"Ora spaliamo il fango e l'incultura", di Giuseppe Conte
Si piangono vite umane, prima di tutto. E una grande bellezza deturpata. Si accerteranno responsabilità e colpe. Si ripenserà, io spero, il rapporto che deve avere l’uomo con il territorio che lo circonda, con il Pianeta che lo ospita. Niente forse oggi è più importante di questo. Spalare via, con il fango, tutte le incrostazioni di avidità, di menefreghismo, di incultura. E riprendere a sperare in una Liguria all’altezza delle pagine dei poeti e degli scrittori che negli anni l’hanno cantata e amata. È incredibile la violenza istantanea con cui l’acqua e il fango cancellano la vita: dove scendono e rotolano loro, tutto si azzera. La loro potenza ha qualcosa di ineluttabile. Una moltitudine di auto rovina, carambola, precipita impazzita: si sentono voci umane che dai poggioli dei piani alti delle case si lasciano andare a esclamazioni di stupore terrorizzato e impotente, e persino a qualche: «basta!» come se l’acqua, il fango, la pioggia avessero orecchie e cuore come noi, e potessero ascoltarci. Tutta la Liguria, la sua immagine, la sua essenza, è stata colpita. …