Anno: 2011

Piove sui quadri di Brera "A rischio un Raffaello", di Anna Cirillo

I due milioni di euro provenienti dai biglietti oggi vengono riversati allo Stato. Il tetto del complesso di Brera, che copre Pinacoteca e biblioteca Braidense, deve essere rifatto da tempo ma finora i soldi non sono mai arrivati. E così è bastato un forte temporale l´11 giugno per mettere a rischio uno dei capolavori assoluti dell´arte, Lo sposalizio della Vergine di Raffaello, conservato nella Pinacoteca. Da una crepa l´acqua a fiotti si è riversata anche sulla parete interna della sala XXIV dove è collocato il dipinto, denuncia la Uil Beni e Attività Culturali, che ha documentato tutto con fotografie e un filmato. L´ennesima emergenza ha indotto anche il ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan a muoversi. «Ha disposto che al più presto siano trovati i finanziamenti necessari per la messa in sicurezza del tetto» ha riferito ieri il consigliere Franco Miracco. Aggiungendo l´intenzione «di portare a compimento la Grande Brera». Il quadro, che fortunatamente non ha preso una goccia d´acqua visto che era sistemato su una doppia parete a 40 centimetri di distanza dal muro …

"Coraggio, fate pagare le rendite e i ricchi patrimoni", di Rinaldo Gianola

A Berlusconi e a Tremonti non piace la parola “patrimoniale” perchè troppo di sinistra? Oppure l’imposta sui grandi patrimoni non è condivisibile dalla maggioranza di governo perchè è stata proposta nell’ultimo anno, con formulazioni diverse, da noti rivoluzionari come Pellegrino Capaldo, Giuliano Amato, Luigi Abete, Carlo De Benedetti? E se impiegassimo l’elegante definizione inventata da Francois Mitterand all’inizio degli anni Ottanta, quando introdusse in Francia l’«Imposta di solidarietà sul patrimonio», forse sarebbe più presentabile? Facciamo un accordo: non usiamo più il termine patrimoniale, che non piace al premier e ai milionari, che spaventa i ricconi con lo yacht e la Ferrari e alimenta diatribe quasi sempre inutili. Scegliete un nome meno minaccioso, ci pensi Tremonti sempre creativo quando bisogna inventarsi un neologismo (il suo “mercatismo” ha avuto un discreto successo sui giornali…), ma per favore chiedete un contributo significativo a chi sta meglio se oggi, come tutti concordano, bisogna salvare l’Italia. Possibile che in questo Paese malmesso, dove crescono le ingiustizie e le diseguaglianze, dove chi sta sopra guadagna sempre di più e chi sta …

"Il risveglio sul Titanic", di Massimo Giannini

Se quello che si sta consumando sotto i nostri occhi in questo agosto di tregenda non fosse un vero dramma, verrebbe da dire che siamo ancora una volta alle “comiche finali”. Un governo senza storia, guidato da un premier senza vergogna, insegue un obiettivo senza speranza. Ritrovare la forza di una politica e la dignità di una leadership, per imporre al Paese la cura dolorosa ma necessaria senza la quale c´è solo l´Apocalisse. Questo tentativo, continuamente inseguito e continuamente fallito, marchia a fuoco la via crucis degli incontri tra la risibile “armata berlusconiana” e le parti sociali. Li rende ogni volta velleitari, deludenti e dunque alla fine tragicamente dannosi. «Negli ultimi cinque giorni tutto è precipitato», sostiene preoccupato Gianni Letta. Peccato che il governo non se ne sia accorto. L´effetto della “scoperta” fatta dal plenipotenziario del Cavaliere è quanto meno surreale. Ricorda il ministro della Propaganda iracheno, che diceva davanti alle telecamere «We are in controll» mentre i tank americani sullo sfondo varcavano le porte di Bagdad. Qui la crisi ha varcato i confini dell´Italia …

"Regge il patto tra le parti sociali. Camusso: Ci prendono in giro", di Claudia Fusani

