È singolare (ma pensandoci bene forse no) che associazioni e forum nati spontaneamente dalle donne imprenditrici, manager e quadri d’impresa, e ormai accreditati da anni, abbiamo cambiato il proprio linguaggio. E dalla protesta, ben motivata, sulle disparità che mantenevano e mantengono le donne al di fuori dei board siano passati al coraggio: coraggio di investire, di comunicare, di migliorare il welfare aziendale e di studiare da se stessi quali “pratiche invisibili” tendono a rendere molte aziende incapaci di tutelare quel quadro medio, la donna intorno ai 40 anni, e magari con un figlio, che potrebbe rivelarsi così utile per loro. In effetti, “Il coraggio per crescere” è il titolo del loro terzo Forum nazionale in programma domani 19 novembre alla Luiss di Roma, sottotitolo “L’Italia che ce la fa”. Senza imprese coraggiose, non potranno esserci soffitti di cristallo che crollano, insomma. Lo spiega bene Claudia Parzani, presidente di Valore D, partner dal 2007 nel dipartimento di Capital Markets e fondatrice di Breakfast@Linklaters, network della business community femminile. «Viviamo in un Paese che tende a enfatizzare …