Anno: 2011

"Governo, la grande recita", di Mario Calabresi

Da almeno un anno nella politica italiana esistono due universi paralleli: quello della realtà e quello della finzione. La realtà, così come la raccontano ministri, sottosegretari, senatori, deputati, faccendieri, lobbisti, manager delle grandi aziende e diplomatici di ogni nazionalità, è che il governo è paralizzato, il presidente del Consiglio totalmente assorbito dalle sue vicende personali e la maggioranza lacerata da rivalità, invidie e lotte di potere. La realtà però viene solo sussurrata: al telefono, nelle cene private o a margine degli incontri di lavoro. Da un anno capita di ascoltare esponenti di primo piano dello Stato e del governo ripetere che una stagione è finita, il Paese non più governato e che ormai si vive nella palude. E fin qui siamo all’analisi politica, poi si viene investiti da una serie di lamentele, sfoghi e pettegolezzi sul premier e sui suoi ministri che, al confronto, tutto quanto è stato letto sui giornali risulta perfino pallido e stinto. Al posto della realtà va in scena una grande rappresentazione, in cui appare una corte che ancora crede nell’invincibilità …

"Un problema di democrazia", di Ezio Mauro

Un potere ormai terrorizzato da se stesso, dagli scandali che mettono a nudo la sua debolezza, dal consenso in fuga, decide di alzare il ponte levatoio e chiudersi nel Palazzo assediato, separandosi dai cittadini. È questa la vera ragione della legge bavaglio che per la seconda volta Berlusconi vuole calare sulla stampa e sulle inchieste con la cancellazione delle intercettazioni telefoniche, impedendo ai magistrati di indagare sul crimine e ai cittadini di conoscere, di capire e di giudicare. È un´altra legge ad personam, costruita per proteggere il vertice del governo dall´inchiesta sulla P4, che infatti ieri il ministro Alfano ha attaccato come “irrilevante”, dimenticandosi di essere Guardasigilli: perché l´inchiesta svela il malaffare di una centrale governativa di potere occulto e piduista per condizionare le istituzioni, l´economia e la Rai, minacciando, promettendo e proteggendo. Un potere indebito, di fronte al quale si genuflettono incredibilmente ministri, grand commis e uomini di un falso establishment tarlato, incapace di autonomia e di dignità, valvassori che chiedono insieme protezione e libertà di saccheggio. Ma questa deviazione – ecco il punto …

"Caro Pd, il difficile viene ora", di Stefano Menichini

Pier Luigi Bersani vola oggi a Bruxelles, dove si ritroverà con vari leader europei che condividono almeno tre cose con lui: sono figli della vecchia socialdemocrazia; sono all’opposizione nei rispettivi paesi; hanno (alcuni, non molti) la speranza di tornare presto al governo. C’è un nesso fra questi tre fattori. La socialdemocrazia si è fatta sovrastare dalle destre che nel momento della frammentazione e della paura sociale hanno dato risposte populiste e di breve periodo, che ora arrivano quasi dappertutto a scadenza ma quasi ovunque vengono messe in crisi più da se stesse che dalla forza di proposte alternative e innovative. In diversi paesi d’Europa, infatti, la reazione della socialdemocrazia alla sconfitta è stata più che altro di ripiegamento sulle proprie costituencies tradizionali: in prima battuta per frenare l’emorragia elettorale intorno a sé; in prospettiva, nella speranza che il ritorno alle parole d’ordine della protezione potesse rassicurare società scosse dalla crisi e dall’insicurezza. Questa è stata anche la via di Bersani fino a ora. E sta funzionando, almeno quanto al primo obiettivo: avendo ereditato un partito …

