Anno: 2008

Misure anti-rom: la Ue non ha assolto Berlusconi. Non c’è nessun documento della Commissione Europea. Dietro il polverone l’operazione “salvate il soldato Maroni”

Le uscite della Gelmini e di La Russa ci hanno costretto a dedicarvi un ampio spazio. Pertanto, con un po’ di ritardo, diamo conto di cosa pensa veramente l’Europa sulle misure anti-rom di Maroni. “NON ESISTE una «presa di posizione della Commissione Ue» sulle misure anti-rom del governo italiano. Esiste solo una lettera che il commissario alla Giustizia Jacques Barrot ha scritto al ministro Maroni. Sono i contenuti di questa missiva sconosciuta quelli che sono stati anticipati giovedì da Michele Cercone, portavoce dello stesso Barrot, accendendo il tripudio del centrodestra e i titoloni dei giornali. Ma una lettera, della quale neppure lo stesso ministro ha mostrato di essere a conoscenza, non è un giudizio politico dell’esecutivo brussellese: è l’iniziativa di un singolo commissario, sia pure importante e attualmente in carica come uno dei 5 vicepresidenti della stessa Commissione. Per il resto la partita tra Roma e Bruxelles è ancora tutta da giocare. Mentre dagli uffici dell’altro commissario interessato alla questione, il responsabile degli Affari sociali Vladimir Špidla, fanno sapere che per quanto li riguarda non …

«Tagliano il futuro»: la mobilitazione del PD per salvare la scuola pubblica

“Ci sono aree sulle quali è necessario operare tagli. Ma non è certo quello della scuola il settore in cui portare la spesa pubblica al di sotto della media europea. Il futuro dell’Italia si gioca su formazione, scuola, ricerca e università”. In un’affollata conferenza stampa tenutasi presso la sede del PD di Sant’Andrea delle Fratte a Roma, il segretario Walter Veltroni attacca il governo, criticando aspramente i tagli operati dal governo nel settore della pubblica istruzione. 7 miliardi e 800 milioni di euro di tagli in tre anni. 87mila insegnanti in meno, 42mila di personale Ata. La scuola passa da settore strategico a solo capitolo di spesa. Con conseguenze disastrose. “Non c’è nessuna ispirazione strategica dietro queste scelte, ma solo drammatici effetti. Il primo – spiega Veltroni – è la conclusione o la netta diminuzione del tempo pieno alle elementari e il tempo prolungato alle scuole medie”. Nonostante le vuote rassicurazioni del ministro Gelmini, infatti, “non ci sono le possibilità di mantenere gli standard attuali, ponendo così fine ad un’esperienza educativa e sociale importantissima”. Sì, …

“Senza pudore”, di Giorgio Bocca

Giornali e televisioni si occupano di una questione storica inventata, forse a scopi elettorali, dal sindaco di Roma Alemanno: se il fascismo sia condannabile in toto o da dividere in due tempi. Quello del regime modernizzatore del paese, entrato nel novero delle potenze coloniali con il consenso della maggioranza degli italiani. E quello del crepuscolo che per allinearsi con il nazismo hitleriano promulga le leggi razziali e resta fedele all’alleanza con Hitler fino alla disfatta. Diciamo una distinzione incomprensibile da parte del suo autore, il sindaco di Roma Alemanno, e del suo stretto parente Rauti, che hanno militato proprio in quel neofascismo che raccoglieva l’eredità del Mussolini filonazista, del Mussolini del male assoluto. È vero, come dice Alemanno, che il fascismo nel corso della sua storia breve ma intensa è stato anche altro dalla politica razziale, anzi, spesso il suo contrario, dallo schieramento militare contro l’occupazione nazista dell’Austria, alla protezione che l’esercito italiano assicurò ai perseguitati ebrei in tutti i territori occupati, come ben sanno i piemontesi che dopo l’armistizio videro arrivare dalla Francia migliaia …

Dopo il parto una donna su cinque è costretta a lasciare il lavoro

Una mamma su cinque decide di lasciare il lavoro dopo la nascita del figlio. Circa i due terzi lo fa volontariamente proprio per la difficoltà di conciliarlo con la famiglia. Sono soprattutto le più giovani, le mamme sotto i 24 anni, e le meno istruite a decidere di uscire dal mercato del lavoro dopo il concepimento. E la presenza dei nonni dimezza la probabilità di abbandono. Sono, invece, pochissime (soltanto il 4%) le donne che iniziano a lavorare dopo il parto. È quanto emerge da una ricerca pubblicata da Banca d’Italia che studia le decisioni lavorative delle neomamme nei due anni successivi alla nascita del figlio,utilizzando i dati dell’Istat sulle nascite. La percentuale di abbandono è più alta per le precarie, mentre è più bassa per le neomadri che lavorano nel settore pubblico, soprattutto per la maggiore flessibilità di orario. Per le donne che lavorano nel privato questa scelta è più frequente per le operaie e meno per la mamme che si occupano di commercio o di servizi. Nelle regioni con maggiore disponibilità di nidi …

