Anno: 2011

"Gli indignati, un «contagio» che unisce l'Africa all'Europa", di Loretta Napoleoni

Nouriel Roubini, il celeberrimo economista che ha predetto la crisi del credito, sostiene che il debito privato, e cioè quello accumulato dalle banche perseguendo una politica del credito scellerata, si è trasformato in debito pubblico. Fin qui siamo tutti d’accordo. Roubini però aggiunge che le politiche perseguite dal Fondo Monetario e dall’Europa Unita per arginare la crisi del debito sovrano stanno trascinando l’Europa lungo una spirale recessiva pericolosissima. La formula dell’austerità – riduzione della spesa pubblica e dei salari per contenere il debito – in realtà lo ingigantisce poiché riduce il reddito e quindi il gettito fiscale, il consumo e l’occupazione. E dato che le economie europee sono legate a doppio filo dalla globalizzazione, questa contrazione potrebbe a lungo andare contaminare anche quelle più floride, come la Germania e la Francia. Invece di tirare la cinghia, l’Europa dovrebbe inventarsi un piano di salvataggio dell’economia alla Keynes, un’iniezione massiccia di denaro da far confluire nell’economia reale non in quella virtuale degli hedge funds. Mancano però in questo nostro mondo futurista, dove la tecnologia viaggia costantemente sulle …

"Omofobia, la legge che fa paura", di Irene Tinagli

In Italia un’aggressione motivata da questioni razziali o religiose è punita, come in tutti i Paesi occidentali, con un’aggravante specifica. Ma un’aggressione motivata da odio contro un diverso orientamento sessuale no. Aggravanti per questo tipo di violenza esistono in Germania, Francia, Spagna, Inghilterra o Svezia, ma non da noi. La legge che verrà discussa domani in Parlamento vorrebbe allineare l’Italia a questi Paesi, aggiungendo alle possibili cause di aggravante non solo l’orientamento sessuale ma anche l’età. Cosa significa? Non significa, come alcuni credono, che qualsiasi aggressione a gay sarà soggetta a una pena più grave, ma solo quelle motivate dall’odio verso il loro essere gay in quanto tali. Né significa che non si potranno esprimere idee contrarie all’omosessualità, perché il testo non istituisce il reato di incitamento all’odio omofobico (così come esiste per chi incita all’odio razziale o all’antisemitismo). Si tratta quindi di una legge più «blanda» rispetto, per esempio, a quella tedesca, che prevede anche il reato di incitamento all’omofobia. Ciò nonostante è un provvedimento oggetto di grande discussione e di un iter molto …

"L'estremista Golia e il David moderato", di Eugenio Scalfari

L’invasione televisiva di Berlusconi è un fatto vergognoso che si ripresenta ad ogni campagna elettorale, alla faccia della “par condicio” dietro la quale si riparano i berluschini. La novità di questa volta consiste – per quanto possiamo cogliere dalle prime reazioni del pubblico – nell´inefficacia del messaggio berlusconiano: è passato come acqua sul vetro. Se quello è lo strumento per rimontare la sconfitta subita dal centrodestra nel primo turno elettorale, tutto porta a ritenere che il risultato dei ballottaggi confermerà che il “tappo è saltato” e la fascinazione mediatica del Cavaliere di Arcore è ormai diventata una logora liturgia che non riesce più a sedurre i fedeli ormai in libera uscita. La domanda che a questo punto si pone riguarda la Lega, poiché la sconfitta del Pdl al primo turno elettorale ha scompaginato il leghismo altrettanto se non addirittura di più. Come si spiega questo fenomeno del tutto inatteso? Dipende da un parziale disimpegno di Bossi e dei suoi colonnelli? Da errori commessi soprattutto nella politica dell´immigrazione? Oppure anche nella Lega come nel Pdl, da …

"La corsa in rosa del chirurgo per sconfiggere il cancro al seno", colloquio con Riccardo Masetti* di Federica Fantozzi

