Anno: 2011

"La manovra dei rinvii che inquieta i mercati", di Tito Boeri

Il divario fra il rendimento dei titoli di stato tedeschi e italiani è salito ieri fino a 226 punti base, un nuovo record dopo l´entrata del nostro Paese nell´euro. Negli ultimi 3 mesi il divario è salito di quasi 80 punti: protratto nel tempo, comporta una tassa di 12 miliardi. Una tassa sulle spalle del contribuente italiano a vantaggio soprattutto di investitori esteri. Se non vogliamo pagarla e magari vederci presentare un conto ancora più salato, abbiamo una strada obbligata da percorrere: essere credibili nel rispettare gli impegni di rientro del debito che abbiamo preso. Il nostro governo ha voluto nei mesi scorsi prendere impegni ancora più stringenti rispetto a quelli che ci venivano richiesti in Europa. Si è dato l´obiettivo ambiziosissimo di portare il bilancio in pareggio entro il 2014. Bastava per l´Europa un aggiustamento inferiore, di circa 15 miliardi in meno. Ma da allora tutti coloro che contribuiscono a formare le opinioni degli investitori (Ocse, Commissione europea, Fondo monetario, agenzie di rating) ci chiedono di chiarire come compieremo questo virtuosismo. E ogni ritardo …

Anna Finocchiaro e Dario Franceschini presentano mozione sulla gravissima difficolta' finanziaria delle autonomie territoriali

I gruppi del Pd di Camera e Senato hanno presentato una mozione sul tema della finanza locale per chiedere che la manovra economica sia coerente con i principi del federalismo fiscale. Di seguito il testo. Il Senato, premesso che le autonomie territoriali italiane, e in modo particolare i comuni, versano in una situazione di gravissima difficoltà finanziaria, evidenziata nella predisposizione dei bilanci preventivi per il 2011, con pesanti ripercussioni sui servizi forniti ai cittadini (nidi e scuole dell’infanzia, assistenza agli anziani e ai disabili, manutenzione strade, edifici e verde pubblico, polizia urbana), mentre altre forti difficoltà si annunciano per il 2012 visti i tagli già previsti; infatti la manovra triennale di finanza pubblica 2011-2013 (legge 30 luglio 2010, n. 122, di conversione con modificazioni del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78), recepita successivamente nella legge di stabilità per il 2011 (legge 13 dicembre 2010, n. 220) grava in modo del tutto sproporzionato su comuni, province e regioni. Essa prevede che su circa 40 miliardi di euro complessivi di riduzione delle spese correnti ben 22,4 miliardi …

Copyright, l´Agcom corregge il tiro "I siti Internet non verranno chiusi", di Ernesto Assante

Approvato il nuovo regolamento. Calabrò: eliminate le ambiguità Ma continuano a protestare Vita del Pd e Di Pietro. Per il leader idv occorre riformare l´Autorità. Un contrario e un astenuto. Prima del via libera finale, altri due mesi per eventuali modifiche. «Abbiamo messo a punto un testo attentamente riconsiderato, dal quale sono state eliminate ambiguità e possibili criticità, fugando qualsiasi dubbio sulla proporzionalità e sui limiti dei provvedimenti dell´Autorità e sul rapporto tra l´intervento amministrativo e i preminenti poteri dell´Autorità giudiziaria». Corrado Calabrò, presidente dell´Agcom, è soddisfatto dell´approvazione, ieri, della delibera sulla tutela del diritto d´autore in Internet. Il testo finale è più morbido del precedente, ma lo schema di regolamento approvato con il voto contrario di Nicola D´Angelo e l´astensione di Michele Lauria lascia ancora ampi margini di dubbio tra esperti e politici. Dubbi che tenderanno a crescere nei prossimi 60 giorni, nei quali è prevista la consultazione per eventuali ulteriori modifiche. Poi la delibera sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Nel nuovo testo, chi individua la presenza su un sito di un contenuto non …

Manovra sbagliata: non aiuta l`Italia non serve all`Europa", di Stefano Fassina

Oltre ad essere pesante adesso scopriamo che non onora nemmeno gli impegni presi con la Ue: gli effetti nel 2014 saranno pari a 25,4 miliardi, non 40 come indicato nel Def. E’ la manovra delle tre “i”: inadeguata, iniqua, irresponsabile. Pdl e Lega, sin dall`inizio della legislatura, hanno attuato la po- litica economica delle tre “i”. Ieri, è arrivato l`ultimo atto. E una manovra inadeguata, perché non affronta il problema di fondo dell`economia italiana: la stagnazione della produttività, la perdita di competitività e, quindi, la crescita anemica. È l`ennesimo atto di una storia senza futuro. Non si cimenta nella “battaglia del denominatore”, come scrive Mario Monti, nella sfida per alzare il Pil, fattore fondamentale per la sostenibilità del debito pubblico. Sono ancora una volta assenti le riforme strutturali, la politica industriale, gli investimenti. È un`assenza dovuta al groviglio di rendite alla base, da sempre, del consenso alla destra italiana. È un`assenza dovuta anche all`ideologia mercatista del ministro Tremonti, convinto nell`animo che lo Stato è criminogeno, nonostante le battute alla moda degli ultimi anni. È una …

