Anno: 2013

“Il nuovo dizionario della destra”, di Francesco Merlo

L’uso astuto e disonesto della lingua è il primo atto di ogni guerra. Dunque Berlusconi, che ha commesso il delitto, chiama «pacificazione » l’abolizione del castigo che è la guerra del delitto al diritto, l’esatto contrario della pace. E il voto del Parlamento, che è la massima espressione civile della democrazia, per Cicchitto è un «tribunale speciale» che, secondo Quagliarello, si trasforma esso stesso in «plotone di esecuzione». Attenzione, però, questa non è una guerra di parole ma sono parole di guerra. NON è la dialettica dei retori, non è l’eloquenza della difesa di Coppi contro i rigori dell’accusa del sostituto procuratore generale Antonio Mura, non sono le parole di Ghedini contro le parole della Boccassini, non è nemmeno la sapienza linguistica degli esperti in cavilli e in sfumature, ma è un’apertura di ostilità che fa saltare l’intero codice, è quel-l’offesa allo Stato che, lanciata da un ex premier, in altri tempi si sarebbe chiamata alto tradimento. E lo si capisce benissimo ricordando che «la soluzione politica» proprio ieri richiesta da Angelino Alfano a Enrico …

“Sulla scuola serve un cambio di passo”, di Pippo Frisone

Un cambio di passo. L’ha detto il premier Letta alla giornata d’apertura del Meeting di Rimini. Non è la prima volta che un politico pensi alla necessità d’un cambio di passo sulla scuola. Ma in che cosa consista questo cambiamento e, soprattutto, con quali risorse e con quali strumenti Letta non lo dice. Si, ha rivendicato d’aver finalmente sbloccato i fondi destinati all’edilizia scolastica. L’istruzione rimane per il premier uno dei temi più bistrattati e ancor più bistrattati sono quanti vi studiano e lavorano. E’ giusto non lasciare soli i nostri giovani . E’ doveroso lavorare perché abbiano le stesse opportunità dei loro coetanei in Europa. Parola di Letta. Forse sta qui la chiave di lettura di quel cambio di passo sulla scuola. Dare le stesse opportunità che gli altri giovani europei già hanno forse è più difficile che ridurre lo spread o il nostro debito pubblico . Ma quel cambio di passo può farlo oggi il governo delle larghe intese ? O meglio, esistono oggi le condizioni politiche e soprattutto economiche per un cambiamento …

“I debiti della Germania l’austerità della Merkel”, di Luciano Gallino

L’intervista concessa giorni fa dalla Cancelliera Merkel alla Frankfurter Allgemeine, apparsa anche su Repubblica, si presenta con due facce. La prima è quella di un manifesto elettorale, in vista della tornata di settembre. Angela Merkel è nota per saper interpretare come pochi altri politici le idee e gli umori del cittadino medio del suo paese. Che si possono così compendiare: noi lavoriamo sodo, sappiamo fare il nostro mestiere e amministriamo con cura il denaro pubblico e privato; quasi tutti gli altri, nella Ue, lavorano poco, sono degli incapaci e vivono al di sopra dei loro mezzi. La seconda faccia dell’intervista è una calorosa difesa delle politiche di austerità e delle riforme che la Cancelliera ha imposto ai Paesi Ue affinché risanino i bilanci pubblici e riducano i debiti. Ogni personaggio politico sceglie le strategie comunicative che crede ed è probabile che quelle di Angela Merkel le assicurino il terzo mandato consecutivo. Su di esse non c’è quindi nulla da dire. Ma la difesa strenua dell’austerità e il messaggio implicito nell’intervista “i Paesi Ue sono pieni …

“L’università ora parta dalla ricerca”, di Tullio Gregory

Dopo venti mesi di lavori, con l’esame di 184.920 contributi scientifici e l’impiego di circa 15.000 esperti, l’Anvur ha recentemente pubblicato il suo Rapporto sulla «valutazione della qualità della ricerca 2004-2010», relativa alle università italiane e altri enti di ricerca. Lavoro poderoso di oltre tremila pagine, irte di complessi algoritmi (sui quali attendiamo il giudizio degli esperti) presentato ora nelle sue tabelle essenziali e con brevi saggi introduttivi di autorevoli studiosi in un più agile volumetto del Corriere della sera. Il rapporto, pur presentato con molta apparente sicurezza («valutazione imparziale e oggettiva della ricerca») si viene arricchendo cautamente di osservazioni critiche sui limiti di una valutazione che applica parametri identici a realtà spesso assai diverse, non «infallibile», con notevole «incertezza statistica» come si legge nella presentazione del Rapporto finale che conferma la serietà dell’impegno dell’Anvur. Il quadro della ricerca che ne esce è assai variegato, con ovvie conferme di alcuni poli di eccellenza e di alcune note situazioni fortemente critiche, con una notevole divaricazione fra Nord e Sud; anche con sorprendenti scoperte di aree, università, …

