Anno: 2011

"La pace è donna il Nobel a tre africane", di Adriano Sofri

La gente di una certa età (di un´età certa) ricorda senz´altro quella geografia dei continenti attraverso l´età delle donne, che cominciava con l´Africa: “La donna a vent´anni è come l´Africa: semi-inesplorata”. (E poi, per esempio: “A 50 anni è come l´Europa: tutta una rovina”). Era una porcheria che passava per lo più inosservata, e lo fa ancora. L´idea che associava l´Africa a giovinezza e femminilità (comprese le espressioni più o meno inavvertitamente coloniali, “il continente vergine”) ha resistito, direi, ma va prendendo un ben altro senso. Così ieri il premio Nobel per la pace è andato a tre donne africane. Solo quindici giorni fa era morta a Nairobi Wangari Maathai, Nobel per la pace 2004, biologa e fondatrice del Green Belt Movement, impegnata soprattutto nella lotta contro la deforestazione. È come se donne, e africane, si passassero il testimone. Tre donne africane: ce n´è abbastanza per sentire aria di correttezza politica. Vorrei appunto scrivere un elogio del comitato norvegese (cui è riservato il Nobel per la pace) e della correttezza politica. La quale è stucchevole, …

"Il gusto fuori luogo delle parolacce così la politica perde dignità", di Maria Laura Rodotà

Il partito che si vorrebbe chiamare Forza Gnocca. La patonza che deve girare. La deputata che protesta e le urlano «vai a farti scopare». Viene da rispondere «il partito fatelo pure, le donne girano se e quando credono loro, e quanto al sesso, cari signori (si fa per dire), non con voi». Viene da posare il giornale, cambiare sito, obiettare che siamo in guai seri e certe battute vanno ignorate. Ma non si può più. Siamo in piena deriva linguistico-culturale, una deriva che ci fa rischiare altre derive, più durature di questo governo. Come: a) La sindrome di Tourette collettiva. Le esternazioni del premier e di vari leghisti, accompagnate da dosi massicce di tv trash, stanno portando molti italiani — finora consumatori di parolacce in modica quantità — alla ripetizione continua e ossessiva di termini anatomici. Sono usati con compiacimento o indignazione; sempre parolacce sono. Non si era mai visto un pezzo di classe dirigente adottare un linguaggio così volgare, a parole e a gesti. Un linguaggio che, combinato col bombardamento di foto osé di …

"La generazione dei poveri", di Tito Boeri

Nei giorni scorsi il ministro del Lavoro Sacconi ha cercato di scaricare sulla lettera di Draghi e Trichet del 5 agosto la responsabilità dell´articolo 8 della manovra estiva, quello che permette alla contrattazione aziendale di derogare alle leggi dello Stato, comprese le norme sui licenziamenti. Le parole di ieri di Draghi hanno chiarito quanto lo spirito delle riforme invocate dalla BCE sia lontano dalle scelte del nostro Ministro del Lavoro. Sacconi ha scelto di abdicare alle sue funzioni, delegando il compito di cambiare le regole del mercato del lavoro alle parti sociali, che hanno non poche responsabilità nel dualismo del nostro mercato del lavoro. Draghi ieri ha chiesto al Governo, non a Confindustria e sindacati, riforme che aumentino la copertura dei nostri ammortizzatori sociali riducendo al contempo il dualismo, a vantaggio dei giovani e delle famiglie con figli. Sono proprio queste le categorie maggiormente colpite dalla Grande Recessione. I dati sin qui disponibili ci dicono che sono proprio i giovani e le famiglie con due o più figli le principali vittime della crisi. Il loro …

"Una missione non necessaria", di Franco Venturini

Ora che Putin si è tolto la maschera anticipando ai russi il risultato delle elezioni presidenziali di marzo, ha deciso di togliersela — ammesso che l’avesse — anche Berlusconi. Il viaggio in Russia del presidente del Consiglio non dovrebbe stupirci, tanto numerosi sono i suoi precedenti. Ma Silvio Berlusconi è riuscito nell’impresa: perché mentre l’agenda diplomatica del capo del governo italiano risulta paralizzata da un asserito «eccesso di impegni» (anche giudiziari, si deve forse intendere), il tempo viene trovato senza difficoltà per correre a festeggiare il compleanno dell’amico e prossimo zar Vladimir. Il tutto in una atmosfera tanto riservata da apparire quasi cospiratoria. Intendiamoci, non saremo certo noi a sottovalutare la cruciale importanza dei nostri rapporti con la Russia. E Putin, scontati quei dissensi che ieri Sarkozy ha ben messo in evidenza, resta un leader da rispettare con il quale tutto l’Occidente dovrà fare i conti. Tanto meglio, allora, se con Putin Berlusconi ha inteso parlare di accordi economici, tanto meglio se gli ha chiesto ragione del veto con il quale Russia e Cina hanno …

