Anno: 2012

“India, la furia delle donne contro le violenze”, di Mariella Gramaglia

Sono furiosi, «impazienti» – come scrive eufemisticamente la cronista del Times of India – i cittadini e le cittadine di Nuova Delhi che manifestano in tutta la metropoli (e non solo) per una giovane donna che lotta fra la vita e la morte. E’ stata stuprata da un branco di sei aggressori su un autobus abusivo della capitale. I manifestanti sono così furiosi che i medici che avevano in cura la ragazza prima che venisse trasferita, hanno dovuto pregarli di allontanarsi dell’ospedale per non perdere la concentrazione. Così minacciosi che il Parlamento ha deciso di dedicare oggi un’altra seduta speciale alla vicenda. Qualcosa di nuovo è accaduto. La violenza contro le donne, endemica nel subcontinente, sta spezzando gli argini. E’ aumentata del 25% negli ultimi sei anni. La modernizzazione la rende più visibile, più simile a ciò che anche noi soffriamo. Le donne sfilano in corteo con i cartelli scritti a mano, in inglese, in hindi, in altre lingue locali: giù le mani dal nostro corpo – gridano, come in tutto il mondo. Gli uomini, …

“Il prete di Lerici attacca ancora: “Donne arroganti” poi chiede scusa”, di Marco Preve

Paese in piazza: “Va trasferito” E lui ai cronisti: ma siete gay? «Non volevo offendere nessuno ma finiamola con questa ipocrisia. Si sa che il maschio è violento e la donna non deve provocare». Don Piero Corsi è un marcantonio che l’abito talare rende ancor più imponente. Ha appena aperto il cancello elettrico di villa Carafatti, la casa di riposo per anziani di Lerici dove ha l’alloggio di servizio, e sta salendo sulla sua Fiat Multipla blu scuro. Don Piero buongiorno, possiamo parlare un momento del volantino? «Voi giornalisti siete bugiardi e strumentalizzate ogni cosa, altro che galera ci vorrebbe la pena di morte». Molte donne, si sono sentite offese dalle sue parole. «Siete voi che avete strumentalizzato le mie opinioni, ed è l’ennesima volta». Guardi che nessun giornalista controlla la sua bacheca, sono le sue parrocchiane che hanno telefonato ai giornali. «Allora diciamo le cose come stanno — don Piero lascia acceso il motore della Multipla ed esce dall’abitacolo — . La mia era soltanto un’opinione, non stavo svolgendo il mio compito leggendo o …

“Per la bellezza”, di Vittorio Emiliani

Ad ogni pioggia appena più forte mezza Italia viene giù facendo vittime e sottraendo ai nostri paesaggi parti bellissime. Ma la legge sulle Autorità di Distretto, voluta dalla UE, giace nei cassetti. Né fa passi avanti un piano (anche del lavoro, segretario Bersani, anche del lavoro!) per la “ricostruzione” di colline e montagne che franano, smottano, colano a valle. Poi c’è il flagello degli incendi a “cuocere” insieme boschi e terreni con incendiari prezzolati dagli inesausti speculatori. Ma i Vigili del Fuoco, amati dagli italiani per solerzia e cortesia, hanno mezzi e remunerazioni indecenti. Nei centri storici – finora per lo più conservati – si stanno insinuando politiche di demolizione/sostituzione, laddove gli edifici non sono vincolati dalle deboli Soprintendenze (a Roma dentro la medioevale, centralissima Tor Sanguigna hanno lasciato infilare una pizzeria). Il consumo di suolo divora zone agricole. Si invoca tanta edilizia, i Comuni tamponano le falle dei bilanci ordinari con gli oneri di urbanizzazione, e la gente muore, a Palermo o a Ischia, sotto il cemento abusivo. Il dolente catalogo potrebbe continuare. Tanto …

