Anno: 2014

Renzi chiama Cantone all’Expo: controllo sugli appalti «puliti», di Vladimiro Frulletti

«Vogliono usare la vicenda Expo contro il governo e il Pd? Bene, allora ci salto sopra. Ci metto la faccia». Renzi ha deciso di giocarsi all’attacco la partita dell’Expo. E visto che la partita non s’annuncia semplice farà scendere in campo anche il neopresidente dell’autorità anti-corruzione Raffaele Canto- ne a cui ieri ha chiesto di seguire i lavori per l’Expo. E visto che Grillo e i 5 Stelle dicono che va fatta saltare l’esposizione, che è tutto un disastro, che già si sapeva che l’Italia non sarebbe riuscita nell’impresa, il premier coi suoi si dice pronto a scommettere che Milano ce la farà e che certo non sarà lui, ora, a mollare. «C’è chi gioca alla meno, che vuol far credere che l’unica strada è la disperazione, che è tutto finito. Invece dobbiamo dare un messaggio di speranza non ce lo chiede il nostro passato ce lo chiedono i nostri figli», scandisce da Monfalcone all’inaugurazione della nuova nave da crociera della Fincantieri. La vicenda Expo e la relativa inchiesta della magistratura milanese preoccupano, perché potrebbero …

Grandinata, Pd “Inseriamo i nuovi danni nel dl Modena”

I parlamentari Baruffi, Ghizzoni e Vaccari e i consiglieri regionali Vecchi e Serri. I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari e i consiglieri regionali modenesi del Pd Luciano Vecchi e Luciana Serri hanno partecipato, in mattinata, alla riunione urgente convocata per fare il punto sui gravi danni subiti dal settore agricolo dopo il tornado e la violenta grandinata che sono andati a colpire un’ampia area, già danneggiata da sisma e alluvione: “Occorre prevedere – hanno sostenuto parlamentari e consiglieri regionali – l’indennizzo del danno e forme di sospensione fiscale simili a quelle messe a punto in occasione del sisma”. “Un’altra situazione difficilissima, con gravi danni al settore agroalimentare, che dobbiamo affrontare con decisione e rapidità: è per questo che ci siamo già messi al lavoro per introdurre meccanismi di indennizzo e di sospensione fiscale nel dl Modena, quello relativo alla recente alluvione”: è un impegno comune quello assunto dai parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari e dai consiglieri regionali modenesi del Pd Luciano Vecchi e …

Sos del Nobel “Il mondo salvi le ragazze in mano a Boko Haram”, di Wole Soyinka.

Boko Haram rappresenta la fatwa ultimativa del nostro tempo. Si rivolge contro la nostra ragion d’essere comune, contro la missione e la giustificazione della nostra esistenza produttiva. Ma rappresenta anche la maggioranza dei mussulmani della Nigeria? In base alla mia esperienza degli ultimi anni, la risposta a questa domanda è un inequivocabile no. La notizia più recente a questo proposito è che il governatore dello Stato federale dell’Osun, un musulmano, visibilmente adirato, ha esortato i musulmani «a ribellarsi a queste atrocità commesse da gruppi fondamentalisti nel nome della religione», e ha dichiarato categoricamente: «La nostra religione rifiuta ciò che questa gente malvagia ha intende compiere nel nome dell’Islam. Non possiamo tacere, perché Boko Haram è il male». Ora queste voci, anche se un po’ in ritardo, dichiarano che i decreti — cioè le fatwa — di Boko Haram sono privi di valore e inaccettabili per il resto della società. Fare di meno significherebbe riconoscere a Boko Haram il potere di esprimere la volontà di tutta l’umanità. Non possiamo suggerire che tutti si uniscano alle forze …

"Il welfare al tempo dell’Europa che invecchia", di Carlo Buttaroni

Nel 2050 la popolazione del mondo supererà i 9 miliardi, con un incremento di 6,6 miliardi rispetto a cento anni prima, mentre verso la fine del secolo dovrebbe varcare la soglia degli 11 miliardi di individui. Le stime per i prossimi decenni evidenziano anche un’altra dinamica, altrettanto imponente: il progressivo invecchiamento della popolazione. A oggi, sono 810 milioni gli anziani in tutto il mondo, ma si prevede che il numero raggiunga il miliardo in meno di dieci anni e raddoppi entro il 2050, toccando i 2 miliardi. Ben 64 Paesi registreranno, nel 2050, oltre il 30% di anziani, facendo dell’invecchiamento il fenomeno più significativo del 21esimo secolo che trae le sue origini in due dinamiche confluenti: la crescita dell’aspettativa di vita e la diminuzione dei tassi di fertilità. La conseguenza inevitabile di questo processo demografico è il capovolgimento della piramide delle età, prima caratterizzata da un’ampia base costituita da giovani, che si sta assottigliando velocemente a vantaggio di un vertice anziano sempre più in espansione. Nel 2045, per la prima volta nella storia dell’umanità, la …