"ll pubblicitario di Silvio al comando della Biennale", di Natalia Aspesi

La nave sta affondando, e si distribuiscono gli ultimi salvagenti, agli amici naturalmente: basta aver fatto tanti anni fa jogging con il premier, quando ancora le sue ginnastiche erano innocenti, per essere ricompensato con l´incarico culturale più prestigioso non solo dell´Italia ma anche d´Europa: la presidenza della Biennale di Venezia. Via Paolo Baratta, che ha ricoperto l´incarico dal 1998 al 2001 e poi dal 2008 alla fine di quest´anno, entra Giulio Malgara, che pur non essendosi mai occupato né d´arte contemporanea, né di cinema, né di architettura, né di teatro, né di musica e neppure di danza, le sei sezioni della Biennale, ha un fiammeggiante curriculum culturale: sin dall´inizio della sua luminosa carriera, si è occupato con grande successo di calzature, di alimenti per cani e gatti, di olio di mais, della bevanda dello sport, di acque minerali, di pasta liscia e ripiena, di prodotti da forno senza glutine. Comunque la presidenza è una sua vocazione, infatti è stato presidente (adesso onorario) dell´Upa, (utenti pubblicitari associati) e lo è dell´Auditel, da lui fondato. Nominato dal …

"La passione leghista per le espulsioni", di Gian Antonio Stella

Miracolosamente sopravvissuto all’ auto-espulsione, decisa quando sentenziò con solennità su La Padania del 26 luglio 1999 che «chi farà accordi con l’ Ulivo e con Berlusconi sarà espulso dalla Lega», il Senatur è indeciso: cosa fare di ogni traditùr che emerge giorno dopo giorno? In altri tempi, non ci avrebbe pensato un minuto: raus! Ma le cose, oggi, si sono fatte più complicate… Come la pensi Bossi si sa. Lo ha ribadito mille volte: «La Lega è il partito più democratico di tutti». Salvo precisare: «Io sono un segretario semplice, che si comporta semplicemente. Se uno pianta casino, vedo che non ha interesse per il federalismo e la Padania, lo mando via, non perdo tempo». Tesi ribadita con un riferimento trasparente a Roberto Maroni, al sindaco di Verona Flavio Tosi e a quello di Varese Attilio Fontana, rei di avere posizioni non sempre allineate: «Ci metto due secondi a chiedere al Consiglio federale l’ espulsione di chi si mette di traverso, anche se ci sono persone importanti». Dialettica brezneviana in salsa verde. Assai apprezzata da …

"Il Pdl ripesca il condono. Sviluppo, il governo rinvia", di Bianca Di Giovanni

Cosa sono i paradisi fiscali nell’immaginario collettivo? «Posti al sole per gente che vuol restare nell’ombra». Togliamoci dalla mente questo stereotipo, suggerisce l’ultimo rapporto dell’associazione Tax Justice Network, con sede a Londra, che ha per scopo di smascherare e combattere i meccanismi fraudolenti di segretezza che inquinano la finanza internazionale. «La storia è molto più complicata – si legge nel documento diffuso dal direttore di Tax Justice, John Christensen -. I soggetti più importanti nel sistema globale che favorisce la segretezza delle operazioni finanziarie, non sono le minuscole e lontane isole care alla fantasia popolare (i cosiddetti paradisi fiscali), ma le nazioni ricche». Sul tavolo del governo restano invece i pesanti tagli ai ministeri della manovra di Ferragosto, 7 miliardi da reperire nonostante le casse siano vuote. Su questo avrebbe insistito Giulio Tremonti, accompagnato dal ragioniere generale Mario Canzio, nel vertice con il premier tenuto alla Camera subito dopo il consiglio. Ma i bilanci dei ministeri sono tanto a secco che la voglia di risorse fresche rimette le ali all’ipotesi condono. La maggioranza lo vuole …