“Da stranieri in patria a nuova linfa per la società”, di Mario Calabresi

Sarà l’anno della cittadinanza. Sarà l’anno della cittadinanza per chi vive da troppo tempo nel limbo, per chi è cresciuto, ha giocato, studiato e sognato in un solo Paese ma ne è escluso, colpevole di essere nato fuori dai confini della Terra in cui vive e a cui sente di appartenere. I protagonisti del dibattito politico del 2013 saranno i bambini nati in Messico o in Guatemala arrivati piccolissimi negli Stati Uniti, o quelli con passaporto cinese, filippino, peruviano, marocchino o rumeno ma che sono nati in Italia, tifano per gli azzurri e sognano di vincere «X Factor». Dopo anni di dibattito acceso, che ha visto in prima fila il presidente Napolitano e la Chiesa, sembra arrivato il momento: se in Italia Bersani vincerà le elezioni il suo primo provvedimento sarà sulla cittadinanza perché «un figlio di immigrati nato qui e che studia qui è un italiano». Negli Stati Uniti Barack Obama ha riconquistato la Casa Bianca anche grazie alla promessa di dare sostanza al sogno, di approvare finalmente il «Dream Act», per regolarizzare i …

“Io, Pussy Riot prigioniera nel Gulag”, di Federico Varese

L’Arcipelago I detenuti avevano costruito qui fabbriche e miniere già negli Anni 30 Poi il modello si è esteso a tutta l’Urss Filo spinato Nella regione ci sono più prigioni che città o paesi. Il centro di Berezniki, gioiello di architettura stalinista, è opera dei carcerati Prigioniera Maria Alyokhina è stata condannata insieme all’altra Pussy Riot Nadezhda Tolokonnikova a due anni di carcere per la performance anti-putiniana nella cattedrale di Mosca Le ragazze sono state dichiarate colpevoli di «teppismo a sfondo religioso» Il lager Il campo di lavoro N°35 di Perm era riservato soprattutto ai detenuti politici e ai dissidenti che sfidavano il regime sovietico. È stato trasformato in un museo ma tanti altri campi penitenziari restano attivi nella regione di Perm Lo scrittore Varlam Shalamov (1907-1982) ha trascorso più di vent’anni nei Gulag staliniani e al confino siberiano. Ha raccontato questa esperienza nei «Racconti di Kolyma» Il criminologo Federico Varese è professore di criminologia a Oxford. Ha fatto ricerche sulla mafia russa a Perm negli anni ’90. Il suo ultimo libro è «Mafie in …

“Com’è vicina l’Africa sahariana”, di Roberto Saviano

Pochi se ne rendono conto, ma il Mali ha legami strettissimi con l’Europa. Da lì passano tonnellate di cocaina prodotta in Sudamerica e destinata ai nostri mercati. E i trafficanti trovano complicità addirittura nell’esercito. Dire che in Italia non ci si occupa di Africa e di Mali sarebbe un’affermazione impropria. Ottimi giornalisti informano i lettori italiani su cosa accade in luoghi che molti fanno addirittura fatica a localizzare. Le informazioni sono dettagliate, utilissime. Ma fino a che non se ne occupano le televisioni e il pubblico non si allarga, tutto rimarrà relegato a poche migliaia di utenti. E poi c’è la mia deformazione professionale, che mi sono abituato a chiamare così solo per essere meno fastidioso, per sentirmi meno solo e forse anche per non generare quella normale diffidenza che si prova verso chi sembra abbia solo cattive notizie da dare. QUANDO HO L’OCCASIONE, in tv cerco di raccontare anche altro, non solo traffici di droga e organizzazioni criminali. Ma la realtà è un mosaico complesso, fatto di informazioni che ci arrivano da ogni parte …

“Ora per fare ricerca bisogna pagare l’Imu”, di Gian Antonio Stella

La Città della Speranza di Padova nata con le donazioni dei cittadini, ha pagato 89.400 euro di Imu. Rubati alla ricerca. La cittadella è un miracolo della generosità di tanti italiani che 18 anni fa si tassarono per regalare al Policlinico un padiglione di Oncoematologia pediatrica. «C aro Gesù Bambino, perché chi combatte le leucemie dei bambini paga l’Imu?». Se i piccoli in cura alla Città della Speranza di Padova scrivessero questa letterina l’Italia farebbe una figuraccia planetaria. Pare pazzesco ma è così: la «Torre della ricerca» tirata su con le donazioni private di migliaia di cittadini ha dovuto pagare 89.400 euro. Rubati ai laboratori, ai ricercatori, ai progetti scientifici. Cosa sia la Città della Speranza i lettori del Corriere lo sanno. È un miracolo della generosità di tanti italiani che diciotto anni fa si tassarono per regalare al Policlinico di Padova, cioè al sistema sanitario pubblico che non riusciva a venire a capo di una ristrutturazione sempre più lenta e costosa, un intero padiglione di Oncoematologia pediatrica. Costruito, arredato e messo in funzione nel …