Anno: 2011

"Il lavoro domestico è soltanto un hobby", di Bruno Gambarotta

Sono finiti i bei tempi, quando c’era un solo tipo di famiglia e un solo tipo di cittadino italiano! Era un gioco da ragazzi allora compilare il questionario per il censimento. Adesso come ti muovi sbagli o perdi un pezzo per strada. Sono mutati pressoché tutti i ruoli, ma quello di suocero/a non solo permane ma si allarga. Infatti è «suocero/a dell’intestatario dell’alloggio anche il genitore (o coniuge del genitore) del convivente dell’intestatario». Perciò se io sono gay e convivo con il mio partner a casa di mio padre e della sua nuova moglie, lei, le piaccia o meno, è la suocera del mio compagno. Alla domanda sullo stato civile «devono rispondere tutte quelle persone che hanno contratto almeno un matrimonio. In caso di più matrimoni indicare la data dell’ultimo». (E’ impossibile ricordarseli tutti). Il censimento si propone di scattare un’istantanea dell’Italia il giorno 9 ottobre 2011. A quella data «le persone coniugate che non vivono più con il proprio coniuge devono barrare separato di fatto se è a causa di uno stato di crisi …

"Napolitano: Costituzione da consolidare", di Umberto Rosso

La Costituzione va «amata». E va «consolidata». Giorgio Napolitano invia un messaggio al sindaco di Marzabotto, nell´anniversario dell´eccidio nazifascista, e nel ricordo c´è però anche una lezione che vale per l´oggi. Soprattutto perché la polemica del centrodestra contro il Colle va avanti. Il giornale della Lega, la Padania, chiama alla rivolta la base del Carroccio («migliaia di messaggi contro il presidente della Repubblica che nega la storia») ma il fronte interno si spacca. Dopo l´ex sindaco di Treviso Gentilini, è il sindaco di Verona Tosi in un´intervista all´Unità a dar ragione al capo dello Stato: «Quando dice che la Costituzione impedisce la secessione dice la verità, se no crolla tutto, si va alla guerra civile. Non può essere il nostro obiettivo. La nostra via maestra resta il federalismo». Napolitano dunque, rievocando la strage di Marzabotto, ricorda che dalla Resistenza è nata la nostra Costituzione. Ovvero, quei valori e i principi fondamentali «cui si ispirarono quanti, sacrificando se stessi e la propria vita, hanno consegnato alle generazioni successive una Repubblica nuova e libera». Si deve a …

"Una generazione abbandonata. La vera priorità è recuperarla", di Bruno Ugolini

C’è qualcosa di stupefacente nelle parole (e nel le mancate scelte) del governo in carica. Mentre l’Italia rischia di precipitare nella bancarotta ci si ostina a non dire la verità al Paese, a diffondere ventate di ottimismo rassicurante. È successo nelle ultime ore quando il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, commentava, come un’importante notizia positiva, gli ultimi dati forniti dall’Istat sull’andamento dell’occupazione. C’è da rimanere trasecolati visto che quelle cifre gridavano, ad esempio, di una crescente emergenza precari. Il tasso di disoccupazione giovanile, secondo i dati in questo caso avvalora- ti dall’Eurostat, è tornato ad aumentare passando dal 27,5% al 27,6%. Lo stesso lieve aumento del numero dei lavoratori occupati che tanto esaltava il ministro (uno 0,8% pari a 191 mila unità dall’agosto 2010) era dovuto al fatto che la stragrande maggioranza dei nuovi ingressi nel mondo del lavoro era data da 106 mila nuovi rapporti precari. Il posto fisso e una certa sicurezza di poter godere di diritti e tutele, sono diventati una chimera. Il centrodestra emana decreti per distruggere lo Statuto dei lavoratori …

"Il pericolo del doppio populismo", di Nadia Urbinati

Le prime pagine dei maggiori quotidiani del mondo propongono ripetutamente immagini dell´aria di rivolta che si respira nelle capitali di quasi tutti i Paesi democratici mescolata a quella dei lacrimogeni. Uomini e donne ordinari sono da una parte della barricata; i guardiani dei loro rappresentanti dall´altra. Contestazioni e rivolte di cittadini democratici che si sono trovati poveri in poche settimane, senza casa da un giorno all´altro, o semplicemente esasperati per non essere ascoltati dai loro governi e parlamenti. È lecito e legittimo prendersela con chi mostra la faccia del potere politico, poiché il diritto di voto fa proprio questo: indica con nome e cognome chi deve occuparsi degli interessi generali e pretende che per grandi linee li faccia. Chi promette lavoro e crescita, chi promette “felicità” e benessere non può impunemente operare in modo da creare l´opposto. Dunque, se le sostanziali responsabilità del declino del sogno occidentale sono invisibili all´occhio dell´opinione, è giustificato che la contestazione prenda di mira le seconde file del potere, coloro che siedono nei parlamenti e nei governi nazionali, poiché ad …