"La Reggia dei soldi buttati via", di Gian Antonio Stella

Non ha portato bene, alla Reggia di Caserta, l’orrendo «cuorno» alto 13 metri eretto prima di Natale davanti all’ingresso: sui tetti del magnifico e ammaccato Palazzo borbonico si è spalancata una voragine. Non bastasse, sono crollati i visitatori e anche il gigantesco corno «russo, tuosto, stuorto» (rosso, tosto e storto), costato 70 mila euro e rimosso dopo le proteste, giace ora abbandonato a ridosso di un capannone. In pezzi. Colpa del malocchio? No, della cattiva manutenzione di quel tesoro che non ci meritiamo. Silvio Berlusconi ci portò i grandi del mondo, alla Reggia casertana, durante il G7 di Napoli del 1994, per la serata di gala. Il giorno dopo, ai giornalisti di tutto il mondo, ammiccò: «Ieri sera mi sono sentito orgoglioso di essere italiano. Le fontane illuminate erano bellissime. Le signore stringevano gli occhi con anche un’aria romantica. A qualcuno ho detto: “Attenzione che sennò questa notte aumentiamo la prole”». Dicono di essere tutti orgogliosi, a parole, quelli che in questi anni hanno tenuto i cordoni della borsa. A parole, però. Perché quella straordinaria …

"La sfiducia verso l'Europa, aspettando le elezioni", di Marc Lazar

Le elezioni europee del 25 maggio fanno paura alle élite dell’Unione, ma lasciano indifferenti i popoli. Temendo un alto tasso di astensione e il successo dei movimenti e partiti definiti populisti, i leader europei fanno un ultimo sforzo per mobilitare gli elettori, stigmatizzando gli euroscettici e decantando l’Europa in tutti i toni. Ma per ora senza molto successo, a giudicare dal perdurante, massiccio disinteresse degli europei: secondo un recente sondaggio, il 60% degli intervistati riconosce di non sapere bene cosa rappresenti e quale sia il senso di questo voto. Come siamo arrivati a una situazione del genere? Innanzitutto pesa, com’è evidente, la crisi economica, con le politiche di austerità e rigore e la sofferenza sociale che ne deriva. Per molti europei (tranne qualche eccezione, tra cui la Germania) da decenni l’Europa è sinonimo di bassi livelli di crescita, aumento della disoccupazione, delle disuguaglianze sociali e della povertà, sacrifici dolorosi e la sensazione di non avere un futuro. Tutto ciò toglie vigore al progetto europeo. A sessantaquattro anni dal discorso con cui Robert Schuman, il 9 …

"Il danno del denaro creato dalle banche", di Luciano Gallino

L’articolo di Martin Wolf uscito pochi giorni fa sul “Financial Times” (il 24 aprile) è a dir poco sensazionale. Gli si desse retta, il solo titolo – “Spogliare le banche private del potere di creare denaro” – basterebbe per mandare in soffitta le teorie, le istituzioni e le politiche economiche che prima hanno causato la crisi, poi l’hanno aggravata con le politiche di austerità. Non si vuol dire che di per sé l’articolo di Wolf arrivi a svelare delle novità fino ad oggi inimmaginabili. Da anni vari gruppi di studiosi e associazioni in Usa come in Europa sostengono che se non si limita il potere delle banche private di creare denaro dal nulla la prossima crisi potrebbe essere anche più devastante della precedente. Il fatto nuovo è che a dirlo è il maggior quotidiano economico del mondo, da sempre pilastro (bisogna ammetterlo: con dosi di pensiero critico che di rado si ritrovano nei suoi confratelli) della cultura economica neoliberale. I chiodi su cui batte Martin Wolf sono tre. Il primo è che la stragrande maggioranza …