Anno: 2013

“Il passo che manca per la ripresa”, di Franco Bruni

Enrico Letta celebra i primi cento giorni del suo governo documentando gli sforzi per far riprendere il Paese. Sforzi fatti, anche sulla scia del governo precedente, in una situazione politica difficilissima e in un quadro economico internazionale ancora debole. Giustamente il premier chiede fiducia e perseveranza per continuarli. Si diffonde l’idea che la congiuntura economica italiana stia smettendo di peggiorare. Un’idea supportata da dati aggregati e ufficiali, come l’andamento della produzione industriale, il cui lieve miglioramento, già avvertito da qualche settimana, è stato ora ufficializzato dall’Istat. Da tempo Saccomanni, che ieri ha detto di pensare che «la recessione sia finita», raccomanda di non sottovalutare l’effetto positivo dell’accelerazione dei pagamenti arretrati della Pubblica amministrazione. Miglioramenti risultano anche da evidenze meno ufficiali. Vanno bene numerose imprese, soprattutto nei settori dell’export di qualità, che stanno reagendo alle difficoltà degli ultimi anni con innovazione, ricerca, nuovo marketing, migliori relazioni con le organizzazioni sindacali. Con grande travaglio e attorno al triste serbatoio della disoccupazione, cambiano le imprese, la gente cambia mestieri, si adatta ai cambiamenti del mondo. Anche le banche, …

“L’Italia non mi ha voluto negli Usa batto il cancro”, di Eugenio Occorsio

Sono ore febbrili nel laboratorio di Antonio Iavarone alla Columbia University Medical School. Ha fatto il giro del mondo la notizia pubblicata da Nature Genetics che l’équipe guidata dal professore italiano ha realizzato una mappatura genetica completa del tumore al cervello, aprendo la strada alle terapie personalizzate. Un annuncio in grado di esaltare la comunità scientifica internazionale e di suscitare insperate aspettative per il terribile male. «Insieme con il tumore al pancreas, quello al cervello purtroppo è il più incurabile con un’aspettativa di vita media di non più di 15 mesi», spiega Iavarone. «Proprio di questo tumore mancava la mappa genetica. Ora stimiamo che il 15 per cento dei malati potrà curarsi selettivamente con farmaci già esistenti. Ecco la svolta». Ma il restante 85 per cento? «Qui scatta la corsa contro il tempo. Noi alla Columbia siamo ora in grado di realizzare in 24 ore una mappatura completa delle alterazioni genetiche in una cellula tumorale, l’operazione per intenderci che ha richiesto dieci anni di lavoro al team di Craig Venter quando tracciò la mappa del …

I 100 giorni di Letta: «Serve stabilità, voto ora sarebbe inutile», di Vladimiro Fruletti

Non ha nessuna intenzione di farsi logorare, come gli ha espressamente chiesto Epifani a nome di tutto il Pd, ma neppure di spingere il Paese sull’orlo del pericoloso precipizio dell’instabilità. Che il governo possa essere fatto saltare dalle mosse eversive del Pdl in difesa del proprio capo, Enrico Letta ne è perfettamente consapevole. Così come si rende conto del crescente disagio del Pd a rimanere in una convivenza forzata con una destra intenzionata ad aprire un nuovo scontro con la magistratura. E tuttavia il premier vede anche che una crisi al buio sarebbe davvero un grosso guaio per l’Italia. Perché aprirebbe le porte all’instabilità, rendendo inutili gli sforzi finora compiuti e vanificando quei primi segnali di ripresa registrati da diversi indicatori. Da una parte un’altra maggioranza forse numericamente sarebbe anche possibile, ma politicamente appare ardua visto che Grillo continua a tenere sbarrate le porte nei confronti del Pd. E dall’altra la strada dell’immediato ritorno alle urne sarebbe un rimedio forse peggiore del male. Perché con questa legge elettorale, è la convinzione di Letta (ma anche …

