“Una Maastricht per la ricerca”, di Pietro Greco
«Una Maastricht per la ricerca». È il manifesto programmatico che hanno lanciato, giovedì scorso a Bruxelles, due europarlamentari italiani, Amalia Sartori presidente della Commissione industria, ricerca ed energia e Luigi Berlinguer, già ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca del governo italiano alla fine degli anni 90. La proposta non è nuova. E andrebbe rafforzata. Ma, oggi più che mai, ha un valore strategico. È una priorità assoluta. L’unica che può far ripartire l’economia creare nuovi posti di lavoro e puntare a uno sviluppo ecologicamente oltre che economicamente sostenibile. Viviamo – e non è un vezzo accademico ricordarlo – nell’era della conoscenza. In Italia pochi se ne sono accorti, ma ormai i due terzi della ricchezza prodotta nel mondo è ad alto contenuto di conoscenza aggiunto. Non c’è possibilità di crescita economica e neppure di «dolce decrescita» la prospettiva che ha (incredibilmente) proposto di recente per il nostro Paese un noto industriale senza ricerca, scientifica e umanistica, e senza innovazione. L’Europa o, almeno, parte di essa è l’area che più di ogni altra al mondo …