Anno: 2013

“Pd: cambiare su pensioni e cuneo Fassina pronto a dimettersi”, di Maria Zegarelli

Più critici rispetto alla legge di stabilità nel Pd sono i Giovani turchi e i renziani. Ma è il viceministro Stefano Fassina ad aprire un fronte di tensione tutta interna al Pd: ha scritto a Enrico Letta una lettera nella quale comunica di essere pronto a rimettere il proprio mandato se non ci sarà un chiarimento al suo rientro dagli States. Duro il viceministro per essere stato escluso da tutta la fase preparatoria del ddl stabilità e per non aver ricevuto, malgrado ripetute richieste, la documentazione. E in serata il segretario Pd, Guglielmo Epifani, parlando ai microfoni del Tg5, gli dà ragione: «Credo che lamenti una mancanza di collegialità e credo che abbia ragione». Nel merito del provvedimento del governo, poi, lo stesso segretario chiede cambiamenti, soprattutto per gli interventi che riguardano «la parte di popolazione che sta peggio». È lì, dice, che bisogna rimettere mano: «Su tutta la parte relativa al sociale: indicizzazione pensioni, fondi per i non autosufficienti, intervento per le disabilità… Abbiamo tutta la parte della popolazione che sta peggio alla quale …

“Gli studenti: una class action contro le classi-pollaio”, di Salvo Intravaia

Studenti contro le classi-pollaio e questa volta sono i singoli presidi a rischiare di persona. “Abbiamo lanciato una class actioncontro le classi-pollaio e stiamo pensando di denunciare i singoli capi d’istituto per una situazione che ci sembra ormai intollerabile”, dichiara Daniele Lanni, portavoce della Rete degli studenti medi. In questi giorni i ragazzi delle scuole superiori sono alle prese con il calcolo del numero massimo di alunni che, in base alle norme vigenti, può contenere l’aula dove svolgono giornalmente le lezioni. E le segnalazioni di aule fuori norma giunte all’indirizzo bastaclassipollaio@gmail. com predisposto dalla Rete degli studenti medi sono già tantissime. “Siamo stanchi – continua Lanni – di continuare a vivere nelle nostre scuole situazioni di questo tipo. Per questo abbiamo deciso di muoverci per vie legali, per denunciare il tema e accendere i riflettori sulle troppe situazioni di disagio che siamo costretti a vivere nelle nostre scuole”. “Allesuperiori – conclude il portavoce degli studenti – buona parte delle aule non rispetta le norme di sicurezza. La nostra campagna invita tutti gli studenti a controllare …

“Il tramonto di SuperMario che doveva salvare il Paese”, di Filippo Ceccarelli

Mario Monti o della dissipazione. Crudele è il destino dei salvatori della patria, chiamati a domare con successo lo spread e finiti vittime delle beghe para-condominiali di Scelta Civica. Passati dal garantire l’Italia con la cancelliera Merkel e ridotti a dolorosi zimbelli di un Cesa o di un Olivero. «Super Mario» avevano preso a chiamarlo anche a Strasburgo, e allora lui con ferma modestia: «No, no, solo Mario». Ventisette applausi alla presentazione del suo governo; e adesso un gelo imbarazzante ogni volta che il professore interviene al Senato, nemmeno il consenso pieno dei suoi, «un dilettante della politica» lo definiscono dopo avergli sfilato il partito, «la forza che ho ispirato e fondato», da sotto i piedi, come un tappeto, e addirittura ricevono felicitazioni per questo, ammirati bigliettini a sfondo cannibalico: «Complimenti, Pier, per come ti sei cucinato Monti». Sventuratissimo tecnocrate, e si cercherebbe qualcosa, una parola, un gesto, un qualche segno che possa illustrare questa caduta come un autentico dramma, ma invano. La vera tragedia del potere, in questi tempi di chiacchiere e visioni a …

“Aiuto, stanno finendo i soldi anche per i premi Nobel”, di Anais Ginori

Quando scrisse il suo testamento nel 1895, un anno prima di morire a Sanremo, Alfred Nobel si raccomandò: «Investimenti sicuri e senza rischio». Un secolo dopo, il tesoretto lasciato dal ricco chimico svedese è ancora nelle casseforti della fondazione di Stoccolma. Si tratta di 31 miliardi di corone dell’epoca, l’equivalente di 1,7 miliardi di corone attuali, quasi 194 milioni di euro. In tutti questi decenni, i ricavi finanziari del patrimonio di Nobel sono serviti a finanziare il lavoro di 829 laureati, personalità che si sono “distinte”, secondo il testamento, nella fisica, la chimica, la letteratura, la medicina, l’economia e la promozione della pace. Eppure la crisi bussa anche alla porta dei Nobel. A lanciare l’allarme è Lars Heikensten, ex governatore della banca centrale svedese che dal 2011 è alla guida dell’omonima fondazione. La gloriosa istituzione non è ancora in bancarotta, tutt’altro, però comincia a preoccuparsi di come salvare il suo patrimonio in un’epoca in cui le Borse crollano, i fondi di investimento prendono rischi sconsiderati, i titoli di Stato non sono più una garanzia, la …

