Anno: 2011

Letta e Franceschini «Guai a logorare Bersani, serve unità», di simone collini

Il capogruppo alla Camera: «Basta con la stagione dei leader logorati ». Il vicesegretario: «Sono tempi difficili, ora serve unità, a rischio l’esistenza del Pd». Fioroni: «Non siamo gli Sgommati che dicono “Bersani a casa”». Se li hanno invitati sperando in un riposizionamento, sono rimasti delusi. I Modem hanno chiamato Enrico Letta e Dario Franceschini dopo la Direzione Pd della scorsa settimana, quando vicesegretario e capogruppo alla Camera si sono espressi senza see senza ma sulla necessità di un governo di transizione. I due sono andati alla convention organizzata da Movimento democratico e sono anche intervenuti, ma né l’esponente della maggioranza del partito né quello della minoranza di Area democratica (che da mesi si muove in asse con Bersani) hanno offerto molte sponde alla minoranza guidata da Walter Veltroni, Paolo Gentiloni e Beppe Fioroni. LA DEADLINE DI NATALE Franceschini sottolinea la necessità di lavorare attivamente per dar vita, qualora si aprisse una crisi di governo, a un esecutivo di transizione: «È unatto di responsabilità nei confronti del Paese». Ma il capogruppo del Pd alla Camera …

"La Corte dei conti "gela" la riforma fiscale. "Non ha copertura, tassare beni reali"", da repubblica.it

Il giudizio del presidente dell’organismo di controllo contabile davanti alla commissione finanze: “I tagli lineari alle agevolazioni avrebbero effetti recessivi. Bisogna cercare altre fonti che non penalizzino lavoro e imprese”. E sul condono: “Scelta politica, ma guardare ai precedenti”. La Corte dei conti “gela” la riforma fiscale “Non ha copertura, tassare beni reali” Il premier Silvio Berlusconi ROMA – La Corte dei conti boccia la riforma fiscale: non ha copertura finanziaria, anche perché parte delle entrate sono state usate dal decreto di agosto. Bisogna quindi tassare beni “personali e reali”, evitando i tagli lineari alle agevolazioni che “sarebbero recessivi” e “si concentrerebbero soprattutto su coloro che già pagano l’imposta e, più specificamente, sui contribuenti che si collocano nelle classi di reddito meno elevate”. Lo ha detto il presidente della Corte, Luigi Giampaolino, parlando davanti alla commissione Finanze della Camera. Secondo Giampaolino, il ddl delega al governo per la riforma fiscale e assistenziale “risulta ormai spiazzato dagli eventi che hanno riportato in primo piano le esigenze di rigore” e le “incertezze” che lo caratterizzano sul fronte …

"La prova dei fatti:"L'Italia è diversa dai luoghi comuni", di Gian Antonio Stella

«Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune», scrive il Manzoni ne I promessi sposi, spiegando come non tutti abboccassero all’idea che la peste fosse propagata dagli untori. Ma ci si può ribellare all’opinione comune, se l’antico adagio dice vox populi, vox Dei? Non solo si può: si deve. Sia per motivi etici, sia per gestire meglio le situazioni di crisi. E lo dimostra un libro del demografo Gianpiero Dalla Zuanna e dell’economista Guglielmo Weber. Il titolo, che gioca un modo di dire, dice tutto: Cose da non credere. Il senso comune alla prova dei numeri. Qui è la differenza: «il senso comune si nutre di miti, il buon senso di fatti». È vero o no, ad esempio, che «i nostri figli fanno sesso già alle medie»? Falso: «Può accadere che chi raccoglie dati su campioni italiani di sedicenni (…) proclami urbi et orbi che l’età media del primo rapporto sessuale dei giovani si è ormai abbassata a 14 anni. Peccato che il calcolo venga fatto solo sul gruppo …

"Caos sullo sviluppo, spunta la mini-patrimoniale", di Valentina Conte

E’ ancora battaglia sul condono. «Non va escluso», ribadisce Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. «Non è praticabile», gli replica Luigi Casero, sottosegretario all’Economia. «Riforme sì, condono no», titola la Padania di oggi. Così, mentre le tensioni nella maggioranza si acuiscono e nessuno ancora esclude una patrimoniale anche in versione “mini”, slittano sia il decreto Sviluppo che la Legge di Stabilità (la ex Finanziaria), per un varo forse contestuale. «Entro fine ottobre», riferisce Casero per il dl sviluppo, ma «senza condoni». Tra i motivi del ritardo anche il duro braccio di ferro tra i dicasteri sui tagli da 7 miliardi decisi dalle manovre estive. Alla Ragioneria dello Stato non sarebbero pervenute ancora le proposte dei ministri sulla distribuzione dei sacrifici. La Legge di Stabilità, da approvare entro il 15 ottobre di ogni anno, potrebbe intanto prevedere nuove misure: un prelievo dell’1% sulle baby-pensioni di coloro che hanno smesso di lavorare prima dei 50 anni (soprattutto dipendenti pubblici) e la proroga al 2012 della tassazione agevolata sui premi di produttività. Agevolazione pari al 10%. «Il …

