Anno: 2013

“Una Maastricht per la ricerca”, di Pietro Greco

«Una Maastricht per la ricerca». È il manifesto programmatico che hanno lanciato, giovedì scorso a Bruxelles, due europarlamentari italiani, Amalia Sartori presidente della Commissione industria, ricerca ed energia e Luigi Berlinguer, già ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca del governo italiano alla fine degli anni 90. La proposta non è nuova. E andrebbe rafforzata. Ma, oggi più che mai, ha un valore strategico. È una priorità assoluta. L’unica che può far ripartire l’economia creare nuovi posti di lavoro e puntare a uno sviluppo ecologicamente oltre che economicamente sostenibile. Viviamo – e non è un vezzo accademico ricordarlo – nell’era della conoscenza. In Italia pochi se ne sono accorti, ma ormai i due terzi della ricchezza prodotta nel mondo è ad alto contenuto di conoscenza aggiunto. Non c’è possibilità di crescita economica e neppure di «dolce decrescita» la prospettiva che ha (incredibilmente) proposto di recente per il nostro Paese un noto industriale senza ricerca, scientifica e umanistica, e senza innovazione. L’Europa o, almeno, parte di essa è l’area che più di ogni altra al mondo …

Stupro, Ghizzoni “Serve l’impegno della scuola e della comunità”

Il commento della vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera dei deputati. “Il ruolo della scuola è fondamentale e deve essere rafforzato, ma non si può delegare alla sola istituzione scolastica il cambiamento di una mentalità radicata, occorre che tutti gli adulti sentano la responsabilità di essere parte di una comunità educante”: lo afferma Manuela Ghizzoni, vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera dei deputati, in relazione alla gravissima aggressione di cui è rimasta vittima una 16enne modenese. “Risorse sono state stanziate per la formazione dei docenti nel decreto contro la violenza sulle donne appena varato – ricorda l’on. Ghizzoni – come Pd stiamo lavorando affinché anche nel decreto “L’istruzione riparte”, che abbiamo appena cominciato a discutere, vengano rafforzate le competenze del personale della scuola in materia di educazione all’affettività e contro gli stereotipi di genere”. Ecco la dichiarazione di Manuela Ghizzoni: «Siamo agghiacciati dalla gravità di quanto accaduto e nel contempo perplessi da quella che sembra essere una sorta di incapacità degli aggressori, ma anche degli altri giovani presenti, di valutare appieno il peso del reato …

“La Cassazione contro le norme sullo stalking: sbagliato il passo indietro sulla querela irrevocabile”, da ilsole24ore.it

La Cassazione boccia la legge sul femminicidio appena approvata (tra le polemiche) dal Parlamento. A non piacere è soprattutto la possibilità di ritirare la denuncia per stalking quando è relativa ad atti non gravi (a fronte di gravi minacce ripetute, ad esempio con armi, la querela diventa irrevocabile). Sbagliata la «parziale retromarcia» sull’irrevocabilità della querela. In una relazione firmata dal vice direttore Giorgio Fidelbo e redatta dal consigliere Luca Pistorelli, l’Ufficio del Massimario della Suprema Corte critica vari aspetti del decreto con le misure contro la violenza sulle donne definitivamente convertito in legge a metà ottobre, e in particolare l’irrevocabilità, uno dei punti qualificanti della prima versione del provvedimento. «Scelta che però ha avuto vita breve – fa notare la Cassazione – giacché la legge di conversione è nuovamente tornata sulla disposizione citata, cercando un compromesso tra le opposte esigenze di rispettare la libertà della vittima del reato e di garantirle una tutela effettiva contro il menzionato rischio di essere sottoposta ad indebite pressioni». Si è fatta così «una parziale retromarcia». ARTICOLI CORRELATI Sì definitivo …

«In Senato per dire ai politici: non strumentalizzate la ricerca», di Giovanni Caprara

