Anno: 2013

"Imu: il Paese e la propaganda", di Ronny Marzocchi

Con la nomina di viceministri e sottosegretari si è chiusa la fase di formazione del nuovo governo e si è aperta quella delle scelte politiche, soprattutto in campo economico. Proprio ieri la Commissione europea diramava un quadro a tinte fosche per il nostro Paese. Rivedendo ulteriormente al ribasso le già scoraggianti stime di crescita per l’anno in corso. Con un’economia che ormai da tempo conosce solo la marcia indietro e con davanti agli occhi il dramma di milioni di persone senza reddito e senza prospettive, è davvero curioso che il dibattito pubblico sia monopolizzato dalla cancellazione dell’Imu. Certo, l’imposta sulla casa, così come tutte le tasse, è una gabella sgradevole e la sua introduzione in un contesto di forte crisi economica ha senza dubbio costituito un salasso per molte famiglie. Ma, rispetto ad altre forme di tassazione, l’Imu presenta almeno due vantaggi. Innanzitutto è molto difficile da evadere, per l’ovvio motivo che è difficile occultare case e terreni. A pagarla sono tutti, sia quelli che conducono una vita da onesti contribuenti sia quelli che abitualmente …

"Tre omicidi in poche ore. Il senso malato del mondo", di Sara Ventroni

Non ce la caveremo con un minuto di silenzio, in nome delle donne. Non ce la caveremo con una corona di fiori o un rosario di nomi sgranato come un bollettino di guerra. La trama è ormai prevedibile, come un format. Una liturgia quotidiana. E le pagine di cronaca nera non sono certo un anticipo di gloria. Qualcuno piange lacrime asciutte per Ilenia Leone diciannove anni strangolata a mani nude, con i vestiti da cuoca ancora addosso, calati sulle gambe. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato in un uliveto silenzioso, a Castagneto Carducci, vicino Livorno. Qualcuno piange per Alessandra Iacullo, trent’anni, accoltellata alla gola, ritrovata accanto al suo motorino, in un luogo desolato, tra Ostia e Acilia: la Riserva del Pantano. Periferie. Campagna. Alberi come testimoni muti. Oppure una camera da letto, un salotto, una cucina. La location non conta. È solo una variazione su tema. Lo sanno tutti che l’assassino ha le chiavi di casa. Lascia sempre le impronte, prima del delitto: centinaia di messaggi, telefonate. O qualche livido nero sul braccio. …

"La convenzione ad personam", di Massimo Giannini

La democrazia è limite. Per saperlo non c’è bisogno di aver letto Montesquieu. Perché non si abusi del potere, occorre un altro potere che lo possa arrestare. Il Ventennio di Berlusconi, purtroppo, è una storia di abusi di potere. Una seducente accumulazione di conflitti di interesse e di conflitti tra poteri dello Stato. Esecutivo contro giudiziario, attraverso l’uso strumentale del legislativo. Governo contro organi di garanzia, dal Quirinale alla Consulta. Basterebbe già questo, cioè la pura e semplice cronaca dei fatti di questi anni, per capire e giustificare l’ovvio. E cioè che affidare proprio al Cavaliere la presidenza della Convenzione per le riforme istituzionali e costituzionali è sommamente dissennato. Ha fatto bene Massimo D’Alema a dirlo per primo, in un’intervista al Corriere della Sera, parlando di una candidatura «non inammissibile», ma di una «forzatura inopportuna». E hanno fatto ancora meglio Stefano Fassina e Matteo Renzi a ribadirlo, in una dichiarazione al nostro giornale: «Ora non esageriamo: un conto è fare un governo con il Pdl perché non ci sono alternative, altro è dare la Convenzione …

"La Rete è lo specchio del nostro tempo", di Gianni Riotta

La rete siamo noi, la nostra vita globale è online, come persone e come cittadini. I nostri affetti più intimi sono su Facebook, il nostro lavoro appare su LinkedIn, le nostre foto non vanno nell’album come una volta ma su Instagram. Leggiamo online, scegliamo online i nostri viaggi, online si matura il dibattito politico e culturale. Dieci anni fa il mondo digitale ha cambiato la musica, cinque anni fa i giornali, presto toccherà alle università trasformarsi, programmi come i Moocs o Coursera costringeranno gli atenei a confrontarsi con l’istruzione via Internet. Papa Francesco è su Twitter, ieri la Cei si interrogava sull’evangelizzazione online in Italia con una relazione di Monsignor Pompili. Il finanziere e mecenate americano Warren Buffett arriva sui microblog di 140 caratteri, senza tweet non raggiunge ormai l’americano medio. La rete è specchio del nostro tempo, realtà del XXI secolo. Ci parla di libertà e oppressione, ci fa stampare merci con i printer tridimensionali, ci fa perdere posti di lavoro nei settori tradizionali. Nessuno sfugge al suo onnipresente network. Regolare il web sembra …