"Gli occhi chiusi dei leader leghisti", di Aldo Cazzullo

La rivolta anti bossiana di Varese (qualcosa come un moto anti islamico alla Mecca) merita riflessioni più approfondite di quelle che pure uomini intelligenti come Reguzzoni hanno tratto. La linea dei dirigenti più vicini al capo è chiarissima: minimizzare. Far finta di nulla. Troncare e sopire, sopire e troncare. Eppure è evidente che la Lega deve definire al più presto tre questioni molto serie: la leadership; il rapporto con Berlusconi; la rappresentanza dei militanti e del suo blocco sociale. La Lega è sempre stata una struttura monocentrica, costruita attorno alla famiglia Bossi e agli amici intimi. Ma ora quello schema non regge più. Il declino del capo, l’invadenza dei familiari, l’aggressività dei pretoriani fa somigliare la Lega di oggi a un gruppetto leninista degli anni Settanta, incancrenito attorno a una dirigenza immarcescibile e a incrostazioni ideologiche, più che al movimento agile e corsaro delle origini. Al ritorno sulla scena politica dopo la malattia, Bossi disse al Corriere che dopo di lui sarebbe venuto suo figlio Renzo. Allora l’annuncio destò scandalo e incredulità. Invece l’intenzione del …

"Il ritorno di Karl Marx nel cuore di Wall Street", di Paul Krugman

NON sappiamo ancora se i manifestanti del movimento Occupy Wall Street imprimeranno una svolta all’America. Di certo, le proteste hanno provocato una reazione incredibilmente isterica da parte di Wall Street, dei super ricchi in generale. E di quei politici ed esperti che servono fedelmente gli interessi di quell’un per cento più facoltoso. Questa reazione ci dice qualcosa di importante,e cioè che gli estremisti che minacciano i valori americani sono quelli che Franklin Delano Roosevelt definiva i monarchici economici (“economic royalists”) non la gente che si accampaa Zuccotti Park. Si consideri, innanzi tutto, come i politici repubblicani abbiano raffigurato queste piccole, anche se crescenti dimostrazioni, che hanno comportato qualche scontro con la polizia – scontri dovuti, pare, a reazioni esagerate della polizia stessa – ma nulla che si possa definire una sommossa. Non c’è stato nulla, finora, di paragonabile al comportamento delle folle raccolte dal Tea Party nell’estate del 2009. Ciò nonostante, Eric Cantor, leader della maggioranza alla Camera, ha denunciato degli «assalti» e «la contrapposizione di americani contro americani». Sono intervenuti nel dibattito anche i …

"L’euro va salvato è un pilastro per tutto il mondo", intervista a Romano Prodi di Fabio Martini

Romano Prodi scandisce i giudizi con la nettezza di chi è informato direttamente e da fonti privilegiate sui grandi fatti del mondo. Il consolato franco-tedesco in Europa: «Un disastro, perché spinge alla diffidenza gli altri paesi e umilia gli organismi comunitari». Il rinvio del vertice europeo? «Può essere un bene, perché meglio rinviare di una settimana e preparare un accordo forte piuttosto che partorire il solito vertice deludente». Il senso della partita che si sta giocando: «Dopo anni gli Stati Uniti, da qualche giorno hanno capito che se crolla l’euro, è un disastro per tutti». Chiamato in tutto il mondo per tenere conferenze e lezioni – ieri era Barcellona – commentatore della tv cinese, un insegnamento negli Stati Uniti, un incarico Onu, l’ex presidente della Commissione europea Romano Prodi si tiene aggiornato, anche se aspetta con un pizzico di curiosità il suo ritorno sulla tv nazionale, fissato per questa sera su «la 7»: «Sono passati 20 anni dalle lezioni di economia sulla Rai, ma sembra passato un secolo, oggi non sopportano più gli interventi lunghi. …