Anno: 2011

"La rivolta operaia contro la chiusura di Fincantieri", di Massimiliano Amato

A Castellammare di Stabia, dove si costruiscono navi dal 1783, hanno tirato giù dai piedistalli i busti di Vittorio Emanuele II e di Garibaldi custoditi in Municipio, dopo aver rovesciato armadi e dato fuoco a centinaia di delibere e atti amministrativi nel corso di una nottata da tregenda. Il sindaco Luigi Bobbio, dopo essere rimasto asserragliato per lunghe ore nel suo ufficio, parla apertamente di «infiltrazioni camorristiche » nella protesta. All’eroe dei due mondi non è stato risparmiato l’oltraggio estremo: la testa è stata ritrovata in un water. Sir Giovanni Edoardo Acton, primo ministro di Ferdinando IV di Borbone che realizzò il primo cantiere navale stabiese, sarebbe inorridito. A Genova si sono scontrati con i poliziotti: ci sono stati feriti da una parte e dall’altra durante un vero e proprio assalto alla prefettura con fumogeni, pietre, bottiglie di plastica e di vetro. Sulla Statale Sorrentina, l’unica arteria che collega la Penisola con il resto della provincia di Napoli, dalla tarda mattinata di ieri si circola a singhiozzo: i blocchi stradali vengono rimossi per pochi minuti …

"Le donne fotografate dall'Istat", di Roberta Agostini

Puntare sulle capacità femminili e sulle donne come risorsa per la crescita del paese, significa davvero costruire un’alternativa radicale al disastro rappresentato da questo governo e alla cultura politica che il centro destra esprime. I dati Istat resi noti nella giornata di ieri ci parlano di una crisi gravissima, che colpisce le imprese, le famiglie, le donne e i giovani. L’inerzia del governo è ormai lampante. Il centro destra ha alzato i toni della campagna elettorale fino ad arrivare alle ingiurie, agli insulti e alle menzogne perché con le grida pensa di coprire il proprio fallimento. Ma, oltre le grida, la verità del paese, sta nella fotografia dell’Istat: un numero enorme di donne costrette a lasciare il lavoro alla nascita del primo figlio, la pratica silenziosa delle dimissioni in bianco che colpisce oltre 800 mila lavoratrici, il rischio povertà di troppe famiglie italiane, 2 milioni di giovani che lasciano la scuola e che non lavorano, indici drammatici di disoccupazione, mancanza di libertà di scelta e di opportunità nella quale si traduce la debolezza del nostro …

Corte dei Conti e Istat dicono che il PD aveva ragione

Il rapporto del 2011 sulla finanza pubblica fotografa la crisi italiana. Impraticabile una riduzione delle tasse per il contenimento del debito pubblico. C’è la necessità di un pacchetto di riforme per la crescita economica del Paese. Ventura: “Altro che sanatorie territoriali. Servono immediatamente interventi sullo sviluppo”. “Si è verificata una perdita permanente di prodotto, calcolata a fine 2010 in 140 miliardi e prevista a crescere a 160 miliardi nel 2013”. A dirlo è la Corte dei Conti che nel rapporto 2011 sul coordinamento della finanza pubblica, conferma quelle stesse necessità di ripresa economica dell’Italia che il PD ha già proposto nel suo Piano Nazionale per le Riforme. I dati emersi nel rapporto della Corte dei Conti oltre alla fotografia dell’Italia scattata ieri dall’Istat dimostrano che ha ragione il PD nel dire che occorre avviare il risanamento del debito pubblico accompagnandolo con riforme per il rilancio dell’economia, la lotta al precariato, il sostegno dei redditi più bassi, la riforma fiscale e politiche per offrire un futuro per le nuove generazioni. In altre parole il programma contenuto …

"Eppure io dico: Non sparate sui test INVALSI", di Mario Simoni

Sono rimasto costernato da molte reazioni che ho letto da parte di studenti, docenti e persino qualche supposto intellettuale, sui test di valutazione Invalsi che si sono svolti due settimane fa nelle scuole italiane. Sto sperimentando in questi tempi l’ingiustizia del classismo del sistema scolastico inglese e mi sarei aspettato, lo dico con semplicità, una maggiore intelligenza e una maggiore cura nel discutere della nostra scuola. Le discussioni sui modi della valutazione, sul carico imposto ai docenti, sui suoi limiti (tutte le cose hanno i loro limiti), sono importanti e benvenute al fine di contribuire a migliorare le prove. Quello che è intollerabile è leggere della studentessa del liceo del centro di Roma che con fare pseudo rivoluzionario grida allo scandalo per le domande sulla vita privata, come quella che chiedeva se a casa lei avesse o meno una sua camera da letto privata. Una domanda del genere è fondamentale (assieme ad altre) per mettere insieme informazioni sul reddito e sulla posizione sociale, con i risultati dei test, per capire quanta influenza ha avuto la …

“Chiudere il tempo prolungato è miope e sbagliato”

L’on. Manuela Ghizzoni replica alle parole del dirigente scolastico provinciale Malaguti. Ecco la sua dichiarazione. «La decisione di cancellare il tempo prolungato, conseguenza dei tagli agli organici della scuola, rappresenta un errore politico e culturale frutto della miopia del Ministro Gelmini. Tutti gli indicatori suggeriscono di andare in direzione opposta, incrementando invece questo tipo di esperienza che rappresenta un supporto prezioso in grado di sostenere studenti nei processi di apprendimento e in una fascia d’età difficile e delicata. Abbiamo chiesto con un’interrogazione parlamentare quali iniziative intenda assumere il Ministro al fine di garantire quei modelli educativi che fanno della scuola pubblica modenese un modello di alta qualità, ma purtroppo le dichiarazioni del dirigente provinciale Malaguti confermano la volontà di scaricare sul mondo della scuola e sui giovani gli effetti delle scelte scellerate assunte dal Governo. Per la scuola media modenese, rispetto all’organico di fatto dell’anno scolastico 2010/2011, gli alunni crescono complessivamente di 421 unità, di cui 275 solo nelle classi prime, ma i posti assegnati in organico di diritto sono, rispetto all’organico di fatto dell’anno …

"Le centrocampiste del welfare", di Dario Di Vico

Del Rapporto annuale dell’Istat presentato ieri si possono fare due usi. Il primo è quasi scontato. Il presidente Enrico Giovannini, economista e statistico di rango, non ha usato i guanti di velluto e ci ha fornito una fotografia impietosa della situazione economica e sociale del Paese. La gallery dei dati Istat abbraccia un periodo di tempo sicuramente più lungo della legislatura in corso ma non c’è dubbio alcuno che quella raffica di numeri impallina, al netto della crisi, il governo in carica, concorre a rafforzare l’opinione che l’esecutivo guidato da Berlusconi sia pienamente responsabile dell’accresciuta vulnerabilità del Paese. Questo, dunque, è il primo utilizzo che si può fare del lavoro dell’Istat e l’opposizione ieri vi ha fatto ampiamente ricorso, incoraggiata nei suoi raid anche dagli imbarazzati commenti degli uomini di governo. Ma pagato il (quotidiano) tributo alla rissosità della vita politica italiana e alla contingenza elettorale, c’è un altro uso — diciamo economico-scientifico— che si può fare delle analisi e delle parole di Giovannini. Grazie all’autorevolezza dell’Istat e del suo presidente si può cominciare a …