“Un Paese si giudica da come tratta i ricchi”, di Mario Pirani
Siamo il paese delle favole ma non sempre è una buona cosa raccontarle ai bambini. I piccoli innocenti a forza di far domande, come è loro abitudine, possono accorgersi che quelle seducenti narrazioni non sono frutto della fantasia ma di una improvvida passione per la verità. In un caso o nell’altro questo disvelamento può provocare alterazioni di giudizio o esagerate reazioni in menti ancor vergini, vuoi risvegliando desideri smodati o avversità altrettanto incontrollate. In ogni modo lo specchio delle incaute brame questa volta non fornisce agli incuriositi fanciulli il ritratto dei più belli del reame ma quello dei più ricchi. In città e paesi dove ogni giorno si cerca di spiegare perché il papà guadagni sempre meno, la mamma abbia perso il posto ed il nonno si sia vista tagliata la pensione, fa un curioso effetto leggere (ma quale lettore di scarse risorse vi si dedica?) la miracolosa classifica dei cento supermanager che anche quest’anno si son visti lievitare gli introiti a livelli per taluni stratosferici e per altri di raro conforto. Ce lo racconta …