Anno: 2009

“Brunetta chiama i sindacati ma non la CGIL”, di Pie.P.

La settimana prossima il governo convocherà i sindacati per parlare di dipendenti pubblici. Ma non tutti i sindacati. Ieri il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta ha annunciato una imminente convocazione di «tutti i sindacati che hanno firmato il nuovo modello contrattuale». Quindi non della Cgil, che quell’accordo non lo ha sottoscritto. Da fonti sindacali si è appreso che la data dell’incontro sarebbe mercoledì prossimo. L’obiettivo appare chiaro: convincere la Uil a ritirare lo sciopero annunciato per il 21 del mese. E in effetti già ieri il segretario della Uil Pa Salvatore Bosco non ha escluso una «eventuale revoca dello sciopero generale», anche se questa può avvenire solo se all’incontro il governo porterà qualcosa di concreto. In gioco ci sono i rinnovi dei contratti per il triennio 2010-2012. Nella Finanziaria in corso di approvazione non sono previste le risorse necessarie per coprire gli aumenti di stipendio a 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici. A oggi, sembra improbabile che il ministero dell’Economia possa destinare a questo scopo i pochissimi soldi disponibili. Se così sarà, per …

L’Aifa respinge le richieste di Sacconi. “Nostro parere coerente con la legge 194”

Nessuna modifica del parere che non piaceva al governo. L’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, conferma la delibera sulla pillola abortiva Ru486 adottata lo scorso 30 luglio, che è “coerente” con le i contenuti della legge vigente sull’aborto, la 194 e anche con le richieste del governo. Dunque non sarà modificata, come invece aveva chiesto lo stesso ministro. Il Cda del’Aifa sostiene che non è compito dell’Agenzia prevedere quale tipo di ricovero sia necessario per la somministrazione della pillola, ma questo spetta a governo e Regioni. “La presa di posizione dell’Aifa, anche oggi, è ineccepibile. Stabilire le modalità di assistenza ospedaliera non compete infatti all’Agenzia del farmaco. Mi auguro che il ministro Sacconi adesso non faccia ulteriori forzature e rispetti la deontologia medica, la salute delle donne e i corretti rapporti con le Regioni” afferma Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera. Per Romano Colozzi, assessore alle Finanze della regione Lombardia e membro del Cda dell’Aifa, la pillola RU486 in Italia “sarà fonte di contenziosi notevoli sia rispetto alle competenze di Stato e …

Mille ore per il lavoro: Non stop di oltre 100 testate radiofoniche per dare voce ai lavoratori colpiti dalla crisi

Giovedì 3 dicembre 2009. Diretta on air on line dalle 20 alle 22 dalla sala Alpheus di Roma A come Alcoa, Alitalia, Agile… Il vocabolario della crisi cresce di giorno in giorno e tende all’infinito. Per dare voce ai lavoratori alle prese con il dramma della perdita del posto di lavoro, con le sue ricadute sui lavoratori, le loro famiglie, i loro redditi, RadioArticolo1 e Radio Città Futura hanno dato vita per giovedì 3 dicembre ad una non stop che coinvolgerà nell’arco della giornata oltre un centinaio di testate radiofoniche tra emittenti locali, circuiti della radio universitarie e web radio di matrice sindacale. Mille ore per il lavoro, questo il titolo dell’evento, si articolerà attraverso una lunga staffetta fatta di speciali, interviste, monografie dedicate ai diversi aspetti del mondo del lavoro. A partire dalla richiesta di maggiore attenzione da parte dell’informazione, si darà voce ai temi della precarietà e della disoccupazione, della sicurezza sui luoghi di lavoro, delle difficoltà legate a buste paga e pensioni sempre meno in grado di assicurare certezze per il presente …

“Le due destre”, di Massimo Giannini

C’erano due modi per disinnescare la bomba atomica del fuorionda in cui Gianfranco Fini dà del monarca a Silvio Berlusconi, e marca la distanza irriducibile tra la sua idea di destra e quella del Cavaliere. Il primo modo era usare il buonsenso: prendere atto di quella distanza, che non è certo nuova ma risale addirittura al congresso fondativo del Pdl, e colmarla con la valorizzazione delle differenze, necessarie e vitali in un partito che si vuole pluralista e di massa. Il secondo modo era usare la clava: cogliere l’occasione di un incidente sia pure sgradevole, ma di per sé non così destabilizzante, per bastonare e regolare una volta per tutte i conti con quello che evidentemente non si considera più un alleato, ma un avversario. Non più il co-fondatore del Popolo delle libertà, ma l’eversore del partito unico del centrodestra. Non sappiamo ancora quale linea ufficiale abbia scelto e sceglierà il presidente del Consiglio. Al di là della solita “ira” che lascia trapelare attraverso la sua corte, il premier non si è ancora espresso sul …

Appello al governo e al parlamento delle Ong di Link 2007: “gli aiuti allo sviluppo sono scomparsi, ripensateci!”

