Anno: 2011

"Fango sul Paese", di Ezio Mauro

C´è un primo ministro, nel vertice del G8 a Deauville, che utilizza il palcoscenico internazionale per danneggiare il suo Paese, vilipenderlo con i leader delle grandi democrazie mondiali, e presentarlo come uno Stato che è fuori dalle regole dell´Occidente, anzi in pericolo di dittatura. Quel premier ha evidentemente perso la testa. Sommerso dall´affanno per il suo destino, guidato dal sentimento dell´avventurista che si gioca ogni volta l´intera posta perché vive d´azzardo e colpi di mano, ha perduto anche il senso delle proporzioni, oltre che il comune buonsenso, di cui si vantava d´essere campione. Così abbiamo dovuto assistere alla scena penosa di un presidente del Consiglio vistosamente fuori posto e fuori luogo nel vertice dei Grandi (che chiede a Gheddafi di cessare le violenze sul suo popolo), prigioniero com´è della sua ossessione privata trasformata da anni in questione di Stato: e da ieri purtroppo anche in questione internazionale. Nell´imbarazzo di Merkel e Sarkozy, abbiamo visto quel leader di un Paese europeo correre da Barack Obama, per investirlo inopinatamente con il tema della sua presunta «riforma della …

"Presidente, tocca a Lei", di Stefano Menichini

Da Europa non abbiamo mai rivolto appelli al presidente della repubblica. Mai tirato per la giacca, mai sollecitato a interventi che andassero oltre le sue prerogative, mai preteso che dirimesse controversie politiche. Anzi, soprattutto negli ultimi tempi abbiamo dovuto notare come la gravità della crisi italiana forzasse Napolitano a fare e a dire fin troppo. Ora però siamo convinti che sabato a Varsavia – o già prima, forse già in queste ore – il capo dello stato debba interpretare il proprio compito più tipico di alto rappresentante del paese. C’è un vulnus gravissimo da sanare. C’è una dignità nazionale da ripristinare, davanti ai leader mondiali e in particolare davanti al presidente americano. Berlusconi – che ha già tradito le promesse agli italiani, e di questo gli elettori gli stanno presentando il conto – ieri ha tradito anche la Nazione: descritta a Obama come una dittatura, nel corso di un penoso imbarazzante agguato, col volto stravolto dall’ansia, le parole smozzicate di un disperato. A noi tocca di liberarci con la forza della democrazia e della politica …

"Tecnica di un massacro", di Adriano Sofri

Lo scavo nei genocidi contemporanei è la branca più specializzata dell´archeologia. A Srebrenica, occorre mettere insieme il 75 per cento del corpo identificato per dargli una singola sepoltura. Le parti incompiute finiscono nel cimitero comune. Ho chiesto al sindaco: a Srebrenica le persone di nazionalità musulmana sono oggi fra i duemila e i duemilacinquecento. Una piccolissima frazione, neanche il 10 per cento, di quanti erano prima del 1992. Una piccola frazione anche di quelli – ottomila, diecimila – che furono sterminati in quattro giorni nel luglio del 1995. È strana, una popolazione in cui i vivi sono così pochi rispetto ai morti, e i morti hanno tutti la stessa data. Erano 36 mila gli abitanti di Srebrenica nel 1991, molti di più in quell´estate del 1995, perché le Nazioni Unite l´avevano solennemente dichiarata “zona protetta” e vi si erano rifugiati gli sfollati dei paesi occupati dalle milizie di Ratko Mladic. Una stessa data per migliaia di morti, uno stesso nome di carnefice, uno che seppe fare le cose in grande. Naturalmente, vi diedero mano in …

"La scuola ha fame di una vera politica. Che oggi non c’è", di Francesca Puglisi

Il simbolico digiuno dei genitori a Bologna. Ancora una protesta per non perdere servizi essenziali. La scuola ha fame. E io digiuno con lei. Lo slogan scelto da genitori e docenti di Bologna che da alcuni giorni digiunano sotto l’Ufficio Scolastico Regionale, ha una sua forza icastica che bene descrive la situazione d’emergenza in cui versa la scuola. Ha fame di buona volontà e di politiche nazionali serie, e di risorse, perché il governo Pdl-Lega non ha fatto altro che sottrarre: via il tempo pieno, via le compresenze di insegnanti, via il sostegno, via i laboratori, via le certificazioni di sicurezza, via i progetti innovativi. L’obiettivo del governo Berlusconi è quello di ridurre la scuola pubblica italiana alla completa anoressia. E così non basta più che i genitori paghino la carta igienica, che si improvvisino imbianchini o muratori per sistemare le aule, ora debbono pagare ciò che la scuola dovrebbe garantire. A Milano da settembre i tagli della terza tranche, che incidono sull’organico di diritto, costringeranno i genitori a pagare di tasca propria una cooperativa …

