"La TV del potere sconfitta dal voto", di Nadia Urbinati
Tra i tanti significati che queste elezioni amministrative dall´esito felice suggeriscono a lettori attenti è la sconfitta del centralismo monopolistico del sistema di informazione e propaganda. Già da qualche anno gli scienziati sociali hanno messo in luce la relazione tra l´incremento di potere che i media online sono capaci di dare ai cittadini e il declino dei big media. Alcuni paralleli si possono tentare che diano il senso di questa considerazione sugli effetti politici della tecnologia informatica. La Tv via cavo è giunta in Italia qualche mese fa, vent´anni o giù di lì più tardi che negli altri Paesi occidentali (e non). E vent´anni di un´opinione diramata da monopoli televisivi hanno corrisposto, anno più anno meno, agli anni dell´egemonia di Berlusconi. Il ritardo tecnologico del nostro Paese non è stato casuale. Nemmeno casuale è, per converso, il nesso tra innovazione tecnologica e liberalizzazione delle opinioni. E, per fare un passo oltre, tra l´uso capillare della comunicazione tele-online negli anni più recenti (quella che ha portato Internet nelle nostre tasche) e la vittoria elettorale delle forze …
