Anno: 2013

“Perché ridurre gli ordini di acquisto”, di Claudio Sardo

Il Parlamento è il luogo democratico dove si assumono le decisioni politiche più importanti per il Paese, comprese quelle che riguardano il modello di Difesa e le linee di ammodernamento della tecnostruttura militare. Non sempre è stato così, ma la legge 244 approvata nella passata legislatura ha rafforzato il ruolo delle Camere, pur in presenza di una crescente interdipendenza dei sistemi d’arma. La riunione di ieri del Consiglio supremo di Difesa ha aperto una polemica perché il suo comunicato finale si riferiva, in modo esplicito, a una recente decisione del Parlamento sugli F-35 (avviare un’«indagine conoscitiva» prima di deliberare l’acquisto di nuovi velivoli). Tuttavia, se l’intento era ribadire il carattere ormai definitivo dell’impegno italiano sul programma F-35, il bersaglio polemico non può essere soltanto la larga maggioranza della Camera che ha votato la mozione, ma ad essa va aggiunto il governo stesso, che ha dato parere favorevole e non ha fatto valere le prerogative ora rivendicate dal Consiglio supremo. Al di là della polemica, però, resta il groviglio di un dossier molto controverso, che rischia …

“La Ue premia l’Italia: più flessibilità nei conti”, di Andrea Bonanni

“Ce l’abbiamo fatta”. Con questo tweet il premier Letta ha commentato ieri l’annuncio della Commisione Ue che ha concesso più flessibilità ai Paesi virtuosi, tra cui l’Italia, a patto però che si rispetti il tetto del 3% nel rapporto deficit-Pil. La Commissione europea riconosce il margine di flessibilità nei bilanci pubblici conquistato dai Paesi che, come l’Italia, sono usciti dalla procedura per deficit eccessivo. E nello stesso tempo cerca di fissare dei «paletti», delle regole che vincolino il governo ad un utilizzo virtuoso dei fondi (non molti) che saranno resi disponibili. Ieri il presidente della Commissione Barroso ha annunciato al Parlamento europeo «la concessione di deviazioni temporanee dal percorso del deficit strutturale verso gli obiettivi di medio termine » per i Paesi che rispettano il patto di stabilità. Tradotto dal gergo eurocratico, significa che la Commissione, nell’esaminare i bilanci nazionali del 2013 e del 2014, è disposta ad accettare che i Paesi in recessione, o con una crescita molto debole, possano derogare dal vincolo del pareggio strutturale di bilancio per fare investimenti produttivi, sempre a …

“Sconfitta la filosofia dei patti separati”, di Umberto Romagnoli

Probabilmente, gli esperti diranno che quella pronunciata ieri appartiene alla categoria delle sentenze manipolativo-additive. Di sicuro, sancisce l’incostituzionalità dell’art. 19 dello statuto dei lavoratori «nella parte in cui», come si legge nella nota. «non prevede che la rappresentanza sindacale aziendale sia costituita nell’ambito di associazioni sindacali che, pur non firmatarie di contratti collettivi applicati nell’unità produttiva, abbiano comunque partecipato alla negoziazione relativa agli stressi contratti quali rappresentanti dei lavoratori dell’azienda». Insomma, il testo legislativo rimane invariato, ma d’ora in avanti sarà costituzionalmente obbligatorio leggerlo come se la sua capacità inclusiva fosse esplicitata. Per un giurista è imbarazzante commentare una pronuncia giurisdizionale senza averne letto il testo. Cionondimeno, questo è uno dei casi in cui ciò che conta, e fa notizia, è la decisione in sé. In effetti, l’art. 19 era stato utilizzato per negare alla Fiom il diritto di cittadinanza nel gruppo Fiat a mo’ di sanzione per la mancata sottoscrizione e, al tempo stesso, per blindare un mini-sistema relazionale nel quale l’escluso non può essere ammesso. Come è noto, dopo la modifica referendaria de11995 …

“Il guanto di ferro”, di Bernardo Valli

I gnerali hanno messo in riga la rissosa società politica egiziana. Un golpe? Ci assomiglia. Ma un golpe bianco perché se è stata impiegata la forza militare, l’obiettivo non sembra la presa del potere. Ritenendosi i depositari della sicurezza nazionale, i generali hanno promosso un’operazione che ha come fine di mettere attorno a un tavolo tutti i litigiosi avversari che paralizzano il paese con le loro dispute e la loro incapacità, e di costringerli a raggiungere un compromesso. Il generale Abdel Fattah el-Sissi, capo del Consiglio supremo delle Forze armate, si proporrebbe di ripristinare il processo democratico minato dall’inettitudine del presidente islamista, Mohammed Morsi, e dalle imponenti manifestazioni dell’opposizione che ne chiedevano le dimissioni. Di fronte al paese paralizzato, in preda a una crisi economica devastante, e alla minaccia di una guerra civile, il generale Sissi ha usato la maniera forte. Ha adottato uno stile da caserma. Non previsto dalla Costituzione ma iscritto nella tradizione egiziana dal 1952, da quando i colonnelli cacciarono re Faruk e proclamarono la repubblica. Da allora la società militare usufruisce …