“L’Unità e la speranza”, di Claudio Sardo

La crisi sociale semina sfiducia, talvolta disperazione, corrode il senso di appartenenza alla comunità, eppure centinaia di migliaia di donne, di uomini, di giovani continuano a offrire il loro impegno gratuito per aiutare chi ha bisogno. La scuola, la nostra principale risorsa per il futuro, è sfiancata dalle scarse risorse e da una trop- po lunga disattenzione, ma tantissimi insegnanti, in ogni angolo d’Italia, continuano a fare il loro dovere, a lavorare oltre l’orario contrattuale, promuovendo conoscenze e senso civico. L’illegalità e la criminalità occupano spazi inaccettabili del potere, dell’economia, del territorio, ma ci sono persone, associazioni, istituzioni che le combattono con coraggio, forti dei valori che sono alla base della nostra Carta costituzionale. E si potrebbe continuare elencando i conflitti aperti tra le paure diffuse e le speranze incomprimibili, tra le sopraffazioni e la voglia di combatterle: i lavoratori che lottano perché non venga dilapidato il patrimonio produttivo, gli imprenditori che sfidano i conti drammatici della crisi tenendo aperte le loro aziende e innovando, le donne che si battono non solo per difendere la …

“Brunetta, missione compiuta Rai colpita e affondata”, di Curzio Maltese

Missione compiuta, soldato Brunetta. Con l’attacco a freddo sullo stipendio di Fazio, utile anche a non rispondere a una questione seria (Alitalia), Renato Brunetta è riuscito a bloccare i contratti Rai con Maurizio Crozza e Roberto Benigni. Vale a dire, il meglio che la televisione italiana riesce a esprimere fra tanta spazzatura. AMediaset possono festeggiare. In questi giorni si firmano i contratti pubblicitari e l’assenza di due campioni di ascolti come Benigni e Crozza dai palinsesti della concorrenza è una bella notizia per le tv di Berlusconi. Una delle poche. Le reti Mediaset se la passano piuttosto male e continuano a collezionare flop di ascolti, nonostante lo strenuo sforzo di abbassare il livello dell’offerta, ultimo esempio Radio Belva. S’intende che i soldi di Fazio sono tanti e si può, anzi si deve discutere gli ingaggi calcistici della tv pubblica e una strana politica di appalti. Nel nostro piccolo noi lo facciamo dalla fine degli anni Ottanta. Al tempo, per dire, Brunetta era consigliere economico dei governi Craxi, i peggiori dissipatori di denaro pubblico della storia, …

“Evoluzione, si cambia discendiamo tutti dalla stessa specie”, di Marco Cattaneo

Prima un albero, poi un cespuglio e adesso un ramoscello striminzito. Potrebbe essere questa l’ultima versione della metafora che descrive il cammino dell’evoluzione umana. Come riferisce un articolo su Science, infatti, David Lordkipanidze e i suoi colleghi che studiano i preziosi fossili umani di Dmanisi, in Georgia, risalenti a un milione e 800.000 anni fa, hanno avanzato una proposta che stravolgerebbe tutto lo schema della nostra evoluzione, almeno negli ultimi tre milioni di anni. Secondo l’idea del cespuglio avanzata da Stephen Jay Gould, il modello più accreditato dell’evoluzione umana vuole che molte specie siano convissute, lungo i 5-7 milioni di anni in cui ci siamo separati dalla linea evolutiva degli scimpanzé. In particolare, a partire da circa tre milioni di anni fa sarebbero stati presenti, più o meno contemporaneamente, tre nostri parenti, Homo habilis, H. rudolfensis e H. ergaster, vissuti tutti in Africa. A cui poco dopo, per i tempi dell’evoluzione, si sarebbe aggiunto Homo erectus. Erano state le notevoli differenze morfologiche dei fossili più antichi, scoperti in luoghi distanti e attribuiti a epoche diverse, …