Anno: 2014

"La missione di Telemaco", di Massimo Recalcati

Intanto perché Telemaco — o il suo complesso come ho titolato un mio libro di due anni fa — , diversamente da Edipo, non vive nell’antagonismo mortale e sterile nei confronti dei padri come è accaduto per le generazioni del ‘68 e del ‘77. Telemaco si configura piuttosto come l’immagine del figlio giusto, cioè del giusto erede. Essere figli giusti, essere giusti eredi, significa riconoscere il debito simbolico con chi è venuto prima di noi. È entrare in una relazione generativa con i nostri avi. Questo ha fatto Renzi nei confronti dei padri costituenti dell’Unione Europea. Il riconoscimento del debito è la condizione necessaria per essere giusti eredi. Ma Telemaco e con lui le nuove generazioni, sa bene che l’eredità non è acquisizione passiva di rendite, di beni o di geni. Piuttosto — come ricordava nell’ultima frase scritta di suo pugno il padre della psicoanalisi citando Goethe — per possedere davvero quello che i padri hanno lasciato devi riconquistarlo. È questo il movimento più autentico dell’ereditare. Ecco perché Telemaco non è solo una figura della …

"Quel dialogo tra finti sordi", di Andrea Bonanni

Matteo Renzi a Strasburgo ha parlato per venti minuti. Eppure i discorsi sono stati almeno quattro, uno più importante dell’altro. Il primo è stato il discorso con cui il premier ha cercato di ricordare all’assemblea che l’Europa non è solo un braccio di ferro sui soldi. Ma è anche e soprattutto la ricerca di una identità e di «un’anima». Il secondo discorso è stato quello, mai effettivamente pronunciato, a cui però ha ritenuto di dover rispondere polemicamente il capogruppo dei Popolari, il tedesco Manfred Weber, invitando perentoriamente l’Italia a rispettare il Patto di Stabilità, che peraltro Renzi non ha mai detto di voler disattendere. Il terzo è stato la risposta giustamente secca del presidente del Consiglio sui «pregiudizi» anti-italiani di cui Weber aveva appena dato ampia prova. Il quarto discorso non l’ha pronunciato Renzi ma il neo-eletto capogruppo dei socialisti europei, Gianni Pittella, quando ha ricordato al Ppe che, senza un accordo sulla flessibilità, sarebbe saltato anche il consenso del Pse sulla nomina di Juncker. Ci sarebbe poi addirittura un quinto discorso, quello che Renzi …

Generazione Telemaco: il dovere di meritare l'eredità", di Matteo Renzi

Se oggi l’Europa facesse un selfie che immagine verrebbe fuori? Posso dirlo con estrema preoccupazione? Emergerebbe il volto della stanchezza, in alcuni casi della rassegnazione. Se dovessi dirlo in modo sintetico, l’Europa oggi mostrerebbe nel selfie il volto della noia. Questa mattina si è chiuso il semestre greco, con un passaggio di consegne. Se in tutto il mondo ci si chiede qual è il testimone tra Grecia e Italia, si pensano cose straordinariamente affascinanti: qualcuno pensa al rapporto tra Anchise ed Enea, tra Pericle e Cicerone. Grecia e Italia sono agorà e foro, il tempio e la Chiesa, il Partenone e il Colosseo. E invece non pensiamo a questo quando parliamo di Grecia e Italia, e neanche al senso della vita, nonostante Aristotele e Dante, Archimede e Leonardo. Pensiamo alla crisi, allo spread, alle difficoltà finanziarie, perché è molto forte nel nostro corpo la ferita lasciata dalla recente difficoltà congiunturale economica. La grande sfida del semestre europeo non è elencare una serie di appuntamenti che pure ci saranno, la grande sfida del nostro continente è …

Riforme: lettera del PD al Movimento 5 Stelle

Il testo della lettera che Alessandra Moretti, Debora Serracchiani, Matteo Renzi e Roberto Speranza hanno inviato agli onorevoli M5S, Di Maio, Toninelli, Brescia e Buccarella Gentili onorevoli Di Maio, Toninelli, Brescia e Buccarella, vi ringraziamo innanzitutto per la disponibilità al confronto sulla legge elettorale e sulle riforme. E anche per la civiltà del confronto dello scorso 26 giugno. Si possono avere idee diverse ma riuscire a parlarsi ed ascoltarsi serve. Serve sempre. Come forse ricorderete la nuova segreteria del Pd – eletta da un processo democratico che ha coinvolto circa tre milioni di persone – ha immediatamente tentato di aprire un canale di collegamento con voi. L’esito non è stato fortunatissimo, all’inizio. Ma non abbiamo mollato come potete vedere (intervista al “Fatto”, lettera ai partiti). Le vostre posizioni sulla legge elettorale sono state nei mesi molto diverse. Dalla mozione Giachetti in cui avete votato a favore del Mattarellum, al post di Beppe Grillo che si schierava per il voto con il Porcellum, all’altro post in cui il vostro fondatore proponeva di votare con il Consultellum. …

