Anno: 2014

"Prepensionamento a 70 anni: uscita «graduale» per 450 toghe", di Donatella Stasio

C’è chi evoca l’Ungheria, dove a dicembre 2011 fu adottata la nuova Costituzione che falciava di tre anni (dal 2015 al 2012) il mandato del presidente della Corte suprema, sgradito al governo, Andras Baka (che però ha presentato ricorso alla Corte di Strasburgo e ha vinto); chi ricorda che con l’unificazione tedesca tutti i giudici della DDR furono mandati a casa perché la loro cultura giuridica era incompatibile con l’economia di mercato e chi vede nell’«eliminazione di cinque generazioni di magistrati» nonché nell’avvicinamento alla pensione delle «battagliere generazioni degli anni 60-70» (formatesi alla scuola di Rodotà, Zagrebelsky, Ferrajoli) qualcosa di più di una semplice operazione di ricambio generazionale. C’è infine chi mette l’accento sull’incostituzionalità di una «rottamazione» che, con un tratto di penna, manda casa dall’oggi al domani 450 toghe ma soprattutto discrimina tra colonnelli e soldati semplici, prevedendo una minima gradualità per i primi (lasciati in servizio fino a tutto il 2015) e invece l’accetta per i secondi (costretti ad andarsene a ottobre). Certo è che non bisogna scomodare né la storia né la …

"Caos M5S, c’è un nuovo cerchio magico", di Tommaso Ciriaco

Senza una bussola, nel caos. E soprattutto ostaggio di un vuoto di potere che ha fatto emergere un nuovo cerchio magico. È il Movimento cinque stelle, allo sbando dopo la batosta delle Europee. Nessun summit, zero discussioni sulla linea politica e una giravolta strategica che ha disorientato un po’ tutti. Grillo in vacanza, Casaleggio assente. I due “fondatori” che fanno sentire meno la loro voce. Così, dietro la polvere, già si intravede la figura di Luigi Di Maio. Di fatto, è il reggente del nuovo corso. Gradito a molti e combattuto da altri, la sua ascesa ha scatenato un vespaio nei gruppi parlamentari. I segnali non sono incoraggianti. Il leader, per dire, è scomparso dai radar. Sfinito da un lunghissimo tour e demoralizzato dal voto, ha staccato clamorosamente la spina. Il “guru”, convalescente, ha rallentato il ritmo. «Manca una guida», sussurrano in molti. Da quando le urne si sono chiuse, in effetti, il comico ha evitato di mettere piede a Roma. Trascurati e un po’ abbattuti, deputati e senatori hanno appreso dal blog l’improvviso cambio …

"Ma l’esame dovremmo farlo allo stato della nostra scuola", di Mila Spicola

Quattro le tipologie che il ministero metterà sul tavolo dei maturandi per la prima prova scritta, quella di italiano: analisi del testo, saggio breve/articolo di giornale, tema storico e tema di carattere generale. Tra i 465mila studenti alcuni miei ex alunni. «Prof, secondo lei cosa è più facile?». «Valeria, quel che sai far meglio, no? Leggi tutte e quattro le tracce, fatti uno schemino per ciascuna, se l’argomento lo conosci e lo governi, vai e scrivi. Rifletti, bevi, respira, non ti far prendere dall’ansia..». «Pare facile prof! Lei non si fece prendere dall’ansia?». «Nel tema no, nella versione sì». «Ogge su santo, prof! La versione!». Negli ultimi giorni i miei ingressi su Facebook sono stati costellati dalle domande e dai dubbi dei miei primi ex alunni alle prese con l’esame di Stato nella Secondaria di Secondo Grado. Quelli almeno che ci sono arrivati. I miei ex pulcini da mesi mi chiedono, mi interrogano, mi raccontano e mi fan ricordare e ritenere come i giorni e i tempi prima degli esami siano sempre identici. Tanto da …

