Anno: 2013

“I costi dell’instabilità”, di Paolo Guerrieri

Se Berlusconi e il Pdl decideranno di incrociare le sorti dell’esecutivo con le vicende giudiziarie del loro leader non solo apriranno una crisi politica dagli sbocchi imprevedibili ma si accolleranno la responsabilità di soffocare sul nascere ogni possibile speranza di ripresa economica. Con riflessi pesantemente negativi per tutti i cittadini italiani e per l’intera area euro. La posta in gioco, dunque, è davvero alta. E non si tratta solo di timori ma pressoché di una certezza. La conferma viene da una rapida fotografia, innanzi tutto, della fase che stiamo attraversando. I dati sulla produzione industriale e sul Pil dell’eurozona nel secondo trimestre 2013 hanno mostrato un deciso miglioramento, dopo sei trimestri di contrazione, la più lunga fase recessiva del dopoguerra. Nulla di epocale s’intende, ma una significativa inversione di tendenza. Certo la strada di una possibile e vera uscita dalla crisi è ancora lunga e dipenderà anche dalle politiche che verranno abbinate alla timida ripresa che si va profilando. Una constatazione che vale ancor più per la nostra economia che ha registrato per ora solo …

“Dal Pd nessuna concessione a Silvio “Non siamo noi a doverlo salvare”, di Concetto Vecchio

«Se le richieste berlusconiane sono quelle di cui parlano, noi teniamo duro». Guglielmo Epifani usa queste parole, dopo il pranzo a palazzo Chigi con Enrico Letta. «La sintonia con il segretario è totale», confida il premier ai suoi. La profezia di Ugo Sposetti, secondo cui il Pd si sarebbe spaccato sulla condanna di Berlusconi, al momento non si è avverata. Il partito appare unito come mai era accaduto nel suo recente passato. Nessuna concessione è tollerata: né l’avallo al ricorso alla Consulta, né un lasciapassare sulla decadenza da senatore. Zero aperture sul voto al Senato, insomma. La sentenza Mediaset per una volta ha messo d’accordo il complicato arcipelago delle correnti, appianando faide e veleni. Per tutti valgono le parole di Paola De Micheli, la fedelissima di Letta: «Non possiamo risolvere noi i problemi del Cavaliere ». Il sì nella giunta per le elezioni è quindi la linea Maginot. L’unica disponibilità che viene ventilata è quella di concedere un po’ di tempo in più per la presentazione della memoria difensiva, se mai i berlusconiani lo chiederanno. …

“Il mondo rovesciato”, di Ezio Mauro

Come nelle epoche maledette, quando la politica diventa impostura, stiamo assistendo a un rovesciamento clamoroso del senso, a un sovvertimento della realtà. Il reato commesso da Berlusconi e sanzionato da tre gradi di giudizio è scomparso, nessuno chiede conto all’ex Premier del tesoro illegale di 270 milioni di euro costruito a danno della sua azienda e dei piccoli azionisti per giocare sporco nel campo della giustizia, della politica, dell’economia, alterando regole, concorrenza e mercato. Nel mondo alla rovescia in cui viviamo si chiede invece ad un soggetto politico – il Pd – e a due soggetti istituzionali (il Presidente del Consiglio e il Capo dello Stato) di compromettersi con la tragedia della destra, costretta a condividere in pubblico i crimini privati del suo leader. Compromettersi trovando un’uscita di sicurezza dalla condanna definitiva del Cavaliere, piegando il diritto, la separazione dei poteri e la Costituzione, cioè l’uguaglianza dei cittadini. E tutto questo con una minaccia quotidiana che dice così: la politica e le istituzioni sono talmente deboli che la disperazione conclusiva di Berlusconi può tenerle prigioniere, …

“C’è il via libera per le immissioni in ruolo: saranno assunti 11.268 docenti e 557 presidi”, di Salvo Intravaia