"La tentazione di Silvio: una lista per l´antipolitica", di Claudio Tito

«Così non vinciamo. Il Pdl sembra già un partito vecchio. Serve un nuovo contenitore capace di convogliare l´antipolitica». L´idea che il 2012 sia l´anno delle elezioni anticipate sta aprendo una breccia anche a palazzo Chigi. Silvio Berlusconi se ne sta facendo una ragione. E un fattore determinante è rappresentato dal referendum elettorale. Che in primavera potrebbe scardinare il sistema di potere su cui è stato costruito negli ultimi cinque anni il centrodestra. Anche perché il suo principale alleato, la Lega, non può accettare una riforma elettorale che danneggi i piccoli e medi partiti. E così sulla scrivania del Cavaliere è improvvisamente comparso un dossier che aveva ostentatamente archiviato. Una cartellina dal titolo asettico: “Campagna elettorale”. La procedura è già stata messa in moto. Gli studi delle agenzie di sondaggi e i focus group hanno già prodotto i primi risultati. Con una parola chiave che ritorna come un refrain in ogni documento: “Antipolitica”. Il premier sa che l´umore del Paese sembra replicare quello del ´94. Le firme raccolte per cancellare il “Porcellum” ne sono un segnale. …

Napolitano, amare la Costituzione e rafforzare la cultura della legalità

«La Costituzione va amata e consolidata». Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato al Sindaco di Marzabotto, Romano Franchi, in occasione della celebrazione dell’anniversario dell’eccidio. «È un dovere per noi tutti – scrive Napolitano – perpetuare il ricordo di coloro che, combattendo nelle fila della Resistenza, restituirono all’Italia il bene supremo della libertà e della dignità nazionale. A loro si deve se l’Assemblea costituente potè approvare, grazie alla convergenza di forze politiche diverse, la nostra Carta fondamentale, in cui sono enunciati i valori e i principi fondamentali cui si ispirarono quanti, sacrificando se stessi e la propria vita hanno consegnato alle generazioni successive una repubblica nuova e libera: spetta a ciascuno di noi, in nome di quegli stessi principi, continuare ad amarla e consolidarla. In questo spirito e nel ricordo delle vittime dell’eccidio, rinnovo a tutti i familiari ed ai partecipanti alla cerimonia il mio commosso, partecipe saluto». Ai finanziari dice: «Diffondere a cultura della legalità» Il capo dello Stato ha anche inviato un messaggio al Presidente dell’Associazione Nazionale Finanzieri …

"Welfare, diritti sociali, utilità sociale. Solo parole, o un imperativo costituzionale ancora vincolante per il legislatore?", di Giovanna De Minico *

Welfare, diritti sociali, utilità sociale. Solo parole, o un imperativo costituzionale ancora vincolante per il legislatore? La dimensione solidaristica della nostra Repubblica, impegnata a compensare le diverse fortune iniziali delle persone, operava ora come limite alla ricerca egoistica del profitto (articolo 41 della Costituzione), ora come fine ultimo dell’uguaglianza sostanziale (articolo 3). Si pensi ai sussidi ai ragazzi capaci nello studio ma privi di mezzi per provvedervi o agli incentivi all’imprenditore per consentire ai lavoratori un’esistenza dignitosa. Esempi significativi di welfare che rischiano di diventare archeologia giuridica in seguito al disegno di legge di revisione costituzionale (AC 4144), che prevede la soppressione dell’utilità sociale, valvola compensativa della lucratività con le istanze sociali. Pertanto, la sua eliminazione farebbe arretrare le domande sociali rispetto alle aspettative di profitto dell’imprenditore. Questo disegno di legge giace presso la prima Commissione della Camera. I rischi per il welfare provengono, però, anche da altra fonte: precisamente, dall’annunciato disegno di revisione degli articoli 53, 81 e 119 della Costituzione. Questo atto, in nome della prevalenza del diritto europeo su quello interno, introduce …