Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

Gap stipendiale e sessimo

Il lavoro delle donne tra sessismo e gap stipendiale

Per fare girare un’azienda ci vuole un uomo, non importa se solo virtuale, i clienti si rassicurano e gli affari decollano. E’ la paradossale, ma anche emblematica, conclusione a cui sono arrivate due giovani intraprendenti americane fondatrici di un sito di e-commerce. Facendo firmare e-mail e proposte da un fantomatico Keith, le risposte fioccavano veloci e nessuno si permetteva battute su inviti a cena o il benevolo appellativo di “ragazzo”. Il sessismo nel mondo del lavoro continua a essere una pratica consolidata, nonostante le battaglie condotte dalle donne e gli indubbi passi avanti compiuti negli ultimi decenni. Complice anche la crisi economica globale che ha reso più precarie le vite nelle fabbriche come negli uffici, il gap di genere nel mondo del lavoro si è allargato e l’Italia non fa eccezione. Secondo il World Economic Forum, che ha steso l’ennesimo “Gender gap index”, nel 2016, l’Italia è scivolata al 50esimo posto (su 144 Paesi presi in considerazione) per le disparità di genere in senso lato, ma nello specifico del mondo del lavoro rotoliamo al 117esimo …

barriere architettoniche

Barriere architettoniche, rifinanziare il Fondo per eliminarle

L’ascensore non è un orpello di lusso, ma, sempre più spesso, è lo strumento concreto che consente libertà di movimento ad anziani, invalidi e disabili. E’ per questo che, insieme ai colleghi Davide Baruffi, Edoardo Patriarca e Giuditta Pini, sosteniamo convintamente la campagna lanciata dall’associazione di volontariato e promozione sociale Auser Emilia-Romagna dal titolo “L’ascensore è libertà”. Purtroppo il tema dell’eliminazione delle barriere architettoniche sembra aver perso appeal a livello nazionale. Con legge del 1989 era stato stabilito di sostenere interventi di eliminazione delle barriere architettoniche stanziando risorse a fondo perduto. Dal 2004, però, il Fondo apposito non è più stato rifinanziato e, presso i Comuni, si vanno allungando le graduatorie e accumulando le richieste di finanziamento di chi ha avuto necessità di intervenire sugli immobili. La Regione Emilia-Romagna è intervenuta per tamponare la situazione istituendo un apposito Fondo regionale e introducendo criteri per le graduatorie comunali che tenessero conto anche della situazione economica del nucleo familiare. Con il tempo sono stati erogati oltre 40 milioni di euro di contributi ai privati a cui si …

Milioni di oriundi possono diventare “cittadini italiani”. Un diritto negato ai minori stranieri che vivono in Italia

L’immagine è tratta dal sito web L’Italia sono anch’io Tutti i discendenti di seconda, terza, quarta generazione ed oltre, di italiani maschi (dal 13/6/1912 fino al 31/12/1947) e di donne italiane (dall’entrata in vigore della Costituzione, anche se c’è voluta una sentenza della Corte Costituzionale del 1983 per ribadire il principio di parità tra uomo e donna anche in questo ambito) sono da considerarsi a tutti gli effetti cittadini italiani e per l’ottenimento della cittadinanza dovranno solamente seguire un determinata procedura (molto italica, data la quantità di documenti da riprodurre…). In altre parole, per lo Stato italiano può diventare cittadino un ragazzo nato e cresciuto, ad esempio, in Sud America da discendenti italiani: poco importa che, essendo magari di quarta generazione, non parli la lingua bensì il dialetto dei nonni probabilmente corrotto dai decenni di contaminazione linguistica con il paese “ospite”, che non conosca la storia e la cultura italiana o che non vi abbia mai messo piede. È di questi giorni la notizia che migliaia venezuelani di origine italiana – stante l’incertezza politica di …

Pur tra polemiche e distinguo, il reato di tortura è finalmente legge anche in Italia