Riduciamo i costi della politica

Il PD presenta un ordine del giorno per l’abolizione della pensione vitalizia dei parlamentari. Bersani: “Non intendo concedere nulla all’antipolitica ma rivendico una maggiore sobrietà per la politica italiana”. Sarà un ordine del giorno al bilancio interno di Montecitorio quello che il PD presenterà per i primi di luglio per abolire la pensione vitalizia dei parlamentari eletti a partire dalla prossima legislatura. Il testo, che avrà come primo firmatario il segretario Pier Luigi Bersani, mira ad equiparare i costi della politica italiana con quelli europei e tagliare molti dei 125 milioni che rappresentano il bilancio che è stato predisposto dai deputati questori per questo anno. A margine di una serie di incontri a Bruxelles, tra cui con il leader dei laburisti britannici Miliband, Bersani ha ribadito che l’Europa deve continuare ad essere punto di riferimento nel programma del Pd, anche quando rivendica “maggiore sobrietà” nei costi della politica. E quindi “no ai vitalizi dei parlamentari” che non esistono in nessun altro sistema politico europeo. La finanza deve pagare i costi della crisi e l’eccesso di …

Manovra: regioni disertano conferenze con Stato

I presidenti delle Regioni non parteciperanno alle Conferenze Stato-Regioni e Unificata previste per il pomeriggio. Lo ha appena comunicato ai giornalisti il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della Conferenza delle Regioni di stamane. “Abbiamo posto da tempo la richiesta di un incontro politico al governo affinché si concretizzino gli accordi che il governo ha fatto sul trasporto pubblico locale, il federalismo e il Patto per la salute: manca la seconda tranche di copertura del finanziamento per evitare di introdurre i ticket”, ha spiegato Errani. “Si è aperta poi – ha aggiunto – la discussione sulla manovra: tutti i livelli della Repubblica devono partecipare alla discussione e alla impostazione della manovra. Noi chiediamo di essere coinvolti istituzionalmente in un confronto che consenta alla Repubblica di fare delle politiche coerenti e sostenibili. A noi non interessano logiche politiche di nessun tipo, abbiamo dimostrato con la massima coerenza che siamo sempre disponibili a fare accordi e a portarli avanti coerentemente ma chiediamo altrettanta coerenza al governo, diversamente è difficile continuare il dialogo fattivo per …

Il sogno dei giovani del Valle "Un´altra cultura è possibile" di Curzio Maltese

La storica sala occupata dal 14 giugno da artisti precari e non per chiedere lavoro e nuove regole. Pago le bollette con la tv. Fare teatro è un lusso. Perchè i miei colleghi di Londra campano bene? Chiediamo di lavorare senza essere massacrati dalla burocrazia e senza dipendere dai politici. Da trent´anni dicono di chiudere gli enti inutili. L´hanno fatto solo con l´Eti che gestiva questa sala. Non si esce da qui solo con un evento ma faremo proposte per cambiare il sistema culturale In qualsiasi altro paese il destino del Teatro Valle di Roma sarebbe uno solo: monumento nazionale. Nell´Italia paradossale di Berlusconi il teatro più antico e bello della capitale può diventare o un mega ristorante oppure il luogo di una rivoluzione. Da nove giorni e nove notti qui va in scena la rivolta della cultura. Si sono fatti aprire col più italiano degli stratagemmi, una bella ragazza che fingeva di chiedere informazioni. Appena dentro, hanno blindato le uscite con catene e bastoni e spalancato il cuore del teatro a chiunque volesse partecipare. …

"Maxitagli in arrivo. Tremonti pensa all’Europa, non a Silvio", di Raffaella Cascioli

La distanza tra il premier, impegnato nell’aula della camera sulla verifica di maggioranza, e il ministro dell’economia Giulio Tremonti ieri non era solo quella che si poteva calcolare tra i banchi del governo. Il gelo, tra i due, era palpabile. Tremonti, seduto all’ultimo posto dei banchi del governo, spedirà oggi uno screditato Berlusconi al vertice europeo senza i dettagli della manovra da oltre 40 miliardi di euro. Il colloquio successivo – alla presenza del collega Calderoli – non è riuscito a riscaldare il gelido confronto tra i due. Tanto più che il bluff di queste ore del premier cadrà la prossima settimana quando si capiranno i sacrifici richiesti agli italiani in cambio di una promessa di riforma fiscale. Una riforma che, come già quella presentata nel 2003, sarà inserita in una delega definita dagli stessi parlamentari della maggioranza light. Sostanzialmente una dichiarazione d’intenti a futura memoria. Se Tremonti non ha gradito che il premier al senato avesse posto l’enfasi sul taglio delle tasse piuttosto che sulla manovra proprio mentre sui mercati la tensione sui debiti …