In occasione del dibattito sulla legge Finanziaria, LINK 2007 – il coordinamento delle principali organizzazioni non governative italiane – ha scritto al Ministro Franco Frattini, al Ministro Giulio Tremonti, ai Presidenti della Camera Fini e del Senato Schifani insieme ai rappresentanti dei Gruppi parlamentari per chiedere di affrontare la gravissima situazione in cui versa il fondo per gli aiuti della cooperazione italiana. L’Italia stanzia attualmente per l’APS (Aiuto pubblico allo sviluppo) intorno allo 0,11% del PIL percentuale che, con l’attuale proposta di Finanziaria, sarebbe ulteriormente decurtata nel corso del prossimo biennio di finanziamenti. Se non si opera urgentemente per ripristinare il fondo destinato agli aiuti, riportandolo almeno a 500 milioni di Euro, l’Italia scomparirà dal gruppo dai Paesi donatori, con gravissime conseguenze politiche oltre che umanitarie. Le nostre ONG, impegnate quotidianamente nella lotta alla poverta, nella tutela dei diritti umani, nella cooperazione sanitaria, dell’educazione e nella tutela ambientale, al fianco di decine di partner locali, istituzionali e privati, stanno seriamente rischiando la paralisi per assenza di fondi, non essendo più in grado di garantire la …

“Di che opposizione si tratta”, di Federico Geremicca

Quando una coalizione di governo dispone di una maggioranza fatta di decine e decine di parlamentari tanto alla Camera quanto al Senato, è chiaro che qualunque tentativo dell’opposizione di determinarne una crisi in Parlamento non può che esser destinato al fallimento. La richiesta di voto segreto su questo o quel provvedimento (quando possibile) è solitamente destinata a non riservare sorprese, e la presentazione di mozioni di sfiducia può perfino sortire l’effetto paradossale di rafforzare l’esecutivo. Chi dunque oggi è insoddisfatto dell’azione del governo e però contemporaneamente rimprovera all’opposizione scarsa efficacia nel suo agire, non lo fa certo immaginando che l’occasione della caduta dell’esecutivo sia lì a portata di mano (e ciò nonostante non venga, colpevolmente, colta). Quel che si intende piuttosto lamentare, è il perdurare di una certa afasia politica che rischia di portare fuori dalla rotta annunciata durante le primarie anche la segreteria di Pier Luigi Bersani. Se infatti si erano ben intesi i progetti dell’ex ministro allo Sviluppo economico e dei suoi sostenitori, il «nuovo» Pd avrebbe dovuto caratterizzarsi per poche ma notevolissime …

“Rivoluzione americana”, di Nadia Urbinati

I paesi europei hanno fatto una gran fatica ad accettare di vivere con chi prega uno stesso dio in una maniera diversa da quella della maggioranza. I cristiani si sono massacrati tra loro per disaccordi su che cosa fossero i sacramenti e se credevano o no nel mistero della transustanziazione o della trinità. Nel Cinquecento, dopo la grande disubbidienza di Lutero, teologi riformati e cattolici si impegnarono in diversi concilii a ristabilire la concordia, a superare cioè tutte le divisioni per non aver più bisogno di tollerarsi a vicenda. Tolleranza era una parola negativa come il “sopportare” chi era nel torto. La verità era una e una doveva essere la religione praticata in un paese: si tollerava provvisoriamente, in attesa della nuova grande unità cristiana. Ma mentre i teologi cercavo invano di superare i loro dissidi dogmatici con l´arte della parola, i monarchi e i principi dovevano in qualche modo impedire le violenze tra cattolici, calvinisti e protestanti. Con editti provvisori l´autorità secolare concedeva ai fedeli di un credo minoritario di comunicarsi a loro modo, …