“Lasciate che gli stranieri vengano a noi”, di Stefano Lepri

Il governo non cade e l’agosto può trascorrere tranquillo, senza burrasche sui mercati finanziari. Però la tenue ripresa economica che si comincia a intravedere non ci porterà grande sollievo, se Enrico Letta e i suoi ministri continueranno settimana dopo settimana, mese dopo mese, ad essere paralizzati dai ricatti di una campagna elettorale permanente. La sfiducia tornerebbe a crescere, all’interno come all’estero. Non si può governare bene quando chi fa parte della maggioranza, invece di puntare su ciò che è realizzabile (in modo da rivendicare poi: «Per merito nostro sono state fatte cose buone») punta quasi soltanto su ciò che è irrealizzabile («Per colpa degli altri non si è concluso nulla»). Al di là della disordinata rissosità degli alleati-rivali, e delle loro divisioni interne, c’è un motivo di fondo per cui questo avviene. Purtroppo con una amministrazione pubblica nello stato in cui si trova, non fare è molto più facile che fare. E’ scarsa la capacità di prendere in breve tempo misure i cui risultati vengano percepiti dagli elettori. Lo vedono anche gli stranieri: alla nascita …

«Non esiste il salvacondotto deve lasciare il Parlamento», di Osvaldo Sabato

Il Pdl è a caccia di un salvacondotto parlamentare per Silvio Berlusconi. Ieri Renato Brunetta e Renato Schifani, capogruppo alla Camera e Senato, sono saliti al Quirinale per parlare con Giorgio Napolitano. «Non capisco in che cosa potrebbe consistere questo salvacondotto» commenta Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale. I legali dell’ex Cavaliere non pensano alla «grazia» bollata subito da Napolitano come «analfabetismo istituzionale», ma ad un differente atto di clemenza o al ritocco della Severino. O alla commutazione della pena da detentiva a pecuniaria. Quanto alla possibilità che Berlusconi resti senatore, dopo la condanna della Cassazione, il costituzionalista non ha dubbi: «Deve lasciare il Parlamento». Professore, la «grazia» all’ex premier è possibile? «Sul piano giuridico non è impossibile. È impensabile, perché sarebbe assurdo che si adottasse un provvedimento di questo genere all’indomani del passaggio in giudicato della sentenza di condanna e senza che sussistano quelle eccezionali ragioni umanitarie che stanno alla base dell’istituto della grazia, come ha detto la Corte Costituzionale nella sentenza n. 200 del 2006, né altre apprezzabili ragioni di interesse pubblico. …

Beni culturali, Ghizzoni “Ecco il testo della legge sulle professioni”

Chiuso il Comitato ristretto sulla proposta di legge di cui la deputata modenese è relatrice. E’ pronto il testo base della nuova legge che, modificando il Codice dei beni culturali e del paesaggio, dà riconoscimento giuridico a una vasta gamma di professionisti del settore. Oggi, infatti, si sono conclusi i lavori del Comitato ristretto, come conferma la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, relatrice della proposta di legge. “L’obiettivo – conferma l’on. Ghizzoni – è quello di approvare direttamente la proposta di legge in Commissione senza dover passare dall’Aula. E dare così al più presto una risposta a un mondo che, fondamentale per la tutela del nostro patrimonio artistico e culturale, fino ad ora, era confinato nell’indeterminatezza legislativa”. Ancora un passo avanti nell’iter legislativo della proposta di legge sulle professioni dei beni culturali di cui è relatrice la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, vicepresidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera. Attorno alla proposta di legge si è costruito un clima di assenso complessivo: con questo testo, infatti, si dà riconoscimento giuridico a …

“Beppe è coerente. Gli editorialisti si rassegnino

Per una volta che Grillo è coerente, e non è fraintendibile, non sarebbe il caso di non discutere almeno su questo? A leggere i giornali di questi giorni, a metà tra il sogno o i desiderata di qualche editorialista e di alcuni parlamentari, sembrerebbe esistere da qualche parte una qualsiasi dichiarazione di anche minima apertura di Beppe Grillo a qualsiasi forma di collaborazione con il Pd. Persino a me è venuto il dubbio, e vi assicuro, sono andato a cercare, in giro, ovunque. Ma proprio non ho trovato una sola riga di un solo post o di una sua dichiarazione in cui in forma anche lieve, almeno dal 2009, Grillo abbia dimostrato non dico una «apertura politica» ma la minima intenzione di collaborazione parlamentare nell’interesse del Paese. Questa forse è l’unica notizia e novità nel panorama politico italiano, mai nessuno per così tanto tempo è stato tanto coerente e ostinato – anche sbagliando, anche andando contro il proprio elettorato e il buon senso e anche solo l’immagine dell’interesse nazionale – nel dire no a qualsiasi …