Anno: 2011

"Ora spaliamo il fango e l'incultura", di Giuseppe Conte

Si piangono vite umane, prima di tutto. E una grande bellezza deturpata. Si accerteranno responsabilità e colpe. Si ripenserà, io spero, il rapporto che deve avere l’uomo con il territorio che lo circonda, con il Pianeta che lo ospita. Niente forse oggi è più importante di questo. Spalare via, con il fango, tutte le incrostazioni di avidità, di menefreghismo, di incultura. E riprendere a sperare in una Liguria all’altezza delle pagine dei poeti e degli scrittori che negli anni l’hanno cantata e amata. È incredibile la violenza istantanea con cui l’acqua e il fango cancellano la vita: dove scendono e rotolano loro, tutto si azzera. La loro potenza ha qualcosa di ineluttabile. Una moltitudine di auto rovina, carambola, precipita impazzita: si sentono voci umane che dai poggioli dei piani alti delle case si lasciano andare a esclamazioni di stupore terrorizzato e impotente, e persino a qualche: «basta!» come se l’acqua, il fango, la pioggia avessero orecchie e cuore come noi, e potessero ascoltarci. Tutta la Liguria, la sua immagine, la sua essenza, è stata colpita. …

«Via il governo e l’Italia ce la fa» Dalla piazza la sfida di Bersani, di Simone Collini

Oggi a San Giovanni la manifestazione del Pd: «Noi pilastro imprescindibile dell’alternativa». Ci sarà anche il segretario della Cgil Camusso. Al via una sottoscrizione per le zone alluvionate. «Con il cambiamento l’Italia ce la farà». Dal palco di San Giovanni oggi Pier Luigi Bersani lancerà parole «di fiducia», illustrando le proposte del suo partito per uscire dalla crisi e puntando a dimostrare non solo che un’alternativa al berlusconismo può già esserci, ma che il Pd ne è un «imprescindibile pilastro». Il leader dei Democratici sa che la prossima settimana si giocherà in Parlamento una partita decisiva, perché sembrano essersi create le condizioni per la caduta del governo ma anche perché a seconda di come si aprirà la crisi si capirà che direzione prenderà il dopo Berlusconi. E Bersani, che con Dario Franceschini sta valutando se presentare una mozione di sfiducia sia la mossa più conveniente per raggiungere l’obiettivo («certo, in un Paese normale non accadrebbe che in una situazione di crisi così grave si debba stare attaccati al voto di una o due persone»), sta …

"Il Ministro Bossi e la libertà di stampa", di Giovanni Valentini

Già condannato a otto mesi di reclusione con una sentenza passata in giudicato per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, e quindi tecnicamente pregiudicato, il ministro delle Riforme Umberto Bossi, leader della lega Nord, è stato successivamente condannato anche per vilipendio della bandiera italiana. Una volta, il 26 luglio 1997, con la raffinatezza che notoriamente gli è abituale, disse tra virgolette: “Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo”. Un´altra volta, il 14 settembre di quello stesso anno, invitò pubblicamente una signora che aveva esposto la bandiera su un balcone a “metterla nel cesso”. Nel primo caso, fu condannato a un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, ma poi la Cassazione lo condannò in via definitiva. Nel secondo caso, la Camera dei deputati non ha concesso l´autorizzazione a procedere nei confronti di Bossi; la Corte costituzionale ha annullato la delibera di insindacabilità parlamentare; poi la pena detentiva originariamente prevista per il reato d´opinione è stata derubricata in una pena pecuniaria e …

