Anno: 2009

Bersani: “Dialogherò sulle riforme solo se cade il processo breve”, di Goffredo De Marchis

“Il processo breve è un’aberrazione agli occhi dei cittadini. Non accelera i procedimenti giudiziari, li abolisce. Perciò si parte da qui. Berlusconi ritiri la norma, poi si può avviare un confronto sulle riforme”. A pochi giorni dal No-B day il neosegretario del Pd Pierluigi Bersani conferma la sua linea: le riforme ci vogliono ma senza leggi ad personam. E sulla piazza anti-Cavaliere dice: “Le parole d’ordine e i promotori sembrano mutati. Se sarà così e nessuno ci metterà il cappello andranno i nostri militanti e i nostri dirigenti”. Giorgio Napolitano chiede di fermare lo scontro tra le istituzioni e “più autocontrollo nelle dichiarazioni”. Ce l’ha con i magistrati o con Berlusconi? “L’iniziativa del presidente della Repubblica ha un rilievo particolare e inusuale. Io la interpreto così: in piena crisi sociale si rischia un avvitamento della politica che coinvolge e contrappone pilastri costituzionali. Questa è la sua preoccupazione. E ognuno dà la sua riposta. La nostra è: il governo ritiri il provvedimento che cancella i processi. Subito dopo si apra un confronto nelle commissioni parlamentari, a …

“Per non fare danni i politici devono studiare le scienze”, Emanuele Novazio

Intervista a Richard Muller Scienziato ed ecologista. Il guru della fisica: anche Al Gore sbaglia. Attenti alle scoperte che fanno audience. Professor Muller, in «Fisica per futuri presidenti» lei sostiene che avere le giuste conoscenze scientifiche è indispensabile per prendere corrette decisioni politiche. Perché? «Perché viviamo in un mondo tecnologico nel quale si prendono decisioni su armi nucleari, cambiamenti climatici, spazio. Non basta affidarsi a consiglieri scientifici: un leader deve tener conto di realtà diplomatiche, economiche, finanziarie. E deve avere competenze in tutti questi settori». Lo stesso vale per la bioetica, per esempio quando si deve decidere sulle cellule staminali o sull’alimentazione forzata a malati terminali? «Per me questi sono prima di tutto quesiti etici, non scientifici. Altra cosa, per intenderci, dai cambiamenti climatici». Lei concorda con chi paventa scenari catastrofici a meno di interventi radicali? «È giusto preoccuparsi del riscaldamento globale. Ma Al Gore esagera col suo allarme. Il riscaldamento globale è pari a mezzo grado Celsius, secondo una valutazione scientifica condivisa. Non ha potuto avere tutti gli effetti che Gore sostiene abbia avuto». …

“Donne in piazza a Roma: basta soprusi”, di Cesare Zanardo

In Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, è stata vittima – almeno una volta nella sua vita – della violenza di un uomo. Sono, infatti, sei milioni 743 mila le donne che nel nostro Paese hanno subito violenza fisica e sessuale e, per la maggior parte, ci ricorda l’ISTAT, da mariti, fidanzati, padri o parenti. E nel nome di tutte queste donne e per lottare affinché non debba più accadere che oggi, a Roma, migliaia di donne hanno dato vita alla manifestazione nazionale “Torniamo in Piazza”. Piazza San Giovanni è stata sommersa di cartelloni rosa e bianchi per dar sfogo alla loro rabbia ma, anche, alla forza della loro proposta. Una proposta che punta ad aumentare gli spazi di libertà per tutti, anche gli uomini e non, come vorrebbe qualche ben pensante al governo, a comprimerla. “Chi ci difende dalle ronde? Nessuna azione razzista in nostro nome” e, ancora, “Unite per la libertà contro la violenza, razzismo e omofobia”. Sono questi i sentimenti diffusi con cui – oltre 10 …

