilancio

Ancora una volta si dimostra come questo Parlamento e questo Esecutivo abbiamo a cuore la tutela dei luoghi della memoria. La Commissione Bilancio della Camera, infatti, ha approvato un emendamento alla Legge di bilancio presentato da me, insieme a un gruppo di colleghi, che dispone, per la prima volta, specifici fondi per la tutela e la promozione del patrimonio morale, culturale e storico dei luoghi di memoria della lotta al nazifascismo, della Resistenza e della Liberazione. Le istituzioni individuate sono il Civico Museo della Risiera di San Sabba, la Fondazione ex Campo di Fossoli, l’Istituto e Museo Alcide Cervi, il Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto e il Parco nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema. Per il 2018 è autorizzata la spesa di un milione di euro che diverranno 2 milioni e mezzo a decorrere dal 2019. E’ la prima volta che lo Stato prevede un finanziamento stabile per le istituzioni che esercitano e tutelano la memoria dei luoghi di deportazione e di Resistenza della II Guerra Mondiale. E’ una assunzione …

Libera riproducibilità significa che tutti gli istituti devono adeguarsi alla nuova norma

Al momento dell’approvazione della norma, avevo promesso che avremmo continuato a vigilare sulla sua applicazione. Dopo le segnalazioni da parte degli utenti, ho quindi deciso di interrogare il ministro Franceschini sul caso degli Archivi di Stato di Napoli e Palermo che, nonostante l’entrata in vigore della nuova normativa, continuano a frapporre ostacoli alla libera e gratuita riproducibilità dei beni librari e archivistici per motivi di studio e ricerca. Tra l’altro, dopo che in agosto il cosiddetto Dl concorrenza è divenuto legge, la Direzione generale Archivi ha emanato ben due circolari che hanno regolato la materia in dettaglio con l’obiettivo di garantire una applicazione uniforme delle nuove disposizioni. Nonostante ciò, come testimonia il sito web dell’istituto, all’Archivio di Stato di Napoli è ancora necessaria la richiesta di autorizzazione preventiva per la riproduzione con mezzo proprio (smartphone o macchina fotografica digitale). Stessa cosa all’Archivio di Stato di Palermo, con l’aggravante però che, nei fatti, l’autorizzazione viene quasi sempre negata additando la sussistenza del vincolo archivistico che, però, non è certo di ostacolo alla riproducibilità dei documenti. L’unica …

Mladic, un bambino e il suo coniglio bianco

“I crimini commessi sono tra i più atroci che l’umanità ricordi”: lo ha detto il presidente della corte del Tribunale penale internazionale dell’Aia per i crimini nella ex Jugoslavia, nel momento in cui leggeva la sentenza di condanna all’ergastolo per l’ex generale serbo-bosniaco Mladic. 8mila musulmani sterminati nel corso della “liberazione” di Srebrneica nell’estate del 1995, e poi stupri di massa, pulizia etnica, deportazioni. Un protagonista del conflitto scoppiato nel cuore dell’Europa che causò 100mila morti e oltre 2 milioni di sfollati. Desta molta inquietudine il fatto che, ancora oggi, per una parte dei serbi Mladic sia considerato un eroe di guerra, mentre rappresenta una contemporanea “banalità del male”, e non solo per le donne e le mamme di Srebrenica. Nel 2005, in qualità di assessore alle politiche culturali e al Progetto Memoria del Comune di Carpi, ebbi l’onore di introdurre un bellissimo volume, “E per questo resisto. Bambini e bambine in tempi di guerra”, a cura di Barbara Domenichini ed Emilia Ficarelli. Erano i giorni in cominciava a trapelare la verità di quanto accaduto …

Il saluto romano a Marzabotto e i 60mila xenofobi riunitisi a Varsavia

Il saluto romano e l’aquila della Repubblica sociale ostentati in un campo da calcio a Marzabotto hanno fatto il giro dei media nazionali. Unanime la condanna, netta la presa di distanza della società sportiva, più o meno spontanee le scuse del calciatore che, nelle foto pubblicate dai giornali, ostenta “baffetti” di sospetta memoria storica. Non ha fatto, invece, notizia in Italia (per questo allego il link a Globalist che, invece, ne parla diffusamente), la manifestazione di estrema destra che si è tenuta a Varsavia, in occasione delle celebrazioni dell’anniversario della ritrovata indipendenza della Polonia. Ben 60mila persone provenienti da tutta Europa si sono date appuntamento nella capitale polacca scandendo slogan razzisti e xenofobi, inneggianti all’Europa bianca e contro i neri e gli ebrei. Più volte, su questa pagina ho richiamato il pericolo di uno “sdoganamento” di ideologie che credevamo definitivamente condannate dalla Storia. Ogni volta, tra l’altro, raccogliendo pareri discordanti, con persone che mi invitavano a guardare avanti, che siamo nel 2017, che le cose sono cambiate, che sono discorsi vecchi agitati per coprire i …

Per non dimenticare quelle 26 ragazze

Al massimo, un titolo di spalla. 26 ragazze morte, 26 cadaveri di giovanissime tra i 14 e i 18 anni, ma erano nigeriane, viaggiavano sull’ennesimo barcone e, quindi, sembra non scattare l’orrore accorato che la fine prematura di tante giovani vite dovrebbe naturalmente far nascere nelle coscienze. Vince, invece, la paura dell’invasione, il sentimento di accerchiamento, l’incognita di un futuro incerto. Il fenomeno migratorio, l’insicurezza delle periferie, la disillusione verso la politica saranno i grandi temi che accompagneranno le prossime campagne elettorali, peraltro sempre più disertate se le percentuali di voto in Sicilia possono essere un indicatore. Ricette salvifiche non esistono, solo il pragmatismo di una comunità solidale e coesa potrebbe costruire un percorso di azioni, progetti e politiche.