Separati in casa ma con un piano comune. Costretti al domicilio coatto da un governo che ostenta lunghi conclavi ma poi non decide, comunica a pezzetti e male; e dai mercati che continuano la loro aggressione speculativa. Le parti sociali al tavolo della crisi, dalla Confindustria alla ritrovata terna sindacale, dall’Abi agli artigiani e tutte le associazioni di categoria per un totale di 18 sigle, riescono a tenere un fronte unico e compatto quel patto sociale di obiettivi e intenti siglato un paio di settimane fa con il documento della discontinuità. Unità e compattezza che in questo momento spiazzano governo e maggioranza invece divisi e nervosi. E’ il dato politico più importante, l’unico costruttivo, di una giornata cominciata subito male in borsa e con grandi attese circa i risultati del tavolo governo- parti sociali convocato a palazzo Chigi alle cinque del pomeriggio. E che alla fine si è rivelata disastrosa, sia per le borse che per i risultati del cosiddetto tavolo. Il tavolo delle beffe, con 130invitati, tra cui mezzo governo, neppure una pietanza e …

"Equità ed efficacia: un'altra manovra è possibile", di Pier Paolo Barretta*

La facile rincorsa del governo alle modifiche costituzionali (addirittura due: gli articoli 41 e 81) sembra più dettata da un disperato tentativo di tappare la falla della diga con un dito, che da un vero disegno organico e un’idea di Stato. Tanto più quando, come nel caso dell’art. 41, la proposta di modifica entra ed esce dai cassetti a seconda del clima politico ed è riassunta in una formula (“tutto ciò che non è proibito è libero”) talmente ovvia da destare sospetti – o conferme – sul suo vero significato. E ciò vale anche per l’articolo 81. Una buona Costituzione (e la nostra lo è) non può essere scritta solo sull’onda dell’emergenza. Due falsi obiettivi, dunque, per distrarre dall’impatto che avrà sulle famiglie e i cittadini l’anticipo della manovra. L’anticipo del pareggio di bilancio al 2013 non stupisce, dopo la incauta decisione di Tremonti di collocarlo dopo le elezioni. I mercati vanno criticati e regolati, ma nemmeno provocati! Ed è ciò che, invece, è avvenuto con l’altra “furbata” di Tremonti, quando ha coperto, con i …

"P3, ecco tutti i guai del Pdl subdola rete di regali e favori", di Claudia Fusani

Non è una geometrica potenza di immediata percezione. Una di quella associazioni a delinquere di cui capisci subito forza e spessore. La P3 è subdola ed è questa la sua forza: riesce ad insinuarsi ovunque grazie all’invito al convegno in località di lusso, a cene e colazioni, regali di Natale e altri favori. Ovunque purché serva. L’obiettivo è sempre lo stesso: aumentare le rete di potere, assumere informazioni, condizionare decisioni a favore del gruppo. L’arricchimento è uno degli obiettivi ma non il più importante. Anzi, prevale su tutto il potere di controllo. Le sessantamila pagine depositate dall’aggiunto Capaldo e dal sostituto Sabelli ai difensori dei venti indagati raccontano questo lento ma progressivo insinuarsi nei meccanismi della vita pubblica per condizionarli, dalla nomina di un amministratore locale in Sardegna per garantirsi gli appalti per l’eolico, a quella di un magistrato in un ufficio che poi potrà tornare sempre utile; dall’inserimento dei candidati nelle liste fino a veri e propri condizionamenti nel funzionamento e nelle decisioni della giustizia ai massimi livelli, dalla Corte di Cassazione a quella …

Nel 2010 oltre 427 mila giovani hanno perso il posto di lavoro

Quasi il 20 % dei disoccupati sotto i 35 anni lavorava nel 2009 e circa il 60 % non ha più un’occupazione da oltre un anno. Nord e Centro in recupero, Sud senza alcun segno di ripresa. Mercato del lavoro ancora bloccato per i giovani nel nostro paese nel 2010. Quasi il 20 per cento dei disoccupati nel 2010 lavorava nel 2009, e circa il 60 per cento è disoccupato da più di un anno. E’ quanto emerge da una indagine di Datagiovani che sottolinea come le regioni del sud hanno reagito meglio alle dinamiche di involuzione, creando più posti di lavoro rispetto alla media nazionale e con una minore probabilità di perderli nel corso di un anno. Ma l’indice di evoluzione globale mostra come le regioni del Centro e parte del Nord, dopo un 2009 pessimo, stiano recuperando parte del terreno perso, mentre il sud non dà segni di ripresa. Il centro di ricerche mette il luce come quasi 2 giovani disoccupati su 10 lavoravano nel 2009. Si tratta di poco meno di 210mila …