Anno: 2013

Bartali “Giusto tra le nazioni” l’ultima impresa del campione eroe, di Leonardo Coen

Ginettaccio aveva la lingua lunga, quando voleva, ed era uno che non le mandava a dire, anche col pubblico se la pigliava, se pensava d’aver ragione. Ma su quei dieci mesi passati sul filo del rasoio, ad evitare i posti di blocco dei nazifascisti, tra il settembre del 1943 e il giugno del 1944, è sempre stato una sfinge. Il campione del riserbo. Lo disse pure Indro Montanelli, toscanaccio come Bartali: «Il segreto della popolarità di Gino sta tutto nella sua reticenza». Ma aveva le sue buone ragioni, Bartali, da ieri “giusto tra le nazioni” come annunciato dal memoriale dello Yad Vashem. C’era un aspetto segreto della sua vita. Preferiva tenerlo per sé e per il suo confessore. Che poi, altri non era che l’arcivescovo di Firenze, Elia Angelo Dalla Chiesa, gran tifoso di ciclismo. L’aveva battezzato, e aveva celebrato il matrimonio con Adriana. Anzi, non c’era poi bisogno di confessare cosa aveva fatto in quei dieci misteriosi mesi: il cardinale sapeva già tutto. Perché era stato lui a coinvolgere Bartali: un giorno gli chiese …

Intervento del Presidente Napolitano alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2013-2014

L’aver accettato, nell’interesse del paese, la rielezione a Presidente della Repubblica mi permette – e mi fa molto piacere – di essere ancora qui con voi oggi e di parlare al mondo della scuola italiana. L’inizio dell’anno scolastico è, infatti, il momento e l’occasione migliore per rivolgere un augurio di buon lavoro agli insegnanti, al personale tecnico, a tutti coloro che sono impegnati nell’istruzione e per l’istruzione nella pubblica amministrazione e nella società civile. Do il benvenuto a tutte le autorità presenti. E rivolgo un saluto affettuoso a voi studenti di ogni età, ai vostri genitori e, lasciatemi aggiungere, ai vostri nonni. Non ho mai trascurato in questi anni di considerare l’istruzione a tutti i livelli uno dei pilastri e degli assi portanti della nostra società. E in questo momento dobbiamo rinnovare e rafforzare le potenzialità di sviluppo della società italiana. Non siamo ancora usciti dalla crisi finanziaria, economica, sociale che ha colpito così duramente negli ultimi anni il nostro paese, e gran parte del mondo, dagli Stati Uniti d’America all’Europa. Sono ancora tante le …

“Le università non sono aziende”, di Nadia Urbinati

Andando alla ricerca di un’aula di seminario agibile e sicura, il collega francese mi fece fare il giro dell’isolato spiegandomi che la Sorbona, gloriosa madre degli studi, si trova in uno stato pietoso poiché il governo ha da anni adottato una politica di “razionalizzazione” ovvero di tagli funzionali delle risorse agli atenei. Il risultato è che un’ala del palazzo storico della Sorbona è inagibile. La destinazione funzionale dei finanziamenti segue questa direzione: dall’Università alle “Grandes Ecoles”, le quali si consolidano nel patrimonio e nelle dotazioni alla ricerca con l’obiettivo di riconfermarsi il fiore all’occhiello della Francia, quell’immagine di eccellenza che il Paese porta nel mondo come carta d’identità. Tutto si fa per le istituzioni di eccellenza, mentre le università, quel reticolo di ricerca e di educazione che ha il compito di selezionare e formare, tra l’altro, anche i cervelli che dovrebbero poi concorrere all’accesso nelle grandi scuole. Questa storia non è per nulla eccezionale. È uno spaccato di quel che sta succedendo un poco dovunque in Europa (con le dovute proporzioni dettate dai budget nazionali …