Riccardo Masetti, direttore del dipartimento di chirurgia senologica del Policlinico Gemelli e presidente della branca italiana della Susan G. Komen Foundation, il maggiore ente no profit americano contro i tumori alla mammella, è la dimostrazione vivente che nella vita seguire la linea retta non paga. Figlio di un ammiraglio di Marina, a 12 anni viveva al limitare di un campo da golf a Washington e faceva il raccattapalle. A pagamento. A 17 anni era in piazza a Roma: «Era il ‘68. Il liceo Castelnuovo era il quartier generale di Potere Operaio e Lotta Continua. Ho fatto i moti studenteschi in grande spolvero. Ma da cane sciolto, senza legarmia nessun carro». A 19 anni, lasciando tutti di stucco, si iscrive all’Università Cattolica: «Meditavo se diventare medico o avvocato. Il primo concorso era in medicina. L’ho vinto ed è diventata la mia strada». Oggi, a 56 anni e con buona pace di predestinazione e sentieri segnati, Masetti organizza la Race For The Cure, maratona anti cancro con 53mila partecipanti. Le donne operate che vogliono offrire la loro …

"Il Gattopardo a cinque stelle", di Claudio Fava

Grillo dice di non essere di destra né di sinistra, di non volere la Moratti né Pisapia, di non votare De Magistris ma neanche Lettieri. È il trucco di sempre: attaccare tutti per non cambiare niente. Ci sono solo due politici in Italia, con un passato di brillanti intrattenitori (l’uno di piazze, l’altro di crocieristi) che pensano di dover esercitare il mestiere della politica in perfetta, onnipotente solitudine, senza mai incrociare le parole e la faccia con un avversario: sono Silvio Berlusconi e Beppe Grillo. Dei quali non si ricorda, negli ultimi dieci anni, un solo pubblico confronto (tv, teatro, strada) con qualcuno che non la pensi come loro. Ci sono stati solo due politici capaci di dire, senza tema di apparire ridicoli, «io non sono né di destra né di sinistra: io sono oltre». Uno era Charles De Gaulle (e forse qualche titolo lo aveva), l’altro è Beppe Grillo: sul suo blog, due giorni fa. E siccome le parole sono cosa seria, sempre sul blog, dopo averci comunicato che il suo movimento ha preso …

"Telecomizi di un leader stanco", di Michele Brambilla

Il Silvio Berlusconi che ieri è riapparso sulla scena dopo quattro giorni di silenzio è sembrato al tempo stesso un uomo potente e un uomo stanco. Potente perché ha dimostrato quasi ostentato – di disporre come nessun altro del principale mezzo di persuasione di massa: la televisione. E stanco perché stanca era la sua faccia, stanchi i suoi occhi cerchiati, stanche e vecchie soprattutto le sue parole, con quella ripetizione ossessiva del pericolo comunista. Bersani ha annunciato che protesterà contro l’autorità che controlla le comunicazioni, e c’è da capirlo. Il presidente del Consiglio ha parlato a reti praticamente unificate, diffondendo i suoi monologhi (faceva tenerezza sentire i conduttori dei tg che li chiamavano «interviste») senza alcun contraddittorio. Bersani ha parlato di Bielorussia ed è certamente un’esagerazione perché non siamo in Bielorussia e oggi ci saranno altri media a dare spazio a opinioni diverse da quelle del premier; però è un fatto che quella di ieri sera è parsa una prova di forza che assomiglia molto a una prova di prepotenza. Ma proprio per questo non …

"Portiamo Napoli fuori dal buio", di Marco Rossi Doria

Se De Magistris riesce a vincere ci sono le condizioni per dare battaglia al malaffare e far ripartire la città. Poi ci vorranno grandi energie e le migliori intelligenze per un grande cantiere aperto a tutti. Uscire dal buio, fare la speranza: è questo il fatto di questi giorni. La frase me la dice Gino, dal suo cellulare:«Non mi interessa la politica ma fuori dal buio sì». Non è uno studente universitario. È un ragazzino del mio quartiere che lavora in un bar. Ma ha la stessa voce dei ragazzi che hanno gridato durante l’inverno sui tetti e nelle vie. E che ora vanno a votare. Anche a Napoli c’è un vento nuovo. E se c’è una città che ne ha bisogno è Napoli. Il suo buio è stato ed è ancora fitto. La povertà e la disoccupazione hanno i tassi più alti del paese. Siamo ultimi per qualità di vita. Quasi centomila persone sono andate via. Questo governo e la destra c’entrano. Eccome. Ma in quasi venti anni di amministrazioni di centro- sinistra non …