Anno: 2011

"L´ultimo strappo di Marchionne", di Massimo Giannini

Il divorzio tra Fiat e Confindustria si è dunque consumato. Sergio Marchionne, l´Amerikano, viola anche l´ultimo tabù, e porta il Lingotto fuori da Viale dell´Astronomia. Cioè fuori dal luogo fisico, ma anche istituzionale e sociale, dove la Fiat era sempre stata dal 1910, dai tempi del senatore Giovanni Agnelli fino a Vittorio Valletta e poi all´Avvocato. Lo «strappo», anche solo per questo, si può davvero definire storico. Per un secolo Fiat e Confindustria sono state una cosa sola. La prima sceglieva i presidenti della seconda. Un unico, vero Potere Forte, che condizionava i governi e ne orientava le politiche. Questa «cinghia di trasmissione» subì una prima rottura con l´elezione di Antonio D´Amato nel 2000, sull´onda di una Vandea dei «piccoli padroncini» che Agnelli patì e salutò a modo suo, con una delle frasi che resteranno negli annali della Repubblica: «Hanno vinto i berluschini». Ma undici anni e molte polemiche dopo, c´è voluto il super-manager italo-svizzero-canadese a compiere la rottura definitiva. Una rottura che, al di là della portata simbolica, ha un profondo significato politico ed …

"Che fine hanno fatto i dati statistici sulla distruzione della scuola primaria?", di Osvaldo Roman

Il ministro Gelmini prende in giro il Parlamento e nasconde i numeri che provano l’autentico massacro del sistema educativo più avanzato che l’Italia possedeva. Da Tuttoscuola apprendiamo che “Il Corriere della sera ha scritto in questi giorni che i dati dei bocciati e dei promossi, la cui pubblicazione sarebbe obbligatoria per legge, non sono stati resi noti sul sito del ministero per decisione del Direttore Generale della Comunicazione presso il Miur, Massimo Zennaro (già portavoce del ministro), per il timore che il lieve decremento di bocciati registrato quest’anno potesse compromettere la linea di rigore voluta dalla Gelmini. Il Direttore Zennaro ha inviato al quotidiano di Via Solferino questa nota di precisazione: ‘In merito all’articolo “Il ministero mantiene segreti i dati sui promossi e bocciati” (Corriere di ieri), preciso che “Non esiste alcun obbligo di legge a cui è tenuto il ministero dell’istruzione in merito alla pubblicazione dei dati sulla valutazione degli alunni. Il Miur è semplicemente tenuto a comunicarli all’Istat; non si sono quindi verificate violazioni di legge’. Questa la replica del giornalista Lorenzo Salvia …

"I bocciati fantasma del ministro Gelmini", di Benedetta Tobagi

Ammettiamolo: era davvero difficile battere l´exploit del fanta-tunnel per neutrini. Ma Mariastella Gelmini è riuscita ancora una volta a lasciarci a bocca aperta. Il ministro avrebbe occultato e manipolato i dati sulle bocciature, pur di propagandare l´immagine di una scuola più severa sotto la sua guida. La Gelmini, d´altronde, ha fatto dell´ideologia del rigore, nutrita di elementi simbolici ed esteriori (il voto in condotta, il grembiule, la “liberalizzazione” delle bocciature anche nel ciclo di base) il suo cavallo di battaglia. La bocciatura è diventata l´incarnazione plastica della reazione al permissivismo “sessantottino”, fucina di tutti i mali. Da qui, l´inammissibilità di un calo nel numero dei bocciati: un dato quantitativo che di per sé può significare qualunque cosa, ma al ministro preme solo in quanto incrina un´immagine propagandistica diffusa con insistenza martellante. Questa notizia deve turbarci profondamente per almeno tre motivi. Primo: ci ricorda che viviamo in un mondo alla rovescia in cui i responsabili della pubblica istruzione si vergognano perché, stando ai numeri, la scuola, nonostante i tagli, adempie bene al suo compito, che è …