“Niente segni di ripresa per l’Italia ma il deficit è rimasto sotto il 3%”, di Andrea Bonanni

Il deficit pubblico italiano è tornato sotto il 3%. Ma per chiudere la procedura di infrazione aperta contro l’Italia, la Commissione vuole garanzie dal nuovo governo che le misure annunciate da Enrico Letta non incideranno sui saldi di bilancio. Anche perché il nostro debito pubblico continua ad ingigantirsi per effetto dello sblocco dei pagamenti della Pubblica amministrazione: arriverà al 131,4% del Pil quest’anno e al 132,2 nel 2014. Ma la priorità assoluta per il nostro Paese, secondo Bruxelles, è recuperare il deficit di competitività in modo da rilanciare le esportazioni, la crescita e l’occupazione. E’ questo il senso delle previsioni economiche di primavera, che il commissario per gli Affari economici Olli Rehn ha presentato ieri a Bruxelles, dipingendo il quadro di un’Europa ancora in recessione (-0,4 per l’eurozona nel 2013), che allenta la stretta del rigore ma che vede crescere sia la montagna del debito (dal 92 al 95%) sia quella, ancora più spaventosa, dei senza lavoro (dall’11,4 al 12,2%). Il Tesoro ha subito replicato a Bruxelles: «Il governo illustrerà prossimi giorni «le misure che …

"Bisogna uscire dall’austerità senza sbandare", di Stefano Lepri

Se c’è spazio per ridurre le tasse, prima tocchi a quelle sul lavoro. Bastava forse il buon senso ad arrivarci, ora ce lo raccomanda l’Ocse con corredo di analisi economiche. Perfino il nuovo Papa parla molto di lavoro. Invece la politica italiana rischia di portarci altrove. Se il lavoro manca, è anche perché le nostre imprese spendono molto per impiegare dipendenti ai quali in tasca arriva poco. L’Ocse ci avverte che lo svantaggio rispetto agli altri Paesi è maggiore proprio per i lavoratori a reddito più basso; a favore dei quali avevano già suggerito di intervenire i «saggi» nominati dal presidente della Repubblica. Nel discorso programmatico di Enrico Letta questo punto c’era. Ma l’impuntatura del Pdl, o forse di una parte del Pdl, sull’Imu, rischia di spingere verso un uso assai meno efficace delle poche risorse a disposizione. Tanto più che il voto amministrativo a Roma e altrove fra 3 settimane rende difficile agli altri partiti dire di no. Ragioni economiche consigliano casomai di alleggerire l’Imu sulle case più modeste, non di toglierla a tutti. …

"Pd, la sindrome del rigetto", di Gad Lerner

L’episodio di lotta di classe intrapresa nel Pd dai volontari del servizio d’ordine torinese, che al corteo del 1° maggio si sono rifiutati di garantire la tutela dei parlamentari, va al di là della dialettica base-vertice. I quadri più “fidati” della sinistra torinese – invitando i dirigenti a farsi proteggere dalla polizia anziché dalla struttura militante che in passato tutelò la sicurezza di personalità minacciate dai terroristi come Ugo Pecchioli e Luciano Violante, e che scortava Giorgio Amendola anche quando egli richiedeva “sacrifici senza contropartite” ai lavoratori – denunciano un’incompatibilità culturale senza precedenti: quasi che oggi esistessero non uno, ma due Partiti democratici. Mai prima d’ora avevano rotto una silenziosa disciplina. Si sono dichiarati al servizio dei lavoratori in corteo, ma non di chi dovrebbe rappresentarli. Hanno marciato con gli iscritti autonominatisi “Resistenti democratici” dietro a uno striscione inequivocabile: “No all’inciucio Pd-Pdl”; e con loro invocavano “Congresso libero e subito!”. Guai a confondere questi militanti del movimento operaio con gli antagonisti che issavano uno striscione recante l’effigie di Luigi Prieti, detestabile apologia della violenza armata. …