"Terza media, l'esame fuori tempo", di Maurizio Tiriticco*

Nel 2007 l’obbligo di istruzione è stato innalzato di due anni. Si è trattato di una iniziativa largamente attesa, perché in una società ad alto sviluppo otto anni di istruzione obbligatoria erano veramente pochi, stante lo sviluppo di quelle competenze di base estremamente necessarie per qualsiasi processo lavorativo. In effetti nella società della conoscenza la tradizionale separatezza tra lavoro manuale e lavoro intellettuale si sta attenuando sempre più rapidamente, e non c’è attività che non richieda anche conoscenze di base di alto profilo. In seguito all’innalzamento dell’obbligo, ci si aspettava che il tradizionale diaframma tra scuola media, dove la prossima settimana si svolgeranno gli esami conclusivi, e istruzione secondaria superiore si andasse via via attenuando e che la verifica delle competenze di cittadinanza e delle competenze culturali acquisite dagli studenti, puntualmente definite nel dm 139/2007, e debitamente coordinate con quanto richiesto dall’Unione europea a tutti i sistemi scolastici degli Stati membri, costituisse il vero momento terminale di dieci anni di studi obbligatori. Ma questa attesa non si è mai realizzata. Le ragioni di tale insuccesso …

"Scatti, recuperato anche il 2012", di Carlo Forte

Mercoledì scorso i rappresentanti del governo e dei sindacati Cisl, Uil, Snals e Gilda-Unams hanno firmato all’Aran un’ipotesi di contratto, che restituisce ai docenti e al personale Ata un anno di servizio ai fini dei gradoni (la Cgil non lo ha firmato). La sottoscrizione dell’accordo in zona Cesarini allontana anche il rischio, per i lavoratori della scuola che avevano ottenuto l’avanzamento di gradone nel 2013, di vedersi retrocedere al gradone precedente. Così come prevedeva la legge, nel caso in cui entro il 30 giugno non si fosse arrivati ad un’intesa. Il testo ora passa al vaglio degli organi di controllo e, se non saranno avanzati rilievi o altri intoppi, si passerà alla sottoscrizione definitiva e all’adeguamento delle buste paga dei lavoratori. L’anno oggetto dell’intesa è il 2012, la cui utilità era stata cancellata dal governo Berlusconi insieme al 2011 e al 2012. Gli anni 2010 e 2011 sono già stati recuperati con altri interventi. Rimaneva il 2012, che sarà rianimato per effetto del nuovo accordo. I passaggi ai tavoli negoziali si sono resi necessari perché …

"Giovani anche troppo istruiti", di Emanuela Micucci

E poi li chiamano bamboccioni o gli etichettano come neet. Ma il 34,2% dei 15-34enni italiani accetta un lavoro che richiede un titolo di studio inferiore a quello posseduto. Pur di avere un’occupazione. Lavoratori sovraistruiti causa crisi fotografati dall’Istat nel Rapporto annuale 2014 (www.istat.it). Nel mercato del lavoro italiano la sovraistruzione interessa oltre 4,8 milioni di occupati, il 22%. Un fenomeno in crescita rispetto al periodo pre-crisi: il 23% in più rispetto al 2007. I più colpiti gli under 34, appunto, e gli stranieri (40,9%). Elevata tra le donne: è sovraistruito un terzo delle lavoratrici, il 25,3%, contro il 21,2% degli uomini. Il 31% degli occupati sovraistruiti si concentra nel grande gruppo professionale dei servizi e del commercio, il 17,5% in quello delle professioni non qualificate, il 15% in quelle tecniche e il 12,4% tra artigiani, operai specializzati e agricoltori. Il 21,5% riguarda imprenditori, alta dirigenza, legislatori, solo il 2% professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione. Se il titolo di studio è un paracadute in tempo di crisi del mercato, tanto che nel periodo …

"Il passaggio della maturità", di Gian Arturo Ferrari

Quando divenne premier, ai primi di maggio del 1997, Tony Blair dichiarò che il suo governo aveva tre priorità: istruzione, istruzione, istruzione. Nei diciassette anni che sono passati da allora, quello che era nel 1997 un programma sorprendente e uno slogan ben trovato si è trasformato in una verità lapalissiana. Nessuno è oggi tanto sprovveduto da non accorgersi che la ricchezza delle nazioni, presente e futura, consiste e soprattutto consisterà nel livello culturale dei cittadini, nella loro utensileria mentale. Nel capitale umano, certo, ma in un capitale coltivato. Nessuno è oggi tanto snob da non riconoscere che dietro l’irritante retorica della «società della conoscenza» si cela un solido, persin troppo solido, nucleo di verità. Il fatto cioè, nudo e crudo, che le condizioni di vita e di sviluppo passeranno di lì, dal livello e dalla capillarità dell’istruzione. Quel che i diciassette anni trascorsi hanno dimostrato — tra diffusione delle tecnologie digitali, apertura e globalizzazione dei mercati, voracità nell’apprendimento (si pensi agli studenti asiatici in America…) — è che su questi temi siamo usciti dal quadro …