"Lavoro, sprofondo rosa: boom di donne disoccupate", da L' Unità

Attestata nel nostro Paese su livelli record ormai da mesi, la disoccupazione non accenna minimamente ad un’inversione di tendenza. Anzi, come certificato dai dati diffusi ieri, il costo della vita ritorna persino a salire, un andamento che per Susanna Camusso dimostra «come in assenza di politiche per la creazione di lavoro è difficile pensare che la disoccupazione si riduca». Ed un’ulteriore brutta notizia sta nell’incremento del numero di donne prive di un posto di lavoro, un dato in netta controtendenza rispetto a quello maschile, tanto da attestarsi nel mese di maggio su livelli da primato. Dunque, il tasso di disoccupazione a maggio è lievemente cresciuto, atte- standosi sul 12,6% (12,5% in aprile), con un incremento dello 0,1% su mese e dello 0,5% su anno. In questo modo l’indice è tornato ai livelli di marzo, vicino ai massimi storici del 12,7% registrati sia a gennaio che a febbraio. Numeri diffusi dall’Istat che ha quantificato in 3.222.000 il numero dei disoccupati, in aumento dello 0,8% su mese (pari a 26mila in più) e del 4,1% su base …

"Buone domande cattivi pensieri", di Michele Ainis

Diceva Craxi: quando non è possibile risolvere un problema, si nomina una bella commissione. Oggi invece s’indice una consultazione. È più trendy, e almeno in apparenza trasforma ogni elettore in un legislatore. Sarà per questo che gli ultimi tre governi ne hanno profittato a mani basse. Con la consultazione di Monti, nel 2012, sul valore legale della laurea. Con quella battezzata nel 2013 da Letta su «Destinazione Italia» , per attrarre investimenti dall’estero. O dal suo ministro Quagliariello sulle riforme costituzionali (131 mila risposte online). Infine con le consultazioni promosse da Renzi sul Terzo settore (che ha incassato meno di 800 email), nonché sulla riforma della pubblica amministrazione.  Adesso tocca alla giustizia: 12 punti sottoposti al verdetto telematico, che spaziano dal divorzio breve al processo lungo, dalla carriera dei giudici a quella dei cancellieri, e via via intercettazioni, prescrizioni, informatizzazioni, buone intenzioni. E allora, dove sta il problema? Non nel metodo, ci mancherebbe: è sempre cosa santa e giusta testare gli umori del popolo votante. Dopotutto, in Francia la legge Barnier del 1995 stimola il …

"L'autunno di un uomo e di un Paese", di Cesare Martinetti

Nemmeno il più crudele dei suoi nemici avrebbe potuto immaginare Nicolas Sarkozy rinchiuso in una caserma della Police Nationale, a Nanterre, in una di quelle banlieues dove da primo flick di Francia aveva costruito la sua fortuna politica promettendo il pugno duro contro la «racaille», la feccia dei quartie ri. «En taule, en taule», (in galera, in galera), era diventato il suo mantra. Ora che «en taule» c’è andato lui, primo ex presidente della Quinta Repubblica, la sua parabola assomiglia a un grottesco contrappasso. Ma è sull’intero Paese che scendono le ombre di un autunno inoltrato: Sarko in fermo giudiziario, il suo successore Hollande ormai consacrato come il più impopolare della storia. Marine Le Pen ringrazia e sorride.     L’immagine di un ex presidente trattenuto in fermo giudiziario e sostanzialmente sospettato di aver corrotto dei giudici cade come una ghigliottina sulla sacralità della monarchia repubblicana disegnata sulla sagoma di De Gaulle negli Anni Cinquanta. Per quanto possa spiegare, chiarire, aggiustare è davvero difficile immaginare che il «piccolo Nicolas», come veniva chiamato con affettuosa perfidia in casa …