"La mitezza e i limiti della politica: un esempio", di Giorgio Napolitano

Debbo dire che mi era completamente sfuggita la pubblicazione, nel 2009, del libro di Mino Martinazzoli (con Annachiara Valle). Uno strano democristiano. D’altronde, l’autore di certo non aveva fatto nulla per promuovere quel suo libro di «ricordi» presentati, nel modo spoglio e riduttivo che gli era proprio, come «nient’altro che vaghe spigolature, ormai consumati nel loro tempo».L’ho letto e ne scrivo ora che Martinazzoli non c’è più, e ne scrivo non solo per colmare una mia disattenzione né solo per la stima e l’amicizia da cui fummo legati, ma perché mi ha fortemente colpito. E la ragione è presto detta: in questo libro si ritrova nella sua interezza e coerenza una figura singolare e rilevante di protagonista della vita pubblica italiana, e insieme una rappresentazione genuina, coraggiosa, non scontata, di due decenni cruciali, quelli nei quali si avviò a conclusione e si chiuse una intera fase storica dell’Italia repubblicana. Vengono messi a fuoco nel libro fatti ed episodi — anche per aspetti inediti — che Martinazzoli visse in prima persona; ed emergono i tratti di …

Il Nobel ai nuovi "cacciatori di microbi", di Eugenia Tognotti

C’è un libro, letto da bambino, che ha avuto una parte fondamentale nella scelta dell’immunologo Bruce Beutler – il più giovane dei tre scienziati insigniti ieri del premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina – di dedicarsi all’ambito di ricerca che lo ha portato a cercare «i guardiani della risposta immunitaria con cui l’uomo e altri animali si difendono contro l’attacco di batteri e altri microrganismi». Si tratta di un classico, «I cacciatori di microbi», pubblicato per la prima volta nel 1926 e scritto dal batteriologo statunitense, Paul de Kruif, il quale, attraverso le biografie scientifiche di undici scienziati – tra cui Lazzaro Spallanzani, Louis Pasteur, Robert Koch – ricostruisce l’epopea della batteriologia e le scoperte del ruolo dei germi nelle malattie infettive. L’interesse per i microbi e per il loro terrificante potere distruttivo – ha raccontato, qualche tempo fa, Beutler in un’intervista – riguardava, naturalmente, l’altra faccia della medaglia: la complessità e la straordinaria perfezione e bellezza del sistema immunitario, che si è evoluto per difenderci contro i microbi, ma non solo. Per …

L'ambiente sostenibile: il PD presenta il progetto Yasunì

Una sfida lanciata dai Paesi del Sud del mondo a quelli a capitalismo maturo sul futuro del pianeta. Intervista a Francesca D’Ulisse, Responsabile America Latina. Il 6 ottobre il Partito democratico presenterà, con il Ministro degli Esteri dell’Ecuador, il “progetto Yasunì”. Ci racconti di cosa si tratta? Il Progetto che presentiamo al PD è una interessante e concreta iniziativa nel segno della tutela ambientale. Ma non solo: è anche una sfida che è lanciata dai Paesi del Sud del mondo a quelli a capitalismo maturo sul futuro del pianeta. In estrema sintesi, il progetto prevede che l’Ecuador si impegni a NON sfruttare i giacimenti di petrolio scoperti nel territorio del Parco naturale Yasunì-ITT (tra gli 800 e i 900 milioni di barili di “oro nero”) in cambio della creazione di un fondo, alimentato dai contributi degli altri Paesi, per sostenere progetti a zero impatto ambientale e che facciano uso di energie pulite alternative. Si stima che il risparmio per la nostra atmosfera è equivalente a oltre 400 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Non mi …

"Gli investimenti crollano al Nord", di Gianni Trovati

La casa domina il cantiere condiviso fra manovra e federalismo intorno ai conti degli enti locali, ma non è da sola: tra i dossier che affollano i tavoli dei tecnici e della politica, e che saranno al centro del confronto con i sindaci per ricucire gli strappi provocati dalla manovra, ci sono anche i nodi della «virtuosità», che dovrebbe distribuire sconti ai migliori, e della Robin Tax, chiamata ad alleggerire il conto complessivo su Comuni, Province e Regioni. Tutte le biglie sono in movimento, e da come si fermeranno dipende la sorte di molti bilanci locali per il prossimo anno. Dal momento che i saldi sono “sacri”, il campo d’azione principale per chi vuol dare più spazio finanziario ai sindaci è quello delle entrate, con una sorta di scambio fra riduzione di risorse e maggiore autonomia fiscale. Una parte di questo scambio è già stata scritta nella manovra-bis, con l’anticipo al 2012 dello sblocco totale per l’addizionale Irpef, ma non è bastata ad abbassare la temperatura nel rapporto fra Governo e Comuni. Nasce da qui …