L’on. Ghizzoni: “Bossi contro Gelmini, solo un problema di poltrone”

L’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo PD nella commissione Cultura e Istruzione della Camera, commenta l’attacco di Umberto Bossi al ministro dell’Istruzione Gelmini. Ecco il testo della sua dichiarazione. “Stando a ciò che compare oggi sui giornali, verrebbe da dire che se noi, opposizione, chiediamo le dimissioni del ministro Gelmini tramite Bersani, loro, maggioranza, pensano siano opportune. Umberto Bossi, nel suo attacco alla Gelmini, di fatto conferma come il decreto, oltre a non essere stato preceduto da nessun dibattito, non sia fondato su nessuna riflessione sul modello educativo e sia privo di qualsiasi preoccupazione pedagogica sul maestro unico. Il decreto nasce esclusivamente dall’intenzione di fare cassa con la scuola. La Gelmini svolge di fatto un lavoro ragionieristico per conto del capoufficio Tremonti. Lei stessa, nelle sue numerose interviste, lo ammette. Si tratta di ridurre il personale, è il suo continuo refrain. Peraltro, per inciso, segnalo che tra le tante falsità che circolano in questi giorni, una è nota a tutti i genitori che hanno bambini che frequentano la scuola primaria a modulo. Si è detto che nel …

Scuola, scontro Bossi-Gelmini. “Maestro unico rovina i bambini”

Il Senatùr: “La prossima volta prendiamo noi il ministero” La replica del ministro: “Sono stupefatta della sua confusione mentale”   Contrasti, a poche ore dall’inizio dell’anno scolastico, tra il leader della Lega Bossi e il ministro dell’Istruzione. Bossi, intervenendo a un comizio a torino prima esprime, tra gli applausi, la sua idea sul maestro unico: è facile, se è un cattivo insegnante, che rovini il bambino. Poi parla del ruolo del ministro dell’istruzione: “Per capire che cosa serve alla scuola devi averci vissuto dentro, essere stato insegnante, aver sentito l’odore della polvere”. Bossi poi ammette: “Quando non ci sono i soldi bisogna aguzzare l’ingegno. Costa un sacco di soldi in meno, onestamente, e in un momento in cui non ci sono soldi è normale che salti fuori anche (la proposta, ndr) l’insegnante unico. Ma se c’è un solo insegnante è facile che si rovini il bambino”. Poi conclude tra gli applausi: “La scuola la prossima volta, magari, la chiederà la Lega”. Durante il suo intervento Bossi è stato interrotto da una donna, che ha urlato: …

Bersani: la Gelmini si deve dimettere. Il Pd: «Lanceremo un’offensiva contro la distruzione della scuola: dobbiamo parlare a tutti gli italiani»

DALLA FESTA DEL PD di Firenze piovono bordate sul ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Sui tagli alla scuola annunciati dal governo e sul «sabotaggio» delle elementari non c’è traccia di dialogo, ma un’opposizione intransigente, che pensa anche all’ostruzionismo. «Da qui parte un’offensiva, la scuola diventare l’ossessione del nostro Paese, dobbiamo andare all’arrembaggio», annuncia il ministro ombra Maria Pia Garavaglia durante l’iniziativa «Salva la scuola, salva l’università, salva la ricerca», benedetta da Veltroni che nella sua intervista serale ha messo la scuola al primo punto nella campagna d’autunno del Pd. Tutti contro la Gelmini, dunque. Pierluigi Bersani chiede le sue dimissioni per la nota vicenda del concorso da avvocato sostenuto a Reggio Calabria: «Non può pretendere di fare il ministro dell’Istruzione, non ha credibilità per rivolgersi ai giovani. Da quale pulpito arrivano le prediche sul merito e il valore delle persone, degli studenti, degli insegnanti. Ci vuole coerenza tra parole e fatti». «Predica bene e razzola male», va all’attacco la giovane ministra ombra Pina Picierno che giudica «una follia» il 7 in condotta. Ma qui a Firenze …