Il testo di una legge è sempre il frutto di un compromesso tra le diverse posizioni espresse dal Parlamento, che poi riflettono le tante posizioni presenti nella società. Anche la legge approvata ieri dalla Camera in via definitiva, che introduce, per la prima volta, nel nostro ordinamento il reato di tortura, è frutto di una mediazione fra posizioni diverse. Perché l’Italia ha dovuto aspettare quasi 30 anni dalla ratifica della Convenzione Onu per legiferare sull’argomento? Per diverse ragioni. Tra queste, ad esempio, il fatto che non pochi, nel nostro Paese, ritengano che introdurre nell’ordinamento il reato di tortura significhi legare le mani alle forze dell’ordine quando devono effettuare arresti, procedere contro i violenti o con indagini particolarmente insidiose. È una valutazione grossolana ed erronea: sono convinta che chi indossa una divisa abbia piena coscienza del fatto che questo non consegni loro il tesserino dell’impunità, così come ben sappiamo che quello di cui si occupa la nuova legge sono casi marginali nel grande lavoro quotidiano delle forze dell’ordine. Ma, come ricordato anche ieri durante la discussione …

Donne: tra quelle che fanno il sindaco e quelle alle quali si chiede di reggere l’ombrello

Modelli che si perpetuano, improvvisi balzi in avanti e qualche retromarcia. Il mondo delle donne visto dalla cronaca di questi giorni ci consegna un bilancio in chiaroscuro. L’ultima tornata amministrativa registra un arretramento nel numero di donne elette sindaco: 101 su 836 Comuni (il 12%, che scende al 9% se si considera solo i capoluoghi di provincia). Nell’editoria, d’altro canto, si assiste ad un vero e proprio boom di libri per bambini dedicati alle figure delle “grandi” donne, quelle che hanno messo il proprio impegno per sconfiggere gli stereotipi, far valere i propri talenti e la propria forza di volontà. Da Ipazia a Samantha Cristoforetti, passando per Rosa Parks, donne di tutto il mondo, modelli positivi da proporre alle bambine e ai bambini per provare a costruire un futuro che riconosca finalmente pari dignità ad entrambi i generi. E, poi, questa storia delle donne “reggi-ombrello” a Sulmona. Una opinabile scelta degli organizzatori (poco previdenti? molto maschilisti? inutilmente servili verso gli importanti relatori presenti?), ma secondo il famoso detto che “un’immagine vale più di cento parole”, …

Stalking, un po’ di chiarezza sulle nuove norme e sulla loro applicazione concreta

E’ un reato odioso, che colpisce innanzitutto le donne, e che, purtroppo non in pochi casi, travalica nell’aggressione e nel femminicidio. Mi riferisco allo stalking, in merito al quale sta crescendo l’allarme, io penso solo in parte fondato, per la presunta depenalizzazione del reato, determinata dalla recente revisione  del processo penale. Provo a spiegare il merito del dibattito e le sue ricadute normative: non sono una giurista, ma ho consultato anche tecnici del diritto, oltre che essermi confrontata con i colleghi che stanno seguendo il tema nei suoi vari aspetti. E proprio per questo, tutti i contributi tesi a chiarire o a evidenziare problemi saranno ben accetti poiché stiamo parlando di questione “sensibile”, che merita la massima attenzione (ed eventualmente una modifica ove gli elementi di criticità, o anche solo quelli di opportunità più complessiva, dovessero prevalere). L’invito è, comunque, di parlarne, di approfondire, di capire meglio anche le modalità con cui le norme, anche buone norme, vengono poi applicate nel concreto. Procedo per punti, per provare a rendere massima la chiarezza espositiva. Con la …

Prove suppletive, la risposta alla mia interrogazione

Stamani, il sottosegretario Toccafondi ha risposto all’interrogazione che ho presentato il 22 maggio sulle prove suppletive al concorso per docenti del 2016, aperto solo a candidati abilitati all’insegnamento, che si sono svolte in due sessioni, nei mesi di aprile e maggio 2017, a seguito di specifiche ordinanze cautelari. In particolare, lo ricordo, chiedevo di conoscere: a) se, rispetto alla partecipazione di candidati alle prove suppletive non abilitati per classi di concorso per le quali siano stati svolti percorsi abilitanti, l’amministrazione avesse potere di verifica dei requisiti; b) quali iniziative si intendessero assumere nei confronti dei vincitori delle prove ordinarie (assunti o in attesa di immissione in ruolo) che si trovassero in numero eccedente rispetto ai posti messi a bando a seguito dell’inserimento dei vincitori delle prove suppletive. Le risposte giunte sono chiare e positive. Vediamole. Rispetto al primo quesito, è stato chiarito “che non è in capo all’Amministrazione il potere di operare un’ulteriore verifica dei requisiti prescritti per la partecipazione al concorso, se non all’interno della dinamica processuale, ovvero in sede di trattazione nel merito …