«Che forza c’era in Rita Levi Montalcini, che entusiasmo per la scienza, che determinazione nelle sue idee». Elena Cattaneo, illustre ricercatrice e neosenatore, ricorda la grande scienziata con passione. «Se penso alla sua scoperta, sono ammirata perché nel suo tempo aveva davanti due sfide: il deserto della conoscenza nel quale si inoltrava e la solitudine in cui agiva, pensava, esplorava. Non era come oggi che con Internet è facile scambiare pareri, comunicare, vedere ciò che di nuovo continua a emergere. Immagino quali fatiche quotidiane deve aver affrontato per far fronte al desiderio inarrestabile della sua ricerca, delle idee che la sua mente coltivava in maniera inarrestabile. Esile nella figura ma che grande esempio per tutti noi». C’è un’ altra scienziata rimasta indelebile nei ricordi di Elena Cattaneo ed è Margherita Hack. Anche lei ci ha lasciato, come Rita Levi Montalcini, nei mesi scorsi creando un vuoto perché entrambe erano parte attiva della società oltre che della scienza. «Era un personaggio pluridimensionale — rammenta — non guardava solo le stelle ma condivideva senza sosta e grande …

“Qualcuno dica che quel gioco non è un gioco”, di Concita De Gregorio

È Come stare pomeriggi interi al telefono, a canzonare il tempo a prenderlo in contropiede e ingannarlo. Una ragazza di sedici anni è una persona a cui la vita deve ancora succedere e non lo sa, e ha un po’ paura e un po’ fretta, e molto desiderio che passi veloce il momento e che arrivi quello, alla meta dei diciotto, in cui “nessuno mi può obbligare, ora”. Io non lo so, nessuno lo sa tranne lei e quelli che erano lì, cosa è successo alla ragazzina di Modena che – dicono gli investigatori, i parenti, ora anche gli adulti che rivestono incarichi pubblici – una sera d’estate a una festa di compagni di scuola è stata violentata da cinque, sei, non è sicuro quanti amici. Amici, attenzione. Nessun livido, nessun graffio, nessun segno di violenza che segnali la sopraffazione fisica in senso proprio. Erano compagni di scuola. Alcuni maggiorenni da poco, varcata l’agognata meta dei diciotto, altri, almeno uno, no. Aveva bevuto lei, avevano bevuto probabilmente tutti perché come sa chi si guarda intorno …

“Se la destra non archivia il Cav”, di Michele Ciliberto

La Corte di Appello di Milano ha stabilito in due anni il periodo di interdizione di Silvio Berlusconi dai pubblici uffici. Questo, come recitava uno spot del governo di centrodestra alcuni anni fa, è un fatto, che si aggiunge ad altri due fatti: la condanna della Corte di Cassazione per frode fiscale; il voto di fiducia al governo Letta il 2 ottobre quando Berlusconi, in seguito alla presa di posizione dei ministri del Pdl, fu costretto a rimangiarsi la decisione di fare cadere l’esecutivo. In qualunque altro Paese si prenderebbe atto di questi fatti e si aprirebbe una nuova pagina nelle politiche del centrodestra italiano, chiudendo una stagione ventennale. Invece, come si vede dalle prime reazioni, i pretoriani di Berlusconi – anche quelli che se ne differenziano nel giudizio sul governo – hanno subito cominciato a parlare di persecuzione giudiziaria, di condanne ad personam, di agibilità politica che va comunque garantita al loro capo. È singolare ma non stupefacente, che in questa protesta si distinguano soprattutto le cosiddette colombe, quelli cioè che lo hanno «tradito» …

“Inesistente il welfare per le mamme”, di Luigina Venturelli

Non è certo per scarso spirito materno che le italiane fanno meno figli delle francesi, con un indice di natalità che non raggiunge la media di 1,4 figli per donna rispetto al 2 tondo tondo delle transalpine. Né è per un caso sfortunato che l’occupazione femminile in Italia non arriva nemmeno al 50%, di dodici punti più bassa della media europea e di oltre venti rispetto all’inavvicinabile Svezia. La causa principale a cui sono riconducibili queste pesanti carenze del nostro Paese – e, in ultima anali-i, la sua generale difficoltà ad uscire dalla crisi economica per agganciare la ripresa – è la scarsa spesa pubblica che lo Stato italiano destina alle mamme che lavorano. Secondo l’Osservatorio sull’imprenditoria femminile curato dall’Ufficio studi di Confartigianato – che verrà presentato domani a Roma, nel corso del- la 15esima Convention di Donne Impresa – la spesa pubblica per aiutare le don- ne a far nascere e crescere i figli è pari a 20,3 miliardi, pari all’1,3% del Pil e inferiore ben del 39,3% rispetto alla media dei 27 Paesi …