Conti pubblici, più flessibilità per l’Italia. Ue, ok agli investimenti per la crescita”, da repubblica.it

La Commissione Ue “consentirà deviazioni temporanee dal raggiungimento dell’obiettivo di medio termine” che consentiranno spese “produttive”, cofinanziate da Bruxelles. Lo ha annunciato il presidente Josè Barroso. Oggi il commissario Olli Rehn scriverà ai ministri europei per spiegare il nuovo approccio. Giovannini: “Possibile intervento sostanzioso”. Più flessibilità per i bilanci dei Paesi con i conti in ordine, a cominciare dall’Italia. Lo ha deciso la Commissione europea. Esulta il presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta che su Twitter scrive: “Ce l’abbiamo fatta! La Commissione Ue annuncia ora ok a più flessibilità per i prossimi bilanci per i paesi come l’Italia con i conti in ordine”. Di fatto Bruxelles “consentirà deviazioni temporanee dal raggiungimento dell’obiettivo di medio termine” che permetteranno “investimenti pubblici produttivi”, cofinanziati dalla Ue ha spiegato il presidente Josè Barroso. Il deficit. Oggi il commissario agli Affari economici, Olli Rehn, scriverà ai ministri europei per spiegare il nuovo approccio. Tuttavia la Commissione Ue ha voluto sottolineare che il deficit “non può mai superare il 3%,” nemmeno con le nuove regole per gli investimenti pubblici”. Gli …

“Troppa ricerca, poca docenza. L’università deve rilanciare l’apprendimento dei ragazzi”, di Giovanni Scancarello

L’università deve tornare in cattedra. Secondo la commissione europea, non basta fare solo ricerca, ma bisogna restituire centralità all’insegnamento, troppo spesso relegato in second’ordine. È quanto riportato, nella relazione del gruppo di alto livello per la modernizzazione dell’istruzione superiore, presentata lo scorso 18 giugno a Bruxelles. L’istruzione superiore, vale a dire quella universitaria, pone giustamente al centro del proprio core business la ricerca, che però resta un fatto accessibile, alla fine, a pochi eletti. Per l’Europa si tratta di proseguire anche nel terziario l’apertura democratica all’istruzione che ha contraddistinto lo sviluppo della scuola secondaria di massa degli ultimi trent’anni. Per questo l’università deve prepararsi ad accogliere l’aumento della richiesta di accesso ai percorsi terziari di studio, in modo da proporsi nella prospettiva dell’aumento del numero dei laureati in Europa, atteso già con la strategia di Lisbona e rilanciato con Europa 2020. Il gruppo di alto livello, in cui partecipa anche l’italiano Alessandro Schiesaro, dell’Università La Sapienza di Roma, ha adottato 16 raccomandazioni, che rappresentano il risultato del confronto con gli stakeholder, con le associazioni professionali …

“Carrozza: per il sostegno stabilizzazione di 90 mila posti e nessun taglio”, da Tuttoscuola.com

Dopo la presentazione in Parlamento delle ‘Linee programmatiche’ del ministro Carrozza il 6 giugno scorso, vi era stata la critica di un sindacato per un presunto taglio di 11 mila posti di sostegno. Critica subito raccolta da un’associazione di consumatori che aveva attaccato il ministro per contrazione di posti a scapito di alunni con disabilità. Tuttoscuola aveva subito rilevato l’equivoco: il ministro intendeva stabilizzare in organico di diritto 90 mila posti, rispetto agli attuali 63 mila. Da questa operazione sarebbero rimasti esclusi circa 11 mila posti che avrebbero continuato a funzionare di fatto. Non un taglio di posti, bensì una notevole stabilizzazione (circa il 90% dei posti esistenti) con l’esclusione di 11 mila posti funzionanti di fatto. Auspicavamo un chiarimento da parte del ministro, ad evitare equivoci duri a morire. E il chiarimento – nel senso da noi interpretato – è venuto durante la replica del ministro in sede di Commissioni riunite della Camera e del Senato. Sono esattamente 101.272 gli insegnanti impiegati in attività di sostegno nell’a.s. 2012/2013, a fronte di 98.083 nell’anno precedente. …