“Meno tasse sul lavoro o sarà mobilitazione”, di Massimo Franchi

«Se la legge di Stabilità non scioglie il nodo della riduzione della tassazione per lavoratori e pensionati e della redistribuzione del reddito non si può che procedere con la mobilitazione unitaria ». In attesa, oramai da cinque giorni, di una convocazione a palazzo Chigi, Susanna Camusso rompe gli indugi e avverte il governo: la pazienza del sindacato è finita. Fatto il punto con il parlamentino Cgil nel Direttivo mattutino, il segretario generale della Cgil ribadisce la richiesta di un incontro con il premier Enrico Letta: «C’è già molto ritardo nel convocare le parti. Sollecitiamo il confronto. O la legge di Stabilità cambia passo o siamo destinati a declinare. Per usare un eufemismo sembra ci sia uno schema di galleggiamento e non ci si sta confrontando con il profilo del Paese e le esigenze dei cittadini – attacca Camusso – Non si aggredisce il nodo fondamentale: quello dell’ingiustizia nella distribuzione del reddito e della sovrabbondante tassazione sul lavoro dipendente e sulle pensioni». IL CASO SACCOMANNI L’attualità politica riporta alle minacce di dimissioni di Saccomanni, ma alla …

“Come si insegna ai ragazzi a non uccidere le donne”, di Maria Novella De Luca e Diego Longhin

Bambini a lezione di “rispetto tra i generi” per combattere omofobia, razzismo, e rifiutare sempre e comunque la violenza sulle donne. Contro il femminicidio parte dal comune di Torino il primo progetto istituzionale in Italia di “educazione alla differenza” nelle scuole. BAMBINI e ragazzi chiamati a capire e scoprire cosa vuole dire la parità tra i sessi. Perché di fronte alla tragedia del femminicidio, e di tutte le nuove forme di razzismo, è da loro che bisogna ricominciare. Nelle aule dei più piccoli e in quelle dei più grandi, in palestra, fuori dalle scuole, nei campetti di calcio, all’oratorio. In quell’età acerba in cui molto si scopre, molto si sperimenta, ma subito si sovrappongono giudizi, stereotipi. Così nelle scuole elementari di Torino si analizzeranno fiabe e cartoni animati, e alle medie si discuterà di Storia, ma partendo, finalmente, dal punto di vista femminile. Educazione sentimentale 2.0. Se a Torino le “lezioni di genere” salgono in cattedra, il movimento è in realtà più ampio, è fatto di genitori, insegnanti, educatori, che hanno deciso di reagire, preoccupati …

Spending review colpisce ancora la scuola: meno fondi per i libri alle famiglie in crisi”, di Salvo Intravaia

Il governo taglia i costi della politica regionale ma ci vanno di mezzo gli studenti meno abbienti. È un po’ difficile comprenderne le motivazioni, ma da quest’anno per gli alunni appartenenti alle famiglie che stentano ad arrivare a fine mese, comprare i libri di testo scolastici sarà un problema ancora più grosso dello scorso anno. Perché, mentre con una mano il governo assegna alle scuole 8 milioni di euro per l’acquisto di volumi in comodato d’uso, con l’altra ne taglia 50 che fino al 2012/2013 andavano a rimpinguare il capitolo di spesa che serviva per assegnare un contributo alle famiglie con figli alla scuola media o al superiore per l’acquisto dei libri scolastici. Contributo che viene assegnato ogni anno attraverso le regioni, in base al reddito familiare. Ma per quest’anno le risorse si sono praticamente dimezzate e il contributo medio per studente in difficoltà passa da 163 euro – con cui era possibile acquistare da 6 a 7 libri – ad appena 85 euro a testa, che bastano a malapena per tre libri al massimo. …

Plebiscito Merkel ma occhio ai “grillini”, di Gian Enrico Rusconi

A prima vista il risultato elettorale in Germania è paradossale. La supervittoria di Angela Merkel e del suo partito rende difficile quello che sembrava l’esito scontato del futuro governo: una coalizione tra democristiani e socialdemocratici, la classica Grosse Koalition. I numeri, una collaudata tradizione e un certo umore diffuso, tra il rassegnato e il rilassato, la lasciavano aspettare. Invece potrebbe non essere così. L’irritata battuta del leader della Spd, Peer Steinbrueck («Ora la palla è nel campo di Angela Merkel, lei deve trovarsi una maggioranza») è tutto un programma. Ma qui forse la parola«programma» non è fuori luogo. Infatti se Cdu e Spd dovessero sedersi attorno ad un tavolo per stilare un programma di governo comune, la trattativa potrebbe essere lunga e laboriosa. Ma guardiamo intanto il risultato complessivo delle elezioni. I due partiti popolari sono nettamente i più forti rispetto agli altri partiti diventati davvero «minori». Chi ha detto che i partiti tradizionali hanno fatto il loro tempo? Clamoroso, anche se prevedibile, è il tracollo dei liberali che da anni sostenevano una posizione aggressiva …