"La stagione del disincanto", di Alberto Statera

Il “disincantamento”, per usare un termine di Max Weber, l´unico padre di qualcosa citato ieri da Emma Marcegaglia, è in fondo la cifra climatica che ha percorso l´assemblea della Confindustria ai tempi del rumoroso declino del premier-imprenditore, che lunedì prossimo potrebbe essere certificato nei ballottaggi dai risultati delle elezioni amministrative. Lontani i tempi in cui a Parma Silvio Berlusconi esclamava dinanzi a migliaia di imprenditori acclamanti: «Il vostro programma è il mio programma!». Nell´arco di dodici ore, il disincantamento si è quasi plasticamente materializzato in due distinti palcoscenici. Quello della Centrale Montemartini, il museo ex centrale elettrica dove martedì si è svolta la cena pre-assembleare di ottanta di imprenditori di primo piano con il premier, e la sala Santa Cecilia del Parco della Musica, dove ieri in tremila hanno ascoltato il canto del cigno della presidente uscente. Una musica che il predecessore Luca Cordero di Montezemolo, con il quale non sono mancate frizioni negli ultimi tre anni, considera una sorta di tardivo «copia e incolla» delle sue posizioni, prodromi della discesa in campo al suo …

"Marcegaglia: persi dieci anni. Scontro aperto con la FIAT", di Bianca Di Giovanni

L’Italia ha perso dieci anni : il Paese è fermo e la politica non fa nulla per uscire dalla palude. Anzi. Questa «Confindustria ha dovuto prendere atto che le priorità della politica erano altre». Emma Marcegaglia impernia la sua ultima prolusione all’Assemblea generale su un forte contrappunto tra imprese e sistema politico-amministrativo. E non solo. Anche su una strenua difesa della «sua» Confindustria, contro chi (leggi Marchionne) procede per strappi per farsi regole su misura. La politica di oggi è un elefante troppo lento per curare la malattia ormai endemica del Paese: la bassa crescita. Per questo la leader degli industriali, che entra oggi nel suo ultimo anno di mandato, chiede a gran voce più mercato, con le liberalizzazioni dei servizi locali e con un attacco frontale contro i referendum. E naturalmente chiede anche meno Stato, cioè meno spesa per welfare (grave in un momento di crisi anche sociale del paese) e pubblico impiego. Quanto ai partiti, la barra è in perfetto equilibrio. Né di qua, né di là. Ci sono «difficoltà nella maggioranza», ma …

Scuole insicure, l'emergenza continua. Verso la Conferenza Nazionale del PD sull’Edilizia Scolastica

21.000 è il numero di edifici scolastici ancora non a norma, oltre il 50% del totale. 10.000 di questi, dovrebbero essere abbattuti. Sono questi i numeri del rischio quotidiano per nove milioni di persone, tra studenti, docenti e personale, che ogni mattina varcano la soglia di una scuola italiana. E’ finito il tempo delle deroghe per adeguamenti e ristrutturazioni, il momento delle promesse di fondi, cantieri e piani straordinari, che s’incagliano a ogni passaggio burocratico per poi non vedere mai la luce. Cambiare la scuola italiana, renderla un luogo in cui si insegni bene e si impari meglio, non è proponibile senza affrontare la questione dalle fondamenta: la sicurezza degli edifici e anche l’adeguatezza delle strutture. Non è difficile, infatti, dare ragione a tutte le indagini internazionali: in un ambiente migliore, si impara di più. A partire dalla c.d. Legge Masini del 1996, i governi in carica hanno più volte cambiato le modalità di intervento, tolto e rimesso finanziamenti, coinvolto o estromesso le istituzioni locali. Dopo tante promesse e impegni solenni, il Governo ha fatto …