Il ministero dell’Economia dà l’ok alle immissioni in ruolo nella scuola: 11.268 docenti e 557 presidi. A comunicarlo sono gli stessi tecnici del dicastero dell’Istruzione in un incontro durante il quale sono stati illustrati ai sindacati criteri e numeri delle assunzioni che decorreranno dal prossimo primo settembre. Dopo tante polemiche, termina in questo modo l’attesa dei precari e dei vincitori dell’ultimo concorso a cattedra bandito lo scorso anno dopo 13 anni di attesa. Adesso la palla passa agli uffici periferici del ministero – gli ex provveditorati agli studi, ora Ambiti territoriali provinciali – che in pochissimi giorni dovranno organizzarsi per assegnare le cattedre ai neoassunti. I tempi, come hanno sottolineato a più riprese i sindacati, sono strettissimi. La normativa vigente impone infatti agli uffici scolastici regionali e provinciali di assegnare i posti entro il 31 agosto. In caso contrario, il posto andrà a un supplente e verrà attribuito al vincitore di concorso – o al precario inserito nella graduatoria ad esaurimento – soltanto l’anno successivo. Una beffa per chi aspetta da anni o si è …

“Solo tre mesi di tempo per l’esame europeo”, di Federico Fubini

Agosto non è mai stato un mese facile per i mercati in Italia, ma dopo due anni di recessione questa promette di essere l’estate più schizofrenica da tempo. Prima ancora che le tensioni nel governo deflagrassero, il Paese era già tirato in direzioni opposte. Gli ordini, la produzione industriale, la fiducia delle famiglie dall’inizio dell’estate hanno preso a salire, benché sempre a livelli bassi.Invece il credito delle banche al settore produttivo è sceso anche più in fretta del solito. La contrazione dei prestiti bancari alle imprese a giugno rispetto al mese prima è stata di otto miliardi, dopo un calo di quattro miliardi a maggio e tre in aprile. Anziché attenuarsi, la strozzatura si fa più forte proprio quando le aziende sembrano più disposte a investire per cambiare i macchinari o riempire i magazzini vuoti da anni. L’economia sembra muovere in una direzione, i flussi del credito vanno invece in quella opposta. E mentre l’Occidente ormai è spesso votato a quelle che gli addetti chiamano riprese “jobless”, senza posti di lavoro, una ripresa senza credito …

“Immissioni in ruolo, il Miur convoca i sindacati”, di Alessandro Giuliani

Il 20 agosto l’amministrazione centrale farà finalmente sapere se è stata accolta dal Mef la proposta delle 15mila assunzioni (11.500 docenti e 3.500 Ata). Nella convocazione, però, si parla solo di docenti: il timore è che anche quest’anno i posti di amministrativi, tecnici ed ausiliari possano essere “congelati”, sempre in attesa di capire il destino dei prof inidonei. Ci siamo. Con almeno una decina di giorni di ritardo rispetto al passato, il Miur ha convocato i sindacati per il 20 agosto alle 15,30: l’incontro servirà a comunicare gli esiti della richiesta formulata al ministero dell’Economia e delle Finanze di 15mila immissioni in ruolo (11.500 docenti e 3.500 Ata). La notizia è stata confermata dal ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrrozza, che rispondendo ai microfoni di RaiNews24 a proposito dell’allarme lanciato in questi giorni da sindacati e studenti per il ritardo nelle nomine degli insegnanti nelle scuole ha detto: “siamo al lavoro e domani (20 agosto n.d.r.) daremo l’informativa per l’immissione in ruolo dei docenti”. Va sottolineato che nella convocazione si parla solo di docenti. Speriamo di …

«Una crisi oggi significherebbe il caos», di Oreste Pivetta

Chiediamo al professor Giulio Sapelli, storico dell’economia e docente universitario, dell’Italia, del governo Letta, di Berlusconi e ci risponde a proposito dell’Europa e della crisi europea, anzi della «tristissima condizione europea», che vive nella sua dimensione quella «disgregazione molecolare del potere» che paralizza il nostro Paese, quel potere che una volta si chiudeva nell’arcipelago democristiano e nella compattezza di «forma classica socialdemocratica» del Pci, potere che non ha resistito a tangentopoli, alla globalizzazione, alla crisi, che fatica a ridisegnarsi dentro l’orizzonte basso dei guai giudiziari di Berlusconi e delle possibilità vie d’uscita. L’Europa, professor Sapelli: ne ha lungamente discusso il presidente della Repubblica nella videointervista per il meeting di Cl, il capo del governo ne ha fatto il centro del suo intervento a Rimini. Condivide le preoccupazioni e insieme le speranze di Napolitano e Letta? «Si deve capire, e mi pare che Napolitano e Letta non solo lo abbiano capito ma l’abbiano anche espresso con grande chiarezza, che in Europa sta la chiave per superare una crisi che è politica, non solo economica. Questa necessità …