"Meglio il lavoro del reddito garantito", di Bruno Ugolini
C’è un dibattito aperto sulla possibilità di attuare anche in Italia, com’è avvenuto in altri paesi, forme di reddito garantito. Alcuni parlano di «reddito minimo garantito », altri di «reddito di cittadinanza». Questa ultima formula (più costosa) è una delle bandiere innalzate dal movimento 5 Stelle. Enrico Letta ha risposto promettendo un reddito minimo ma riservato solo a famiglie bisognose con figli. Una scelta, ribadita ieri dalla viceministra alle Politiche Sociali Cecilia Guerra e che comporterebbe, secondo i primi calcoli, un costo pari a dieci miliardi. I sindacati in generale non hanno mai sposato proposte di questo tipo, salvo la Fiom-Cgil che per la manifestazione a Roma del 18 maggio propone, tra gli altri ambiziosi obiettivi, proprio il cosiddetto «reddito di cittadinanza». Lo scarso entusiasmo di Cgil, Cisl e Uil per queste forme di sostegno finanziario non deriva solo, come qualcuno ha scritto, dal fatto che una simile impostazione ridurrebbe il potere contrattuale dei sindacati delegando a un dispositivo di legge una tutela dei lavoratori. Ben altre motivazioni sono state avanzate, nel passato, ad esempio, …