"La manovra dei rinvii che inquieta i mercati", di Tito Boeri
Il divario fra il rendimento dei titoli di stato tedeschi e italiani è salito ieri fino a 226 punti base, un nuovo record dopo l´entrata del nostro Paese nell´euro. Negli ultimi 3 mesi il divario è salito di quasi 80 punti: protratto nel tempo, comporta una tassa di 12 miliardi. Una tassa sulle spalle del contribuente italiano a vantaggio soprattutto di investitori esteri. Se non vogliamo pagarla e magari vederci presentare un conto ancora più salato, abbiamo una strada obbligata da percorrere: essere credibili nel rispettare gli impegni di rientro del debito che abbiamo preso. Il nostro governo ha voluto nei mesi scorsi prendere impegni ancora più stringenti rispetto a quelli che ci venivano richiesti in Europa. Si è dato l´obiettivo ambiziosissimo di portare il bilancio in pareggio entro il 2014. Bastava per l´Europa un aggiustamento inferiore, di circa 15 miliardi in meno. Ma da allora tutti coloro che contribuiscono a formare le opinioni degli investitori (Ocse, Commissione europea, Fondo monetario, agenzie di rating) ci chiedono di chiarire come compieremo questo virtuosismo. E ogni ritardo …