“Nel ’93 fu la Lega a salvare Craxi. E se Grillo salvasse il Cav?”, di Sara Ventroni

Ogni giorno gli aruspici interrogano il volo dei falchi e delle colombe per decifrare la volontà di Silvio. Le previsioni hanno la durata e l’affidabilità dell’oroscopo giornaliero. Anche se le vie d’uscita sono poche, forse meno di due, le ipotesi in campo si squadernano come una teoria del caos dove tutto sembrerebbe possibile. Perfino un’imminente rielezione. In omaggio al nonsense di questo scorcio di cronaca patria, e per rispetto a Silvio Berlusconi, si tiene conto di tutte le variabili, anche le ipotetiche di terzo grado, con tediosissimi approfondimenti intorno alla bontà della legge Severino, per profilare scenari futuribili: dalle successioni dinastiche take-away, alla candidatura del Cavaliere per elezioni di novembre, come se Napolitano non aspettasse altro che sciogliere le Camere per l’estate di San Martino. In questa fuffa di previsioni, dove a ogni dichiarazione di un falco corrisponde un timore inespresso di una colomba di governo, forse tocca spostare lo sguardo sulla calotta di Montecitorio, oltre il dito e perfino oltre la luna: verso l’Empireo di quelle supernove, monadi luminescenti di una luce che mentre …

“Teoria e prassi dell’evasione”, di Ruggero Palladini

Diciassette miliardi e mezzo di redditi evasi da quasi cinquemila soggetti sono una bella cifra; rappresentano più di un punto di Pil. Mediamente si tratta di tre milioni e mezzo: cifra che fa capire come i cinquemila non siano solo idraulici o carrozzieri. Si tratta piuttosto di operatori che si servono di società (Srl o anche Spa) come paravento. Le società operano in nero (in parte se non del tutto) e vengono fatte risultare in perdita. I soggetti non fanno la dichiarazione dell’Irpef mentre, per quanto riguarda il loro patrimonio, si avvalgono, come dice il comunicato della Guardia di Finanza, di prestanomi. La teoria economica ha studiato il caso di un contribuente razionale ma completamente privo di scrupoli di carattere etico, mostrando che, se il contribuente ha un certo grado (anche non alto) di avversione al rischio, non si comporterà da evasore totale. I cinquemila contraddicono la teoria? Si tratta di soggetti irrazionali? Si direbbe di no, visto che ricorrono a stratagemmi di una qualche complessità per evadere. Più probabilmente si tratta di persone sicuramente …

“Resistere, l’ultima guerra del Cavaliere”, di Federico Geremicca

Il verbo scelto da Silvio Berlusconi per rassicurare il popolo del centrodestra intorno al suo futuro e alle sue intenzioni («Io resisto») ha un grande potere evocativo ed è foriero di una evidente suggestione: infatti, rimandando al drammatico «resistere, resistere, resistere» pronunciato da Borrelli nell’inverno di 11 anni fa, l’annuncio del Cavaliere fotografa un evidente capovolgimento delle posizioni (e dei rapporti di forza). E quasi si propone come la chiusura di un cerchio diabolico. I due orgogliosi annunci di resistenza rappresentano forse i momenti più cupi e aspri di uno scontro – quello tra il centrodestra e parte della magistratura – che condiziona da ormai due decenni la vita politica italiana: una sorta di Guerra dei Vent’anni dentro la quale, però, c’è un pezzo di storia di questo Paese e la parabola di un leader che ora si scopre solitario e senza successori. Non solo. Gli effetti di questa Guerra – ed i vizi seminati – si riverberano oggi sull’«affaire Berlusconi», trasformandolo in qualcosa di diverso da quel che semplicemente è: da caso giudiziario a …