“L’avvento della società spiona”, di Ilvo Diamanti

Pochi giorni fa l´amministrazione di una località in provincia di Mantova, governata da una coalizione Lega-Pdl, ha invitato i cittadini, con manifesti eloquenti, a denunciare i clandestini che risiedono entro i confini comunali. D´altronde, un´esortazione analoga era stata rivolta ai medici ospedalieri, in una versione preliminare del “pacchetto sicurezza” presentata dal governo. Segni di una marcia inarrestabile, che conduce anzi: ci ha già immersi in un mondo nuovo. La società spiona. Che tutti sono chiamati a costruire, rafforzare, estendere. In nome della sicurezza. È strano, questo orientamento, perché contrasta con il pensiero unico dell´epoca, che ha come riferimenti la libertà e l´individuo. Riassunti nella libertà individuale. Ancora oggi, reclamata come valore irrinunciabile della nostra civiltà. Liberale (appunto) e liberata da ogni totalitarismo. Tanto più dopo il passaggio dalla comunità tradizionale alla metropoli. Fino alla nascita della “società in rete”, di cui parla Manuel Castells. Dove le relazioni avvengono a distanza, senza vincoli di spazio e di tempo. A dispetto di ciò, oggi il paradigma dominante si ispira alla sicurezza. Reclama il controllo sociale. Affidato non …

Ecco chi paga la crisi

In 3000 per dire di no. Tanti erano i lavoratori sardi dell’Alcoa, fabbrica che produce alluminio, che nella giornata di ieri hanno sfilato per le strade della capitale per opporsi alla chiusura dello stabilimento. Gli operai, partiti da piazza della Repubblica, hanno fatto tappa a Piazza Barberini, prima di approdare in piazza Colonna, adiacente a Montecitorio. Al governo, 3000 disperati hanno chiesto di guardare in faccia il loro dramma e di trovare una soluzione. La risposta non si è fatta attendere. Il corteo è stato fermato dalle forze dell’ordine che, incuranti del carattere pacifico dello sciopero, hanno caricato i manifestanti e ferito alcuni di loro. Un signore si tocca la testa dolorante e dichiara: “siamo stati picchiati con i manganelli”. Reagisce duramente la presidente del Pd Sardegna Valentina Sanna: “In un clima di tale esasperazione, e’ pur necessario mantenere lucidita’ e nervi saldi. Quelli accaduti alla manifestazione di giovedì a Roma, sono fatti spiacevoli e preoccupanti. Ma non sarebbe responsabile in questo momento, alimentare un conflitto tra i lavoratori che hanno il diritto di protestare …

“L’ipocrisia infinita”, di Barbara Spinelli

Da qualche tempo son molti i politici italiani che pretendono d’aver abbandonato ogni falsità, d’aver infine compiuto l’intrepido gesto che sfata le ipocrisie, d’aver imboccato la via stretta della verità. Dopo parecchio vagare ammettono che in questione non è più l’agire del governo ma il privato destino d’un presidente del Consiglio che non è protetto da processi pendenti, e che potrebbe essere indagato per concorso in stragi mafiose. Sentono che la terra trema sotto Palazzo Chigi e dicono, come Casini, che è inane sfasciare la giustizia pur di sbrigare un caso singolo: meglio «eliminare le ipocrisie» e riconoscere che serve una legge, la decisiva, per «salvaguardare Berlusconi». La Corte Costituzionale gli ha negato l’immunità, ma egli ha pur sempre vinto le elezioni e deve poter governare: diamogli dunque lo scudo che cerca, visto che alternative non ci sono. Nella sostanza è il discorso di Berlusconi che vince: la magistratura impedisce alla democrazia di funzionare, quindi è eversiva. È in atto una guerra civile, insinua: uno spettro che in Italia tacita in special modo gli ex …

La Carta dei Cento per il libero WI-FI

Appello per la liberazione dell’Wi-Fi italiano, soffocato dal decreto Pisanu. Tra i 100 firmatari Scalfarotto, Misiani, Gentiloni. Il 31 dicembre 2009 sono in scadenza alcune disposizioni del cosiddetto Decreto Pisanu (”Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale”) che assoggettano la concessione dell’accesso a Internet nei pubblici esercizi a una serie di obblighi quali la richiesta di una speciale licenza al questore. Lo stesso Decreto, inoltre, obbliga i gestori di tutti gli esercizi pubblici che offrono accesso a Internet all’identificazione degli utenti tramite documento d’identità . Queste norme furono introdotte per decreto pochi giorni dopo gli attentati terroristici di Londra del luglio 2005, senza alcuna analisi d’impatto economico-sociale e senza discussione pubblica. Doveva essere provvisoria, ed è infatti già scaduta due volte (fine 2007 e fine 2008) ma è stata due volte prorogata. Si tratta di norme che non hanno alcun corrispettivo in nessun Paese democratico; nemmeno il Patriot Act USA, approvato dopo l’11 settembre 2001, prevede l’identificazione di chi si connette a Internet da una postazione pubblica. Tra gli effetti di queste norme, ce …