"Incastrati dai diari. Sei all’ergastolo per 18 stragi naziste", di Andrea Pasqualetto

Il più giovane è Alfred Lühmann, 86 anni, taglialegna in pensione della Bassa Sassonia, all’epoca dei fatti caporale dell’esercito tedesco. Gli altri superano tutti quota novanta, dall’ufficiale Karl Hans Georg Winkler, poi medico primario a Norimberga, al sergente Karl Wilhelm Stark, dai sottotenenti Fritz Olberg e Ferdinand Osterhaus al tenente Erich Koeppe. Per il tribunale militare di Verona sono responsabili delle stragi naziste della Panzer Division «Hermann Göring» , il reparto speciale che nel marzo 1944, battendo in ritirata, mise a ferro e fuoco una ventina di paesi fra Toscana ed Emilia uccidendo circa 400 civili, compresi vecchi, donne e bambini. Nessuna attenuante: sei ergastoli. Assolti per non aver commesso il fatto solo Karl Friedrich Mess, vicecomandante della batteria antiaerea, e Herbert Wilke, comandante di plotone. La giustizia terrena chiude così un altro capitolo della storia nera d’Italia. Dopo Priebke, Hass, Kappler, Seifert, dopo i processi per lo sterminio delle Fosse Ardeatine, il lager di Bolzano, i massacri veneti del Padovano e del Vicentino, sono state dunque riscritte anche le terribili giornate dell’Appennino tosco-emiliano. Diciotto …

"Lo scandalo della Struttura Delta condizionare l´opinione pubblica e controllare tutta l´informazione", di Giuseppe D'Avanzo

Così Berlusconi ha ingannato gli italiani. Nel sistema pubblico televisivo, è stata all´opera – e nessuno può escludere che ancora lo sia, se solo si guarda al Tg1 – un sodalizio che al servizio di un uomo ha manipolato l´informazione. In Rai, nel sistema pubblico televisivo, è stata all´opera – e nessuno può escludere che ancora lo sia, se solo si guarda a quel che combina ogni sera il direttore del Tg1 – un sodalizio che, al servizio di un solo uomo, proprietario di Mediaset e capo del governo, ha manipolato l´informazione. Ha corrotto il linguaggio. Ha falsificato la realtà. Ha concordato l´agenda dell´attenzione pubblica con il network concorrente. Ha schedato, discriminato e danneggiato i discordi, ovunque fossero in quell´azienda: nelle redazioni, sul palcoscenico, tra i funzionari e dirigenti della Rai. Il manipolo di infedeli (li si può definire così? O come altro li si può definire?) ha tradito i più elementari principi di correttezza aziendale e, quel che più conta, ha ingannato i telespettatori, i cittadini, l´opinione pubblica. È questo inganno lo scandalo perché …

"I 17 anni che non cambiarono Berlusconi mentre nasceva una nuova società", di Corrado Stajano

Se diciassette anni ci sembran pochi. Berlusconi e il berlusconismo, regime o non regime. Forse è ora di cominciare a tirar le somme di questo tempo lungo. Adesso che l’aria sembra mutata e sulla scena è comparsa una nuova società, fatta di giovani anche, sepolti o finiti nelle catacombe, si temeva. Imbrigliati in un presente immiserito, senza un futuro, vogliosi di riprendersi la vita. Torniamo alle origini, si è sentito dire invece da fedeli seguaci del premier, nostalgici di anni per loro irripetibili. Ma come fu quel passato così rimpianto? Davvero fervido, diverso da un oggi che costringe chi non ha beni e lavoro a tirare a campare nel timore di quel che può accadere? La XII legislatura del Parlamento della Repubblica, quella della «discesa in campo» di Berlusconi, cominciò il 15 aprile 1994. Per il centrosinistra disunito fu una disfatta. L’inchiesta di «Mani pulite» aveva messo a nudo, dal 1992, la corruzione dei partiti e gli elettori scelsero allora l’uomo nuovo dell’antipolitica ritenendo probabilmente di completare con il loro voto la popolare opera di …