"Dimensionamento avanti tutta, anzi no", di RP da La Tecnica della Scuola

Il sottosegretario Giuseppe Pizza risponde alla Camera ad una interpellanza urgente del PD: “Convengo sulla necessità di procedere con tempi adeguati”. Verrà anche aperto un tavolo di confronto in Commissione Cultura. Al dimensionamento delle istituzioni scolastiche sembra non credere più nessuno, nemmeno il Ministero. L’ultimo stop arriva addirittura dal sottosegretario Giuseppe Pizza che nella giornata del 3 novembre ha risposto alla Camera ad una interpellanza urgente proposta da alcuni deputati del Partito democratico. “Chiediamo di sospendere l’applicazione di questa norma – ha detto l’onorevole Maria Coscia presentando l’interpellanza – e di aprire un tavolo di concertazione con le regioni e con la Conferenza unificata”. “Chiediamo insomma di aprire un tavolo di confronto serio – ha aggiunto Coscia – per vedere come procedere in modo ragionevole”. Inattesa la risposta del sottosegretario Giuseppe Pizza: “Convengo con l’onorevole interpellante che le operazioni relative ai piani di dimensionamento debbano essere svolte in tempi adeguati di consultazione tra i vari soggetti coinvolti, in modo da consentire che sui piani stessi venga raggiunta la più ampia condivisione possibile”. E ancora: “Vorrei …

"L'importanza della verità", di Adriano Prosperi

L´autunno italiano è triste, luttuoso, incerto. Gravano su di noi la maledizione della natura e l´irrisione del mondo intero. La lingua stessa sembra diventata di legno, equivoca, inservibile. Ma quando la usa il presidente della Repubblica tutti la capiscono. «Parliamoci chiaro, – dice oggi Giorgio Napolitano – nei confronti dell´Italia è insorta in Europa, e non solo in Europa, una grave crisi di fiducia. Dobbiamo esserne consapevoli e sentircene, più che feriti, spronati nel nostro orgoglio e nella nostra volontà di recupero». Dire la verità, dirla con chiarezza, con nettezza, in limpido italiano è il dovere d´ufficio che il capo dello Stato si è assunto. Oggi ne abbiamo avuto una nuova prova, tanto più importante quanto più amara è questa verità e più urgente la necessità che il Paese intero ne prenda coscienza. Da giorni, da anni, un altro uomo, uno che dice di governare l´Italia ma che è considerato da tutto il mondo un ostacolo alla credibilità di tutti noi come individui e come Paese, tenta di venderci la sua capacità di illusionista, mentre …

"Il punto di non ritorno", di Mario Calabresi

In altri tempi Silvio Berlusconi tornando dalla Costa Azzurra si sarebbe fermato a Genova, in altri tempi avrebbe speso un poco del suo tempo per mostrare attenzione verso una regione in cui le acque hanno ucciso 16 persone in meno di una settimana. Il nostro premier ogni giorno di più mostra di aver perso il contatto non solo con l’Italia ma anche con la realtà. C’è la moda passeggera di assaltare i titoli di Stato italiani», ha detto ieri alla conferenza stampa finale del G20, fingendo di non sapere che se i risparmiatori di tutto il mondo abbandonano o non comprano i nostri titoli è perché abbiamo un gigantesco problema di credibilità. Lo abbiamo dovuto sentire dalla viva voce del direttore del Fondo monetario Christine Lagarde, lo stesso organismo che insieme all’Unione europea dovrà monitorare i passi dell’attuazione della lettera con cui ci siamo impegnati al risanamento e al rilancio. Siamo sorvegliati speciali, ma anche di questo fingiamo di non accorgerci. Nella rappresentazione della realtà del Cavaliere in Italia «non c’è una forte crisi» e …

"I carnefici del territorio", di Carlo Petrini

Il 4 novembre 1966 l´Arno invase Firenze. Dopo 45 anni nulla è cambiato. Si resta sgomenti. L´Italia non regge più ore e giorni di pioggia. Muoiono persone, e anche una sarebbe troppo. Muoiono bambini. Non servono più gli allarmi se i sindaci non mettono in atto misure di prevenzione. Se il clima è cambiato, se a Genova in cinque minuti sono caduti 50 millimetri di acqua, dobbiamo cambiare anche noi. Altrimenti si continuerà a morire, nelle grandi città e nelle nostre case che crediamo sicure. A Genova il sindaco ha lasciato scuole e uffici aperti, e solo ieri sera ha proibito, per oggi, il traffico di auto. Troppo tardi. Oltre alla profonda tristezza, da lacrime agli occhi, si resta increduli nonostante lo si sia detto troppe volte. Si denunciano lo scellerato consumo di suolo libero, la cementificazione selvaggia, l´incuria cui sono sottoposti i terreni demaniali in svendita, i boschi, le coste e i suoli che un´agricoltura in crisi come non mai non riesce più a curare. Lo Stato da anni taglia fondi e personale per …